NEPAL: UN NUOVO PASSO IN AVANTI DELLA DEMOCRAZIA POPOLARE NELLA
PROSPETTIVA DEL SOCIALISMO
Il 28 dicembre il Parlamento ha dichiarato il Nepal una Repubblica
Democratica Federale ed ha stabilito che le elezioni per l’Assemblea
Costituente si terranno a metà aprile del 2008.
La caduta della monarchia è un’importante svolta politica in
Nepal ed è una vittoria per il popolo nepalese. 10 anni di
guerra popolare, diretta dal Partito Comunista del Nepal (Maoista),
hanno prodotto e conseguito le condizioni politiche per questo
significativo risultato. Dopo le rivolte popolari dell’aprile 2006, il
PCN(M) aveva proposto ai partiti borghesi parlamentari la costruzione
di un ampio fronte per l’instaurazione di una Repubblica democratica
federale e per le elezioni di una Assemblea costituente nella
prospettiva della costruzione di un nuovo Nepal.
Nell’autunno scorso il PCN(M), di fronte ai tentativi di settori
reazionari dell’alleanza dei partiti borghesi volti a dilazionare i
tempi dell’abolizione della monarchia, aveva deciso di uscire dal
governo e di sviluppare un ampio movimento di massa di lotta per la
Repubblica.
La decisione del 28 dicembre è stata un’ulteriore espressione
della capacità del PCN(M) di far avanzare comunque la situazione
politica, costringendo tutti i partiti borghesi a scegliere tra due
opzioni diverse, entrambe per loro comunque sfavorevoli; o accettare il
programma politico minimo del PCN(M) e decidere insieme ad essi per
l’abolizione della monarchia, concorrendo in tal modo a spostare l’asse
politico a favore della democrazia e della lotta per il socialismo,
oppure sabotare apertamente l’instaurazione della Repubblica, correndo
così il rischio di un’ulteriore indebolimento relativo ad una
perdita di egemonia sugli strati urbani piccolo-borghesi.
Dopo il 28 dicembre la monarchia, nonostante la decisione presa dal
Parlamento, continua ad essere sul piano sociale, politico e militare,
una forza di rilievo, soprattutto perché i settori più
reazionari dell’imperialismo internazionale - diretti dagli Usa -,
mirano a sostenerla ed a costruire un asse tra la stessa con i partiti
borghesi, in funzione anti-comunista ed antipopolare.
Il problema della monarchia è dunque stato risolto solo in
parte, precisamente nel senso di un ulteriore isolamento di essa e di
un crescente indebolimento dei partiti più reazionari, che
mirano a mantenere il Nepal sotto la subordinazione dell’imperialismo
ed in parte dello stesso espansionismo indiano.
Nel Nepal si sta sviluppando una polarizzazione politica e lo
schieramento popolare diventa, di giorno in giorno e grazie alla
saldezza strategica ed alla flessibilità tattica del PCN(M),
più cosciente, organizzato e determinato, nell’avanzare sulla
strada dell’instaurazione di una democrazia popolare, nella prospettiva
del socialismo.
Tutto questo apre la strada alla possibilità che l’imperialismo,
appoggiandosi sui settori sociali, politici e militari più
reazionari, operi in maniera crescente per destabilizzare il Paese, per
giustificare forme di interventismo militare, a partire dai progetti
relativi all’imposizione di nuove basi militari in Nepal.
Il sostegno alla Rivoluzione nepalese, nella duplice forma dello
sviluppo di concrete iniziative d’informazione e di solidarietà
internazionalista e, contemporaneamente, di riflessione e di
mobilitazione politica per lo sviluppo delle condizioni soggettive
nella lotta di classe nel nostro paese, è quindi quanto mai
attuale per i lavoratori più coscienti, gli antimperialisti
conseguenti, i comunisti.
Salutando la fine della monarchia nepalese e ribadendo tali scopi,
riteniamo risulti sempre più evidente la necessità di
costruire rapporti unitari tra tutte le forze progressiste e
democratiche, di classe e comuniste che si muovono in tale direzione,
superando la frammentazione e le logiche che mettono al centro i
particolari interessi di gruppo.
1° gennaio 2008
Comitato di Informazione e Sostegno alla Rivoluzione in Nepal
per informazioni e contatti: rivoluzione.nepal@yahoo.it