RIFLESSIONI SUL CONTRATTO

19 gennaio 2006

METALMECCANICI: CONTRATTO  DI MISERIA E FLESSIBILITA’

Decenni di concertazione sindacale tra padronato, governi e CGIL-CISL-UIL hanno precipitato in fascia di povertà (a sottodiritti e sottosalario) milioni di lavoratori con le loro famiglie, smantellato essenziali servizi sociali, affossato la democrazia sindacale, dimezzato la libertà di sciopero. Salari e pensioni sono oggi da fame e dilaga il precariato. Ma i sindacati confederali fanno finta di non saperlo e insistono nel “gioco al massacro” della condizione operaia.

130… ANZI…100… MACCHE’… 60:  DIVISI IN TRE RATE !
Salario: per i lavoratori del 3° livello – la stragrande maggioranza dei metalmeccanici - l’aumento complessivo lordo è di 86,25 euro (al netto: 60,33) così scaglionato:  a gennaio la prima tranche di 36,20 euro netti; in ottobre la seconda (15,08 euro netti), i rimanenti 9,05 euro netti a marzo 2007. Questi aumenti-elemosina che dovevano partire dall’1/1/2005 (data di scadenza della parte economica del CCNL) li hanno  inoltre “barattati” con una mini-tantum di 320 euro (246,40 al netto) ed erogata in due tranche: la metà a febbraio e l’altra a luglio 2006, a fronte dei  1.200 euro lordi (al netto 848) di arretrati ad oggi maturati, cioè i quattro spiccioli di aumento calcolati su 12 mesi, tredicesima e quota TFR. E su questa mini-tantum ci dovremo pure pagare le tasse mentre non sarà calcolata su TFR e contributi pensionistici. Inoltre, l’allungamento di 6 mesi (da gennaio 2006 a giugno 2007) della scadenza del biennio economico, e lo spostamento dei futuri aumenti salariali che ne deriva, produrrà un’ulteriore decurtazione salariale per i lavoratori a favore dei profitti padronali. La risibile richiesta iniziale dei sindacati confederali di 25 euro a “compensazione” dei mancati rinnovi dei contratti aziendali è inoltre “sparita” e “trasformata” in spettanza “fumosa” per i lavoratori oggi pagati solo in base ai parametri del CCNL. Come a dire: si scordassero gli istituti della contrattazione aziendale!

Accordo sperimentale su flessibilità dell’orario e organizzazione del lavoro: prima si da l’OK da subito allo sfondamento delle 40 ore settimanali ed al sabato lavorativo obbligatorio a discrezione aziendale…  poi si allestisce una commissione paritetica nazionale tra aziende e sindacati confederali (per l’innalzamento della produttività, la modifica dell’orario  e dell’organizzazione del lavoro, l’utilizzo dei contratti flessibili ecc.) che concluderà i suoi lavori - a cose già fatte - a fine luglio 2006.

Da troppi anni i lavoratori ‘stringono la cinghia’ e i profitti padronali balzano alle stelle. Nei primi 9 mesi del 2005 hanno visto un incremento stratosferico del 40% rispetto al 2004:  30  miliardi di euro di profitti (SESSANTAMILA MILIARDI DI VECCHIE LIRE) realizzati dalle prime 40 aziende italiane tra gennaio e settembre 2005 (1.336 milioni di euro di utili netti solo la Fiat), mentre il potere d’acquisto dei salari è stato prima dimezzato con l’euro, e poi falcidiato con la vertiginosa spirale di aumenti di prezzi e tariffe che si sussegue anno dopo anno.

Chi ha firmato questo contratto sceglie ancora una volta di non cambiare le cose rilanciando la devastante politica della concertazione a difesa degli interessi padronali e a discapito di quelli dei lavoratori!  ADESSO LA PAROLA PASSA AI LAVORATORI !

SLAI COBAS – COORDINAMENTO NAZIONALE

18 gennaio 2006

Apc-METALMECCANICI/ CUB: AUMENTO REALE SALARIO SU 30 MESI E’ 55 EURO

Contestate cifre, incremento medio per tutti livelli 96,72 euro

Roma, 20 gen. (Apcom) - L’accordo tra Federmeccanica e sindacati
sul biennio economico dei metalmeccanici è una “beffa”. La
Confederazione unitaria di base (Cub) non fa salti di gioia per
l’ipotesi d’intesa siglata ieri in Confindustria, che prevede un
aumento mensile lordo di 100 euro per un milione e 600 mila tute
blu erogabile in tre tranche. Secondo il Cub gli stipendi reali
sono invece stati ridotti “perché l’aumento del costo della vita,
fino a marzo 2007, sarà ben più alto dei pochi euro concessi”
dalle aziende.

La sigla sindacale autonoma contesta le cifre snocciolate da
Fim, Fiom e Uilm. “Al di là delle trionfalistiche fanfare -
denuncia il Cub - la verità è ben altra. L’aumento effettivo
medio sui 30 mesi (il periodo di vigenza contrattuale è compreso
tra il primo gennaio 2005 e il 30 giugno 2007, ndr) è di 55 euro
mensili lordi (37 netti)”. Per il 2006-2007 gli aumenti mensili
netti medi “sono di 42 euro dal primo gennaio 2006 a cui si
aggiungono da ottobre 17 euro e 10 euro dal primo marzo 2007”.

Scorrendo la tabella degl incrementi dei minimi per livello si
scopre - sostiene il Cub - che per gli operai di terzo livello
gli aumenti mensili netti sono rispettivamente di 35 euro dal
primo gennaio 2006, 14 dal primo ottobre di quest’anno e 9 dal
primo marzo 2007. E se si calcolano gli aumenti medi mensili
lordi per tutti i livelli professionali la cifra non è 100, ma
97,72 euro.

Diversità di vedute anche sull’una tantum, che “per i 12-13 mesi
precedenti, al netto delle trattenute, sarà mediamente di 217
euro pari a circa 18-17 euro mese. Cifre ben lontane dall’aumento
reale del costo della vita. Altro che vittoria dei sindacati -
prosegue il Cub - 100 euro annunciati sono una cifra lorda che, a
regime, sarà erogata ad un quinto livello metalmeccanico solo a
partire da marzo 2007”.

Secondo la Confederazione unitaria di base va poi considerato
l’allungamento di sei mesi della durata del contratto, che fa
slittare “in avanti il prossimo rinnovo”. Si introduce, inoltre,
“anche nella categoria dei metalmeccanici la flessibilità oraria
e si spalancano le porte per una ulteriore precarizzazione del
lavoro”. Per tutte queste ragioni, il Cub considera “fortemente
negativo l’accordo stipulato tra padronato e Fim-Fiom-Uilm”.

“L’orario di lavoro potrà essere prolungato al sabato per
‘ragioni produttive e di mercato’ - accusa il Cub - niente è
stato fatto per contrastare il lavoro precario, hanno istituito
una commissione. Ha vinto ancora una linea subordinata agli
interessi dei padroni a scapito della tutela dei delle
retribuzioni e delle condizioni di lavoro dei metalmeccanici”.


L’ipotesi di Contratto Nazionale dei Metalmeccanici firmata da FIM, FIOM, UILM è vergognosa, da bocciare nel metodo e nel merito.


Nel metodo perché l’aspetto normativo non avrebbe dovuto essere trattato in quanto, in base alle regole stabilite da loro stessi per la contrattazione di primo livello, il secondo biennio prevede il rinnovo solo degli aspetti economici e, a maggior ragione, non avrebbero dovuto farlo in una situazione di debolezza della categoria. Una debolezza, non dimentichiamolo, causata anche dalla pratica degli accordi firmati separatamente da FIM e UILM, tra cui il secondo biennio del contratto precedente ed il primo biennio di questo!

Nel merito perché, a fronte di sessanta ore di sciopero, non solo non abbiamo portato a casa nulla ma abbiamo svenduto diritti acquisiti in tema di orario e di salario:
1
Cento euro lordi al 5° livello, già insufficienti in assoluto, diventano una presa per i fondelli erogati in tre trance ( 60 euro a gennaio 2006, 25 euro a ottobre 2006, 15 euro a marzo 2007)
2
Lo slittamento di sei mesi della scadenza contrattuale si traduce anch’essa in una perdita di salario
3
L’introduzione dell’orario plurisettimanale, anche se sotto forma di sperimentazione semestrale e con il limite di 64 ore annue, non è solo un attacco al salario, sia pure quello soffertamente guadagnato con lo straordinario, ma un consegnare le nostre vite, il nostro tempo libero alle esigenze della produzione ed alla discrezionalità del padrone

PER QUANTO CI RIGUARDA, LA PARTITA E’ ANCORA APERTA:
IL PRIMO PASSAGGIO, DOVEROSO, E’ QUELLO DI RISPEDIRE AL MITTENTE QUESTO PACCO DONO E RIPRENDERE LA LOTTA PER UN CONTRATTO VERO RIVENDICANDO:

SALARIO DIRITTI DIGNITA’

FLMUniti – CUB di Genova


Chi ha paura della lotta dei metalmeccanici?

 
Sicuramente di fronte alle mobilitazioni, ai blocchi, ai picchetti hanno tremato gli industriali e loro leccapiedi, hanno tremato perché hanno intravisto la forza e l’energia che i metalmeccanici possono sprigionare e con cui possono travolgerli!
Qualche brivido lungo la schiena deve però essere passato anche ai tre segretari delle confederazioni che si sono affrettati a sottoscrivere l’accordo del 19/01.
I brividi gli vengono perché sono consapevoli che la bomba sociale rappresentata dai metalmeccanici gli può esplodere fra le mani.
Per quanto siano esperti “artificieri” a questo giro rischiano di aver tagliato il filo sbagliato.
Che tipo di contratto hanno firmato?
L’obbiettivo economico che si erano prefissati non è stato centrato nonostante la cifra di 130 euro lordi al 5° livello fosse già poca cosa.
Ma il colpo di coda, il tradimento, l’offesa a fronte di più di sessanta ore di sciopero, la beffa nei confronti di chi si è riversato nelle piazze, sui binari, nelle strade, di chi si è congelato davanti ai picchetti, è l’apertura scandalosa in termini di orario di lavoro.
Dove sono finite le solenni dichiarazioni che recitavano “…non accetteremo mai lo scambio diritti in cambio di salario”,  sono finite in tasca agli industriali e ai padroni che ora si beano di aver intaccato il fronte principale della lotta, quello per la difesa dei diritti.
Invitiamo tutti gli operai a tenere alta la guardia contro chi ci baratta al ribasso per imbonirsi i padroni e i loro rappresentanti in parlamento!
Invitiamo gli operai a prepararsi a respingere un accordo che in qualsiasi misura veda intaccati ulteriormente i nostri diritti!
 
Slai Cobas CNH Modena  

17 gennaio 2006

Contratto metalmeccanici lo scoglio dei 100 euro. Avvicinamento recente con le proposte di Unionmeccanica

di ROSARIA AMATO

Contratto metalmeccanici lo scoglio dei 100 euro
ROMA - Il contratto collettivo di lavoro dei metalmeccanici è scaduto a fine 2004. Viene applicato a oltre 1.600.000 lavoratori. I sindacati di settore Fiom, Fim e Uilm (che fanno capo rispettivamente a Cgil, Cisl e Uil) hanno chiesto un aumento salariale medio di 105 euro oltre a 25 euro per i lavoratori che non fanno contrattazione aziendale. Negli ultimi incontri si sono mostrati disponibili a scendere a 100 euro, ma non oltre, coprendo anche eventualmente qualche mese del 2007.
La controparte principale, Federmeccanica, associazione imprenditoriale che fa capo a Confindustria, nell’ultima proposta, messa a punto una settimana fa, ha indicato in 94,5 euro l’incremento salariale con l’aggiunta di 7 mesi di prolungamento del contratto. In più al posto dei 25 euro aggiuntivi di incremento salariale per coloro che non hanno la contrattazione aziendale, propone una ‘una tantum’ di 130 euro per coloro che sono ai minimi tabellari e che non possono usufruire della contrattazione aziendale. Un’altra una tantum, di 270 euro, andrebbe invece a tutti i lavoratori come compensazione del periodo di vacanza contrattuale.
Mentre il 13 gennaio Unionmeccanica, associazione imprenditoriale che fa capo alla Confapi (la confederazione che raggruppa le piccole e medie imprese), ha fatto una proposta che si avvicina molto alle richieste dei sindacati: 100 euro più 18. Si prevedono inoltre un prolungamento di sette mesi della vigenza contrattuale nel 2007 ed una tantum per il 2005 di 280 euro, distribuita su tre scaglioni.
A fronte di questi aumenti, l’Unionmeccanica chiede un allungamento del periodo di prova ed una diversa gestione della flessibilità, con una modifica dell’orario settimanale di lavoro da 35-45 ore a 32-48.
Al di là della piattaforma economica, le questioni che riguardano il rinnovo contrattuale toccano anche gli orari di lavoro, la flessibilità. Si è discusso a lungo della possibilità del sabato lavorativo, ma la proposta degli imprenditori in questa direzione è stata definitivamente bocciata dai sindacati e pertanto accantonata. Invece i sindacati si sono mostrati disponibili a una maggiore flessibilità dell’orario, purchè in cambio venga limitato il ricorso ai contratti atipici e venga garantito il ruolo delle rsu negli stabilimenti.
E’ il caso di ricordare che il contratto dei metalmeccanici non viene applicato solo al settore industriale di riferimento, ma viene anche utilizzato come parametro di base per molti altri settori, tra i quali quello informatico, dei call center e delle aziende artigianali.
(17 gennaio 2006)

Altro Commento

Contratto Metalmeccanici 100 euro?

130 subito, arretrati subito al 100%, nessuno scambio mafioso sulla pelle operaia...

1-Non siamo così fessi da abbandonare gli operai delle piccole imprese, il recupero salariale per tutti
2-non si deve toccare piu’ nessuna flessibilità e orari, i papponi dei padroni devono ingoiare il rinnovo del biennio economico, e trovare una muraglia umana nell’unita’ di lotta di tutta la classe operaia, deve trovare blocchi compatti di sciopero di fronte al benchè minimo cedimento di chicchessia, fuori dal suddetto recupero.

Possiamo, dobbiamo, e decideremo in proprio le forme e i contenuti in grado di stappare le orecchie ai mercanti capitalisti e suoi servi (interni ed esterni), l’ultima parola ci appartiene visto che siamo noi che sosteniamo tutto il baraccone produttivo, in fabbrica e nella societa’...
I sindacati hanno dichiarato che non si scende sotto  questa cifra. Federmeccanica è ferma a 94,5 euro