Venerdì sera 9 dicembre a Grenoble (alpi francesi), un presidio in solidarietà alla lotta NO TAV della Valsusa si è svolto di fronte alla sede provinciale del partito dei Verdi (ufficialmente favorevole al TAV).

Un presidio di una trentina di persone venerdì 9 dicembre sera a Grenoble (alpi francesi) ha dato informazione sulla lotta No TAV in Valsusa. Il posto del presidio, di fronte alla sede provinciale dei Verdi, era stato scelto apposto : di solito pronti a dimostrare un'opposizione a grandi opere assurde come il TAV e le autostrade, i Verdi francesi appoggiano nonostante tutto il progetto del Torino-Lione, e lo scopo era anche sottolineare una contraddizione dalle conseguenze pesanti.

I cartelli contro il TAV sorprendevano la gente : nessuno aveva sentito parlare della lotta in Valsusa, e molti pensavano che il Torino-Lione era un progetto ecologico, utile per abbassare il traffico su gomma. I militanti stessi dei Verdi, con i quali ci sono stati diversi confronti, spiegavano che dieci anni fa, il TAV era stato visto dal partito come l'unica alternativa ferroviaria che poteva competere con il trasporto via camion che distrugge tuttora la valle della Maurienne. In poche parole, i potenti erano riusciti a rinchiudere i termini del dibattito tra "autostrada" o "TAV".

Sembra però che dallo sgombero di Venaus, molte discussioni hanno scosso l'interno del partito, riguardo la propria posizione pubblica. Un comunicato di solidarietà alla popolazione della Valsusa è stato pubblicato il 6 dicembre (vedi in http://legambientevalsusa.it), evitando però in modo vergognoso qualsiasi posizione chiara sul TAV. La traduzione francese di un'intervista a Gérard Leras, presidente della sezione regionale dei Verdi, fatta lo stesso giorno dal Corriere della Sera, è giunta a Lione tramite un sito d'informazione indipendente che da tempo segue la lotta NO TAV (http://rebellyon.info), ed ha svelato il vero parere del leader ecologista : "Siamo convinti che la protesta italiana si sbaglia. Se vogliamo veramente cambiare le cose bisogna fare un passo in avanti senza aver paura". Secondo lui, i Valsusini e le Valsusine sono male informat* e hanno un'idea esagerata di quanto si possa sfruttare l'attuale ferrovia per il trasporto di merci.
(http://rebellyon.info/article1192.html)

Eppure, il confronto di questa sera sembra aver influenzato per lo meno alcun* militanti dei Verdi, forse anche loro "male informat*"... delle ragioni della lotta in Valsusa. Uno può esserne soddisfatto, anche se rimane consapevole che i veri cambiamenti e le vere vittorie si conquistano dalla lotta diretta, e non tramite i partiti politici.

La voce comincia a girare parecchio, nella Francia anti-capitalista ed ecologista, della lotta NO TAV. Indymedia-Grenoble vi dedica il suo dossier principale del momento (grazie, tra l'altro, ai post in francese di piemontes* !). E domani c'è un presidio a Chambéry (http://grenoble.indymedia.org/index.php?page=evenement&id=468).

Solidarietà con i Valsusini e le Valsusine in lotta !

(il volantino in francese distribuito durante il presidio di Grenoble :
http://grenoble.indymedia.org/index.php?page=evenement&id=467)





Venaus - Alt ruspe! Via Lunardi, Via Bersani! 9 dicembre

Il blocco popopolare della Valsusa ha ottenuto una splendida vittoria. Adesso
bisogna che sia consolidata politicamente. Se non sono pazzi e se vogliono fare
le olimpiadi sabato devono decidere di fermare i cantieri, ritirare le truppe e
trattare. E che paghino politicamente i faccendieri.

La giornata di ieri 8 dicembre 2005 ha mostrato che il vento è girato, che non
si può mentire impunemente picchiando di notte gli inermi e addossando la colpa
agli inermi stessi descrivendoli come dei pericolosi terroristi.
 Nella giornata di ieri un popopolo che ha già in sè l'esperienza di più di una
resistenza si è riconquistato le sue terre, la sua valle.
 La giornata di ieri ha mostrato che i faccendieri non sono onnipotenti che nei
palazzi del potere, ma fuori a difenderli non hanno che un pugno di mercenari,
i quali possono essere battuti. Non si vince solo a mezzo stampa. Bisogna
vincere sul terreno. Non si vince con le menzogne e non si vince più neanche
con le azioni squadristiche. Non si vince mentendo spudoratamente  e addossando
la violenza a presunti anarcoinsurrezionalisti mentre i nostri occhi vedono
esaltati poliziotti manganellare donne e bambini, spaccare la faccia alla
Nicoletta e ad altri.  

 Perfino l'Unità cambia tono e titola adesso I notav riconquistano Venaus
 [http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=46180]

 E non parla più, a nome di tutti, Bersani, l'uomo della CMC. Ma adesso bisogna
che qualcuno paghi politicamente questa follia voluta dagli affaristi, bisogna
che scompaiano i Lunardi e i Bersani. Non esistono solo gli interessi delle
loro imprese in Italia, i loro giochi di spartizione, i loro accordi con la
compagnia delle Opere ( e forse per questo Casini si sbracciava tanto). Esiste
anche l'Italia dei lavoratori, dei montanari, degli alpini, dei giovani.

 Non esistono solo i corridoi NATO che devono portare le tradotte NATO da un km
velocissime da Lisbona a Kiev da poco conquistata, non esistono solo le reti
degli aerei americani che trasportano islamici a torturarare qua e là per le
loro basi, esistono anche i popoli, i blocchi popolari che lottano contro la
guerra voluta dalle lobbies per proteggere ed espandere i loro sporchi affari.

 Traggano adesso le conseguenze politiche che si devono trarre.
 VIA LE TRUPPE DALLA VAL DI SUSA
 I CANTIERI RESTINO FERMI
 VIA I POLITICI CHE HANNO INTERESSI DIRETTI, COME LUNARDI E BERSANI
 E ANCORA BRAVI BRAVISSIMI A TUTTI QUELLI CHE HANNO LOTTATO IERI-  

 LA SCADENZA GENERALE DI MOVIMENTO DELL'8 DICEMBRE A VENAUS DIMOSTA CHE SI PUò
RESISTERE, E CHE SI PUO' ANCHE VINCERE PURCHE' A LOTTARE E A VINCERE SIA UN
VERO LARGHISSIMO BLOCCO POPOLARE E NON SOGGETTI,SBRANDELLI IDEOLOGICI,
ECONOMICISTI O CORPORATIVI I QUALI NON VEDONO ALTRO CHE IL PROPRIO OMBELICO,
QUELLI E' ORA DI ACCANTONARLI PER SEMPRE.