1300 1400 morti sul lavoro in Italia, secondo i dati ufficiali; i dati
si riferiscono al triennio 2003 2005 , tanto che anche a questo
"fenomeno" hanno dovuto dedicare una giornata; altri 300 morti dovute a
malattie professionali.
L'ILO fa una stima di oltre 13 mila morti l'anno per esposizione a
sostanze chimiche. Questi i dati ufficiali, cioè le morti e gli
infortuni contabilizzati, poi c'è il sommerso.
Ultimamente i media, i politici i sindacalisti, fanno un gran parlare
di questo "fenomeno" in termini scandalizzati persino, io mi sono pure
stancata di ripetere che sono sepolcri imbiancati: eppure quello sono!
Visto che le morti e gli infortuni sono connaturati al lavoro salariato
e loro gestiscono o cogestiscono lo sfruttamento del lavoro salariato,
resta difficile capire di cosa si
scandalizzano. Alle parole rituali i fatti non seguono: e come
potrebbero? Non possono abolire lo sfruttamento, e così la
catena dei morti si perpetua di giorno in giorno.
Ogni tanto avviene il "fenomeno" clamoroso per l'entità numerica
, non solo in Italia: minatori
che restano sepolti in Cina, piattaforme petrolifere che si
affondano....e il 6/12/2007 il rogo in quel di Torino dove si parla di
due morti, per ora, e 4 ustionati gravi: sei arsi vivi:
LA REGOLA SENZA L'ECCEZIONE
La regola senza l'eccezione perché i lavoratori erano in turno
da 12 ore;
la regola senza l’eccezione perché gli impianti erano
obsoleti;
la regola senza l'eccezione perché la fabbrica era in via di
dismissione;
la regola senza l'eccezione perché gli idranti e i mezzi
antincendio non funzionavano;
la regola senza l'eccezione perché lì si lavorava, o
meglio come si diceva una volta, lì si
buttava il sangue.
La regola senza l'eccezione perché della storica Krupp si
tratta, la Krupp degli armamenti al Reich, Thyssen ha appena il 3% del
gruppo.
La regola senza l'eccezione perché la chiusura della
ThyssenKrupp di Torino, annunciata nel gennaio scorso doveva avvenire
il più presto possibile: la produzione doveva migrare verso lidi
più convenienti, Brasile, Cina.
La regola senza l'eccezione perché la produzione tradizionale
dell'acciaio in Italia è destinata
alla chiusura, presto toccherà anche a Terni.
Tutte queste regole senza eccezioni hanno fatto traboccare l'olio e
condannato al rogo gli operai: che trabocchi la rabbia dei lavoratori e
che si assista a roghi di rivolta.
Ora per un po' di giorni i media continueranno a parlare di
questo"infortunio" di questa regola che non è eccezione, e di
sicuro i sindacati si uniformeranno a quello che ha detto Angeletti
all'Assemblea nazionale sulla sicurezza del gennaio 2007 in merito a
questa regola: "occorre una regia sui temi della politica della
sicurezza e della salute sul lavoro", occorre incrementare gli "enti
bilaterali"" per un controllo più mirato sul territorio",
"già ci sono enti bilaterali fra
sindacati ed imprese, ce ne vogliono ancora molti altri".
E via, che una vita che fate i registi!!!
I registi di tragedie che vanno in scena tutti i giorni.
Vittoria
L'avamposto degli Incompatibili
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