Barricate contro i lavori per la Tav
30 Nov. 05 14:11
Le hanno erette, con legna e grate di ferro, i manifestanti che non hanno mai
abbandonato, neppure la notte scorsa, il presidio davanti ai cantieri per la
nuova linea ferroviaria veloce in valle di Susa. Le barricate bloccano le
camionette degli agenti che vorrebbero invece allontanarsi per ottenere il
cambio con colleghi provenienti da altre questure. Il clima tra i dimostranti,
circa quincimila, e le forze dell'ordine, più di mille uomini, è ele
ttrico.Posti di blocco sono stati organizzati dalla polizia lungo le strade di accesso
a Venaus. Vietato il transito alle auto: il paese si può raggiungere solo a
piedi. Oggi dovrebbe essere il giorno di apertura dei lavori ma i manifestanti
sono decisi a
bloccare il cantiere e finora ci sono riusciti. Alle 9 è iniziataun'assemblea straordinaria del consiglio comunale di Venaus sul tema della Tav:
l'aula è affollata da centinaia di cittadini. Nel corso della manifestazione,
un dimostrante è stato colpito da infarto: è ricoverato i
n rianimazione nell'ospedale di Rivoli.
Solidarietà dal comitato No Tir.
Solidarietà alla manifestazione in Valle di Susa è stata espressa anche dal
Comitato
"No Tir" che da anni si batte per la riduzione dei passaggidei mezzi pesanti nel traforo del Monte Bianco. Un picchetto di una cinquantina
di persone, da stamane sulla statale 26 in Valle d'Aosta, nei pressi di
Courmayeur, distribuisce volantini di protesta.
Aggiornamenti in diretta:
(Indirizzo web:
http://diciannove.net:8000/blackout)Proteste contro il Tav, consentito il ricambio delle forze dell'ordine
30 Nov. 05 15:17
I reparti di polizia e carabinieri che da ieri si trovavano a Venaus, in
provincia di Torino, per presidiare l'area prevista per l'apertura del cantiere
del coll
egamento ferroviario Alta velocità Torino-Lione hanno potuto esseresostituiti dai colleghi. I lavori per il momento restano fermi. È iniziata una
guerra di nervi.
Il popolo dei "no Tav", deciso a rimanere nella zona ad
oltranza, per ilmomento non manifesta segni di stanchezza. La protesta va avanti in modo
pacifico con la partecipazione di gran parte dei sindaci dei comuni della Valle
di Susa. La decisione di consentire il cambio alle forze dell'ordine è nata
dalla convinzione che "l'obiettivo non è f
are la guerra a polizia e carabinieri- è stato detto - ma impedire l'apertura del cantiere, prevista per questa
mattina".
Sulla strada principale per Venaus, stamane gruppi di manifestanti hanno
eretto barricate con legna e grate di ferro per impedire il passaggio dei mezzi
e il cambio di turno delle forze dell'ordine.
La maggior parte dei dimostranti - tra i 10mila e i 15mila, secondo i sindaci
- è assiepata nell'area del cantiere, ma molti bivaccano nei prati sotto il
sole.
Per riprendere il d
ialogo serve "lo stop all'inizio dei lavori del cantiere diVenaus e l'avvio alla smilitarizzazione dell'aera". Lo ha detto il presidente
della Comunità montana, della Bassa Val di Susa Antonio Ferrentino, sostenendo
che "il governo deve abbandonare l'idea
che quest'opera deve essere imposta alterritorio.
Le Forze dell'ordine - ha aggiunto - qui sono le ben venute ma non come forze
di occupazione". Mentre centinaia di persone continuano ad occupare i terreni
dove dovrebbe sorgere il cantiere, Ferrentino ha affermato che il presidio
continuerà a tempo indeterminato: "Non abbiamo problemi di tempo, resteremo
fino a che non abbandoneranno quest'idea. Chi pensa che questa mobilitazione
sul territorio possa diminuire - ha aggiunto - vuol dire che non conosce la Val
di Susa". Il leader della protesta anti-Tav ha ricordato che la Torino-Lione "è
un'opera enorme che è stata autorizzata con un semplice decreto del ministro
Lunardi senza nessuna valutazione di impatto ambientale e senza nemmeno un
parere del comune dove si realizzerebbe l'opera. E questo - ha concluso - in
uno Stato democratico non è tollerabile".
Alle 8 di stamattina è entrato in vigore il decreto che autorizza l'impresa
Cmc a occupare i terreni, circa 35mila metri quadri, per iniziare i lavori per
la costruzione di un cunicolo esplorativo lungo 7 chilometri e largo dai 3 ai 6
metri. Sul luogo dove dovrebbe sorgere il cantiere, i manifestanti fronteggiano
la polizia a distanza di sicurezza, separati da un torrentello.
Nonostante il freddo, centinaia di manifestanti hanno continuato ad affluire a
Venaus percorrendo anche quattro chilometri a piedi, poichè tutte le strade di
accesso erano impedite a causa della folla che assedia il sito dove dovrebbe
partire il cantiere.
Il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, intanto, ha aperto poco dopo le 8 il
Consiglio comunale aperto
convocato in località Berno, davanti al cantiere, ma ilavori sono stati da poco interrotti perchè un manifestante è stato colpito da
malore.
Una cinquantina di persone, appartenenti al Comitato valdostano e francese
contro il ritorno dei tir al traforo del Monte Bianco, hanno istituito in
mattinata un presidio sulla strada statale 26, nei pressi di Courmayeur
(Aosta), un paio di chilometri a valle dell' imbocco del traforo.
"Vogliamo così
solidarizzare - ha detto Alex Glarey del Comitato No Tir -con le popolazioni della Val di Susa che manifestano per la difesa del loro
territorio contro le imposizioni per l' Alta Velocità". Al momento, i
manifestanti si limitano a distribuire agli automobilisti e agli autisti dei
volantini in cui spiegano le ragioni del presidio. In particolare, diffondono
le dichiarazioni della Delegazione della Commissione Petizioni del Parlamento
Europeo tese "a spingere le istituzioni e i citt
adini delle valli alpine, e inparticolare della Regione Autonoma Valle d'Aosta, a riscoprire quel sentimento
di solidarietà alpina, di cui spesso si parla, ma che poco si pratica".
Tutte le corrispondenze e notizie aggiornate sul sito di Radio Onda d'Urto.
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http://www.radiondadurto.org] (Indirizzo web: http://www.radiondadurto.org)MIGLIAIA AL PRESIDIO DI VENAUS CONTRO LA TAV
30 Nov. 05 9:01
Molte migliaia di persone sono già al presidio di Venaus e tantissimi
manifestanti NO TAV stanno arrivando in questi minuti.
Poco fa qualche momento di tensione per un fronteggiamento tra polizia e
manifestanti nei pressi dell'area di cantiere.
La diretta continuerà in mattinata anche con collegamenti con Radio Black Out.