*Comunicato dei lavoratori Genia di S. Giuliano Milanese *
I LAVORATORI DELLA GENIA SCENDONO IN LOTTA PER IL POSTO DI LAVORO E PER
UN SERVIZIO EFFICIENTE
E' cominciata la mobilitazione pubblica dei netturbini di S.Giuliano,
comune dell'hinterland sud-est di Milano. La vertenza che si è
aperta con lo sciopero del 7 ottobre e l'avvio di un presidio
permanente in piazza Italia, si basa sulla richiesta di reintegro
immediato dei 5 lavoratori interinali licenziati il 30 settembre, alla
scadenza del loro 4° contratto (in nove mesi). A fronte di un
bilancio che si avvia ad essere pesantemente in rosso (si parla di
400.000¤) l'azienda decide di tagliare 5 posti di lavoro e di
aumentare i carichi di lavoro dei lavoratori restanti.
La denuncia pubblica del Comitato di Lotta - aderente alla
Confederazione Unitaria di Base - con sciopero, presidi, volantinaggi,
conferenze stampa, speakeraggio nei quartieri, ha scatenato un notevole
polverone e sta coinvolgendo la città e costringendo organismi
istituzionali a schierarsi.
Ma non solo. Ha fatto emergere il vero nocciolo del problema: la GENIA,
pur essendo un'azienda a totale proprietà comunale, si regge su
una vera e propria rete composta da 5 consigli di amministrazione
totalmente fuori dal controllo di qualsiasi organismo pubblico, ad
eccezione del Sindaco, sig. Marco Toni, eletto col sostegno di una
coalizione di centro-sinistra. Un Consiglio d'amministrazione di cui
cominciano a trapelare gli effettivi compensi che, probabilmente
superano la cifra di 500.000¤ annui.
In poche parole: il comune incassa le tasse degli abitanti, la GENIA
mangia soldi, i lavoratori subiscono, i cittadini non hanno il servizio.
Ecco dov'è la verità. Il re è nudo.
CONTRO I LICENZIAMENTI + OPERAI - DIRIGENTI = città ripulita
Questa in sintesi è la risposta del Comitato di lotta. Una
proposta che comincia già a incontrare la simpatia della
popolazione e che scatena una discussione molto seria sulla gestione
della città, del potere politico ed economico locale; mentre in
Italia tutta (e ce lo dice la gente stessa che incontriamo) si
diffondono lavori precari, stipendi che non permettono di arrivare alla
famosa "quarta settimana" e servizi sociali in via di privatizzazione
sempre più inefficienti (acqua, luce, gas, case popolari,
raccolta rifiuti, sanità, ecc).
Per tutto questo è nata l'idea di un presidio permanente. Un
punto stabile costantemente presidiato, in pieno centro di S.Giuliano,
come strumento per rafforzare la denuncia, ma anche per unire le forze
disponibili a condurre la battaglia per la riassunzione dei 5
licenziati e per fermare la privatizzazione operata da GENIA. L'avvio
di una petizione popolare, che culmini in una prima manifestazione
cittadina per la consegna delle firme è il prossimo obiettivo.
Al tempo stesso, proprio perchè pensiamo che il caso dei
lavoratori di GENIA non sia isolato, facciamo appello a tutti i
lavoratori dell'area di S. Giuliano (e non solo) a sostenere la nostra
resistenza e a confrontarsi sulle diverse esperienze dirette per
rafforzare la lotta contro la precarietà e i licenziamenti,
collegandoci a livello territoriale.
La proposta pratica immediata è di costituire una CASSA DI
RESISTENZA a sostegno dei lavoratori licenziati e della lotta.
IL PRESIDIO PERMANENTE DI PIAZZA ITALIA
lavoratori.genia@libero.it