Il 15 agosto Dante De Angelis, macchinista e Rappresentante dei
lavoratori alla sicurezza (Rls), è stato licenziato per la
seconda volta. Il primo licenziamento avvenne nel 2006 e dopo una
mobilitazione di 8 mesi fu riassunto. Licenziato due volte per aver
difeso coerentemente e concretamente la salute e la sicurezza dei
ferrovieri e dei viaggiatori.
Esprimere solidarietà a Dante, in ogni forma possibile, è
un modo giusto per sostenerlo ed incoraggiarlo a continuare una
fondamentale battaglia di civiltà.
La rappresaglia nei confronti di Dante rappresenta un’azione di stampo
terroristico: “colpirne uno per educarne cento”, licenziare un
lavoratore per intimidire gli altri e costringerli ad ubbidire e a
stare zitti, anche su una questione come la sicurezza.
Dante ha esercitato il diritto di critica (sulle mancanze aziendali) ed
il diritto di cronaca (nell’informare la società). Dante
è un Rls ed ha, più di ogni altro, il dovere, oltre al
diritto, di denunciare e difendere la salute e la sicurezza.
Prima di ogni norma contrattuale e di ogni legge, esiste l’art. 21
della Costituzione che sancisce: “Tutti hanno diritto di manifestare
liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione …”.
Ma la realtà e l’esperienza dimostrano che c’è pensiero e
pensiero. Infatti, in apparenza, vi è rispetto per la
libertà di pensiero, specie se il pensiero resta tale; se
è solo pensato. Ma se il pensiero non resta tale, l’azione
repressiva ed intimidatoria dipende proprio dal tipo di pensiero. I
pensieri incapaci di diffondersi o che negano la possibilità di
trasformazione o che garantiscono lo stato di cose presenti, possono
essere manifestati.
Gli altri pensieri, quelli che vanno contro-corrente, che si
contrappongono ai pensieri per i quali è prevista la licenza di
manifestarli, sono vietati e perseguiti in ogni forma possibile.
Quanto Dante ha espresso, a nome dell’Assemblea nazionale dei
ferrovieri, nel denunciare (per i treni Eurostar spezzati) l’assenza di
sicurezza, è un pensiero “sovversivo” che andava sanzionato con
il licenziamento !
Dopo la riassunzione di Dante, Moretti (amministratore delegato Fs),
dichiarò proprio sul quotidiano di Confindustria, “Il Sole - 24
ore”,: “Ora, in cambio vogliamo un solo macchinista alla guida dei
treni”. La ristrutturazione annunciata dai vertici aziendali prevede,
per i prossimi mesi, appunto, tagli al personale, a cominciare da 5.000
macchinisti, e peggioramento delle condizioni di lavoro. Una vera e
propria deregulation che penalizzerà ulteriormente sicurezza e
salute. Per realizzare questo progetto di ristrutturazione l’azienda
deve produrre ogni sforzo e tentativo possibile per terrorizzare e
imbavagliare l’intera categoria di fronte alla ristrutturazione
annunciata.
Siamo sicuri che questo masso sollevato per scagliarlo contro i
lavoratori ricadrà sui loro piedi. Rispetto al primo
licenziamento, questa la battaglia per la riassunzione di Dante, se
condotta a determinate condizioni (come per la prima volta ed ancora
meglio), sarà sicuramente meno difficile. Per il semplice motivo
che si è voluto colpire l’arma della critica e dell’informazione
ed il fronte per la mobilitazione sarà più ampio,
determinato e forte.
Alla solidarietà e al sostegno per Dante faranno seguito la
lotta e la mobilitazione a partire da ciò che sarà deciso
nell’Assemblea nazionale che si terrà a Roma venerdì 5
settembre.
19 agosto
2008
Per esprimere solidarietà e sottoscrivere la petizione:
www.macchinistisicuri.info -
assembleanazionale.f@libero.it