18 gennaio 2006
Da Repubblica
ROMA - Nuovi blocchi anticipano la riapertura delle trattative per il
contratto dei metalmeccanici. Mentre oggi sindacati e Federmeccanica
tornano a sedersi al tavolo, le tute blu proseguono la protesta che da
giorni vede come scenario ferrovie e strade italiane. Con il
vicepremier Gianfranco Fini che avverte: Le proteste non devono
ledere i diritti altrui .
Mentre il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo
auspica che si arrivi nelle prossime ore a un accordo importante,
e che poi si possa aprire un discorso di modernizzazione e di crescita
di cui tutti sentono il bisogno .
A Napoli circa mille lavoratori degli stabilimenti Whirlpool, Ansaldo e
Magnaghi hanno bloccato la stazione metropolitana di Gianturco. Sit-in
da parte delle tute blu della Fiat anche sulla statale 162 che collega
Napoli con le città vesuviane. La circolazione veicolare
è bloccata in entrambi i sensi di marcia all’altezza dello
svincolo di Pomigliano.
Da sud a nord. Al casello di Trento nord, circa 300 operai hanno
brevemente impedito il traffico e l’accesso alla tangenziale. Alle 9 il
corteo degli operai si è mosso dal piazzale dello stabilimento
Whirlpool, a Spini di Gardolo, a nord del capoluogo, è si
è diretto verso il casello autostradale. Alla
manifestazione hanno partecipato operai, oltre che della Whirlpool,
della Dana, della De Manincor e delle Officine Brennero.
Blocchi anche sulla statale Torino-Asti.
In Molise i metalmeccanici hanno bloccato la Statale 85 che collega la
regione all’autostrada A-1. Poco prima delle 10 una cinquantina di
manifestanti hanno invaso le carreggiate dell’importante arteria. In
pochi minuti si sono formati diversi chilometri di automezzi, mentre
una parte del traffico è stato deviato su una strada secondaria.
Bloccato per 45 minuti anche il casello di Ceprano sull’autostrada Roma
Napoli. I lavoratori - una cinquantina - hanno impedito l’entrata e
l’uscita delle auto, ma non hanno creato comunque grossi disagi.
ROMA
Al nord come al sud, poche centinaia di manifestanti o cortei
imponenti, blocchi di diverse ore con grandi problemi per automobilisti
e passeggeri dei treni o semplici gesti simbolici. In attesa della
riunione del comitato direttivo e della giunta di Federmeccanica, che
nel pomeriggio a Milano decideranno se e come andare avanti nella
trattativa per il rinnovo del contratto, la protesta dei metalmeccanici
ha scosso oggi tutta l’Italia. E il governo, per bocca del
sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi, bolla la protesta con
un è illegale .
I disagi maggiori si sono avuti alla stazione di Bologna, dove qualche
migliaio di tute blu hanno invaso per un paio di ore i binari mandando
in tilt i collegamenti tra nord e sud. Diversi treni locali sono stati
soppressi, mentre i ritardi medi per gli Eurostar sono stati di oltre
un’ora.
Altro momento chiave della mobilitazione operaia, la manifestazione di
Milano dove non sono mancati momenti di tensione quando il corteo ha
sfilato davanti alla sede dell’Assolombarda. Da alcuni settori dei
manifestanti hanno iniziato a volare uova e qualche bullone, mentre uno
sparuto gruppo di scioperanti ha cercato di forzare il cordone delle
forze dell’ordine. Alla fine tutto si è concluso senza grossi
problemi, anche se la questura lamenta il lieve ferimento di due
agenti.
Prima di Milano e Bologna, a dare inizio alle danze, questa mattina,
erano stati i metalmeccanici della provincia di Gorizia, in particolare
quelli del polo industriale di Monfalcone, bloccando l’autostrada A4
Trieste-Venezia, alla barriera del Lisert, a pochi chilometri da
Trieste. I caselli autostradali sono rimasti chiusi provocando forti
rallentamenti al traffico anche in Veneto, in particolare a Treviso Sud
sulla A27, sulla A4 al casello di Padova Est, Vicenza Ovest, Soave e
Verona Sud.
Altra stazione ferroviaria bloccata è stata quella di Jesi, dove
i manifestanti hanno interrotto la linea Falconara-Orte, così
come quella di Borgo Incoronata, ad una decina di chilometri da Foggia.
Da segnalare, al meridione, anche le proteste alla periferia di Potenza
dove hanno manifestato i lavoratori della Fiat di Melfi, bloccando la
superstrada ‘Basentana’, e quelle degli operai di Termini Imerese, in
Sicilia, che hanno invaso l’autostrada A19 Palermo-Catania.
Blocchi stradali con conseguenti incolonnamenti di auto sono avvenuti
inoltre sulla Torino-Milano, sull’autostrada A14 nei pressi dell’uscita
di Val di Sangro, all’uscita dai caselli di Pesaro e di Ancona sud,
sempre sull’A14, e sull’Autostrada dei Laghi, in direzione
Milano-Varese e viceversa, fra Busto Arsizio e Castellanza. Traffico in
tilt pure sulla tangenziale di Brescia, fino al casello autostradale di
Brescia Centro. L’autostrada A22 del Brennero è invece stata
bloccata per una trentina di minuti all’altezza di Bolzano sud e di
Rovereto.
Iniziative che non sono piciute al governo. Insistiamo a ritenere
tanto comprensibile il disagio dei lavoratori che da tempo attendono il
rinnovo del loro contratto - ha detto Sacconi - quanto ingiustificabile
il blocco di ferrovie ed autostrade a danno di cittadini incolpevoli
che si vedono privati del diritto fondamentale alla mobilità
. Sia almeno forte e chiaro l’invito delle istituzioni - ha
aggiunto - delle forze politiche e del sindacato a rimuovere queste
iniziative oltretutto illegali .
Ma i metalmeccanici non hanno intenzione di fermarsi. Non
accettiamo - precisa Bruno papignani, segretario della Fiom-Cgil di
Bologna- niente di meno di un contratto nazionale da chiudersi con un
aumento di 100 euro . Se poi dalla riunione del direttivo di
Confindustria non arriveranno indizi concreti dopo la tangenziale
la settimana scorsa e i binari stamattina sarà la volta -
minaccia Papignani- dell’aeroporto di Bologna e, perché no, del
Grande Fratello, così porteremo un po’ di realtà nella
finzione .
Carc – Milano
Le mobilitazioni dei metalmeccanici per il contratto nazionale
Al contratto dei metalmeccanici scaduto da oltre un anno si aggiunge
l’arroganza degli industriali che, per voce di Federmeccanica, chiedono
nuovi sacrifici sotto forma di flessibilità in cambio di qualche
soldo.
Esplode la rabbia e la volontà di lotta degli operai che da
ormai troppo tempo inseguono una soluzione dignitosa dei loro problemi
salariali. Per la seconda settimana consecutiva i lavoratori di decine
di fabbriche metalmeccaniche in tutto il paese scendono in lotta non
accontentandosi di tranquilli presidi e cortei di protesta che non
impensieriscono i padroni di Federmeccanica e il loro governo. Stanno
bloccando strade e ferrovie anche scontrandosi con l’azione di
pompieraggio delle direzioni sindacali che in più occasioni
hanno cercato, insieme a polizia e carabinieri, di contrastare i
blocchi e le azioni più risolute degli operai; stanno ponendo in
chiaro a tutto il paese che i loro problemi vanno risolti ora e vanno
risolti in modo dignitoso: NO allo scambio tra aumenti di salario per
contrastare il carovita e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Il carovita ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto dei salari e
ciò si unisce sempre più alle ristrutturazioni aziendali,
alle migliaia di licenziamenti in vari settori produttivi, alla
chiusura di molte fabbriche. Fabbriche che per gli operai sono
l’unica fonte di reddito per la propria sopravvivenza. Ad oggi sono
oltre 50 le ore di sciopero nazionali svolte dagli operai. Con le
decise mobilitazioni di questi giorni gli operai metalmeccanici stanno
facendo tesoro delle lotte che in questi anni hanno rappresentato punti
di forza per le masse popolari: dagli scioperi improvvisi degli
autoferrotranvieri alle lotte dei forestali calabresi, dalle lotte
degli operai FIAT di Termini Imerese e Melfi a quelle dei disoccupati
napoletani, da quelle contro i depositi di scorie nucleari a Scanzano
Ionico e contro il degrado ambientale di Acerra a quelle contro l’alta
velocità ferroviaria in Val di Susa. Gli operai metalmeccanici
ribadiscono che le lotte si devono fare per vincerl e e che a dirigerle
ci devono essere coloro che vogliono appunto vincere; ovvero coloro che
ogni giorno vivono la miseria di salari determinati dalle continue
mediazioni al ribasso da parte delle direzioni sindacali e
dall’arroganza dei padroni e dei loro servi nelle aziende; coloro che
vivono il precariato esteso dalla legge Treu prima e da quella Biagi
poi (che nemmeno il centrosinistra vuole eliminare), la repressione
delle lotte con i manganelli di PS e CC. Gli operai oggi ribadiscono
nella pratica che le forme di lotta più efficaci e sostenibili
dai lavoratori devono essere decise da loro stessi.
Oggi come sempre gli industriali piangono miseria e continuano a
chiedere sempre più sacrifici: li abbiamo mai sentiti fare
diversamente? Mai! Alla ricerca di sempre più alti livelli di
profitto gli industriali peggiorano continuamente le condizioni di vita
degli operai e delle masse popolari, spostano i loro capitali dove
trovano forza lavoro da sfruttare a minori costi senza gli impedimenti
di tutte le conquiste di civiltà e di benessere frutto di anni
di lotte sociali del periodo in cui vi era l’influenza di un forte
movimento comunista. Mentre chi dirige questo paese, la banda
Berlusconi e la cricca Fazio-Fiorani-Montezemolo, litiga su come
spartirsi la ricchezza prodotta quotidianamente dagli operai e su chi
dovrà in futuro dirigere questo furto (ancora la banda
Berlusconi o il circo Prodi con le sue Consorte-rie), agli operai
dicono che i soldi per i rinnovi contrattuali non ci sono, come non ci
sono quelli per servizi pubblici degni di questo nome e nemmeno
prospettiv e dignitose per il loro futuro. È vero, se lasciamo
in mano la direzione della società alla borghesia imperialista e
ai suoi rappresentanti, di centrodestra o centrosinistra che siano, non
potremo mai raggiungere la soddisfazione dei nostri problemi e di
quelli delle masse popolari tutte. Bisogna lottare contro il programma
economico e politico della borghesia che è comune al
centrosinistra e al centrodestra che consiste: 1) nell’eliminazione
delle conquiste di civiltà e benessere per le masse popolari; 2)
guerre di aggressione nei confronti dei paesi e dei popoli oppressi; 3)
nella repressione delle lotte delle masse popolari.
Viva la lotta degli operai metalmeccanici per il contratto
Viva le lotte delle masse popolari per la difesa delle conquiste di
civiltà e
di benessere
Fare dell’Italia un paese socialista
Infolotta
In tutta Italia i metalmeccanici sono tornati nelle strade ....
In tutta Italia i metalmeccanici sono tornati a lottare per il rinnovo
contrattuale con picchetti, cortei e blocchi stradali....
Il consiglio direttivo della giunta di Federmeccanica mi ha dato
il mandato di entrare in campo . Lo ha detto Massimo Calearo,
presidente di Federmeccanica, al termine del consiglio direttivo di
Federmeccanica che si e’ appena concluso a Milano. Chiederemo ai
sindacati - ha aggiunto Calearo - di incontrarci gia’ domani tenendo
conto dei nostri impegni. Ci rendiamo conto che la situazione e’
difficile, che le nostre aziende stanno soffrendo cosi’ come gli operai
che scioperano . Credo che qualcuno continua a dire assolutamente
100 e noi diciamo assolutamente no a 100. Partiamo da 94,5 euro e con
sei mesi di allungamento , ha aggiunto Calearo. Il contratto dei
metalmeccanici e’ scaduto da 13 mesi. Le trattative si erano interrotte
sulla proposta avanzata da Federmeccanica di un aumento mensile di 94,5
euro e un allungamento di sei mesi sul rinnovo biennale. La richiesta
dei sindacati invece, era di 105 euro. Noi abbiamo offerto
nell’ultimo incontro 94,5 euro e da li’ ripartiamo , ha ribadito
Massimo Calearo. La maggioranza delle nostre aziende - ha
proseguito - e’ di piccole e medie dimensioni e hanno difficolta’ di
mercato e una concorrenza spietata e da li’ dobbiamo ripartire . Il
Governo non puo’ intervenire arbitrariamente in una vicenda
esclusivamente negoziale. Non abbiamo titolo e non lo faremo . Lo ha
detto invece il Ministro del Welfare, Roberto Maroni. Mi auguro -
ha detto - che venga presto chiusa la vertenza, e stiamo seguendo con
attenzione la vicenda ma in questi momenti il Governo non puo’
intervenire se non per un’esplicita richiesta delle parti .
Stamattina la protesta dei metalmeccanici ha provocato blocchi alla
circolazione e disagi in tutta Italia. Occupati i binari alla stazione
di Bologna fino alle 12.40. Bloccata da un centinaio di operai l’uscita
di Ancona Nord della A14, blocchi anche nelle strade e autostrade di
Milano (dove si e’ svolto anche un corteo), del Bergamasco, di Torino,
Treviso, Padova, Napoli e Palermo.
PROPOSTE DI CHIUSURA CONTRATTO METALMECCANICI!
NON ACCETTEREMO MAI NEANCHE PER SOGNO!!!
SENZA IL RECUPERO SALARIALE SI CEDONO I SABATI IN FABBRICA!!!? (64 ORE
DI FLESSIBILITA’ AGGIUNTIVA).
APPRENDISTATO SULLE CATENE DI MONTAGGIO!!!?
TUONI E FULMINI SU QUESTE PORCHERIE
Il dg di Federmeccanica, Santarelli: “Strada sempre più sgombra
da ostacoli”
Metalmeccanici, Caprioli: “Intesa di massima sul mercato del lavoro”
Accordo sull’orario plurisettimanale, sull’apprendistato e la
formazione. Il
leader della Fim: “Proposte percorribili”
Metalmeccanici in corteo nei giorni scorsi
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - Intesa di massima tra Federmeccanica e
sindacati sul mercato del lavoro. Le segreterie unitarie si sono appena
concluse e la proposta di Federmeccanica presentata stasera al tavolo
su mercato del lavoro, flessibilità e apprendistato sono state
definite dal leader della Fim, Giorgio Caprioli “percorribili”.
“Le modifiche approtate da Federmeccanica alle norme sul mercato del
lavoro sono sostanziali e importanti”, prosegue Caprioli che alle
delegazioni sindacali annuncia come Fim, Fiom e Uilm siano ora
disponibili ad andare avanti per un accordo a tutto campo, salario e
mercato del lavoro. La proposta degli industriali che ha trovato l’ok
dei sindacati prevede dunque l’istituzione di una commissione che entro
il 31 luglio prossimo individui la percentuale di utilizzo per i
lavoratori interinali e quelli a tempo determinato che ogni azienda
potrà impiegare.
Se la commissione non dovesse ultimare i lavori verrà bloccata
anche la sperimentazione sull’orario plurisettimanale che potrà
partire da subito e che prevede, con l’accordo di massima raggiunto
stasera, l’estensione a tutte le aziende dell’accesso all’utilizzo
delle 64 ore di lavoro aggiuntive. Sarà istituita anche una
seconda commissione che procederà ad un monitoraggio su
produttività, competitività e flessibilità.
Gli industriali hanno poi confermato il ritiro della proposta di
monetizzazione dei permessi annuali retribuiti. Accordo raggiunto anche
sull’apprendistato e la formazione. L’intesa prevede che il contratto
per i lavoratori che escano al terzo livello duri 42 mesi con una
riduzione a 36 a seconda del diploma inerente. Per gli addetti alla
catena di montaggio invece il contratto di apprendistato durerà
24 mesi ma solo per le attività semplici.
E’ stato così sciolto il nodo principale che ha ostacolato
l’intesa nei giorni scorsi. Per il quarto livello l’apprendistato
durerà 52 mesi (46 con diploma); per il quinto 60 mesi (54 con
diploma e 34 con laurea); per il sesto 38 mesi; per il settimo 42 mesi.
Ok anche sulla formazione. Il primo anno durerà 160 ore (80
pratiche, 80 teoriche); nel secondo anno 140 ore (80-60) mentre per gli
altri anni durerà 120 ore (80-40).
“Man mano che si raggiungono pezzi di intesa la strada si fa sempre
più sgombra dagli ostacoli”. È il direttore generale di
Federmeccanica, Roberto Santarelli, a commentare così la
possibilità che la vertenza per il rinnovo del contratto dei
metalmeccanici abbia imboccato una strada in discesa con l’intesa sul
mercato del lavoro. Gli industriali sono anche disposti a proseguire la
trattativa ad oltranza. Sarà comunque la nuova riunione
‘ristretta’ a decidere l’andamento della vertenza. Sul fronte
salariale, Federmeccanica è pronta a passi avanti: “La nostra
proposta farà avanzare la nostra ultima offerta. Ci aspettiamo
però anche da parte sindacale un passo avanti”. E di “passo
avanti” ha parlato anche il leader della Uilm Tonino Regazzi. Dunque,
accordo in vista tra industriali e sindacati. Inoltre, Federmeccanica
avrebbe rinunciato alla richiesta di monetizzare alcuni permessi
sindacali. “Se il testo resta così ci sembra un passo avanti”,
ha aggiunto ancora Regazzi.