sulla manifestazione no tav del 17 dicembre

csoa Askatasuna TO - askatasuna@ecn.org

19 dicembre 2005

sarà dura!
La manifestazione no tav di sabato 17 a Torino ha dimostrato quanto ormai la
lotta del popolo della Val di Susa contro il progetto della Torino Lione sia
ormai una lotta consolidata e di tutti. In essa si sono riconosciute decine di
migliaia di persone, più di 50.000 dando vita a una delle manifestazioni più
partecipate che Torino abbia visto in questi tempi. Realtà di lotta da tutta
Italia sono giunte a Torino per manifestare al fianco della popolazione della
Valle che resiste, che ancora una volta ha dimostrato quanto di meglio poteva
dimostrare, partecipando in massa a quella che è diventata una manifestazione
autoconvocata, dove grazie ai comitati popolari che recependo la volontà delle
assemblee di Bussoleno l’hanno indetta. Una giornata eccezionale che ha visto
ancora una volta il protagonismo popolare al centro dell’iniziativa, sfilando
determinati in mezzo alle polemiche e al clima creato ad hoc dal ministro
dell’interno, dal sindaco Chiamparino e dai soliti politici 
 cementisti e affaristi. Inoltre, dopo la presa di posizione della comunità
montana e di alcuni partiti, che non ritenevano centrale il momento di piazza,
organizzando l'iniziativa della Pellerina con Lou Dalfin, Grillo, Paolini e
Dario Fo, il movimento ha trovato la sua conferma nel credere fino in fondo
nella manifestazione, preservando contemporaneamente l’unità dello stesso. Si
diceva che il presupposto per la manifestazione fosse che questa doveva servire
ad aggiungere qualcosa in più alla lotta e non rischiare di sottrarre consenso,
e così è stato, ha aggiunto decine di migliaia di ragioni per continuare a
credere nel movimento, decine di migliaia di voci che hanno urlato il nostro
motto oramai, quel sarà dura, che ormai rappresenta questi tempi, decine di
migliaia di mani in più per abbattere ogni recinzione con cui vogliono chiudere
un territorio, credendo fino in fondo nella sua pratica di lotta e nelle sue
modalità, tant'è che anche tutti i timori di possibili incid
 enti si sono rivelati inutili e immotivati come abbiamo sempre sostenuto. La
giornata si è conclusa nel modo in cui tutti pensavamo, a dimostrazione che il
movimento sa fare le sue scelte ed è in grado ormai di darsi le sue scadenze,
aprendosi ormai ad una dimensione nazionale. Non sono stati i servizi d’ordine
a garantire la manifestazione, sono state le ragioni di una lotta e di un
movimento determinato nel portarle avanti. La valle di Susa ha risposto nella
maniera più ampia e compatta possibile, portando a Torino le ragioni della
battaglia di Venaus con lo stesso spirito di quel giorno. 
 Una giornata di lotta unitaria che ha sancito il  proseguo di un percorso di
opposizione sociale all’alta velocità che non può che crescere e moltiplicarsi
nei territori, esportando quanto di buono ha fin qui fatto. 
 comitato di lotta popolare 
 network antagonista torinese 
 csoa Askatasuna-Csa Murazzi-Coll.universitario autonomo
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