LA MANIFESTAZIONE DI CHAMBERY DEL 7 GENNAIO 2006

Il grande successo della manifestazione No Tav di Chambery è il segnale di una capacità di autonomia politica e organizzativa ormai consolidata nel movimento.  La lotta contro il Tav e le nocività, divenuta nazionale il 17 dicembre a Torino, è ormai internazionale dopo il corteo del 7 gennaio a Chambery.

Le vicende dell’ultimo mese dimostrano che la forza della lotta in Val Susa sta nella capacità di essere autonoma dai poteri istituzionali, sta nella capacità di agire senza la tutela di sindaci o presidenti di comunità montane a cui tutti i giorni, ma soprattutto il 17 dicembre a Torino eil 7 gennaio a Chambery, ha chiesto conto della loro appartenenza a quelle istituzioni che compatte si sono schierate contro di essa: Presidente della Repubblica, Parlamento, Governo, Regione, Provincia, Comune di Torino. Ha chiesto conto di un tavolo di trattativa che ha il marchio netto della truffa.  Il successo della manifestazione di Torino ha dato slancio a nuove iniziative ed ha saputo dar forma politica compiuta al rifiuto dell’accordo proposto dal governo.

Il 21 dicembre, un’assemblea affollatissima riunitasi a Bussoleno ha ribadito il rigetto di qualunque mediazione sul Tav ed ha denunciato una proposta di tregua che altro non è che una presa in giro, poiché gli scavi non potrebbero in ogni caso partire prima di maggio. La tregua olimpica serve a chi vuol portarsi via la Val Susa di presentarsi come buon padrone di casa. E mentre cuoce la carota il manganello è sempre pronto ad entrare in azione. Intanto i media continuano l’opera di criminalizzazione e la magistratura quella repressiva.

L’assemblea del 21 ha approvato un documento in cui si ribadiscono gli obiettivi di fondo del movimento. Nessuno potrà più pretendere di rappresentare il popolo No Tav, prescindendo dai punti delineati in assemblea: di fatto oggi in Val Susa è in atto un’esperienza di autogoverno capillarmente diffusa sul territorio che parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di tanta gente che nella capacità di autorappresentarsi ha uno dei principali motivi di forza.

La lotta in Val Susa ha avuto ampia eco anche oltr’alpe, dove l’opposizione al Tav è sempre stata del tutto marginale, grazie alla propaganda che mostrava la linea ad Alta Velocità come efficace alternativa ad trasporto su gomma. La maggior parte della gente è convinta che TAV e TGV siano sinonimi ed ignora che la Tav-Tac necessita di interventi devastanti sul territorio, ha costi economici e ambientali enormi mentre un semplice ammodernamento della linea attuale consentirebbe di sopperire alle necessità di circolazione della merci.  Sempre che non ci si faccia una domanda maliziosa: “è davvero necessario questo continuo fluire in cui il moto è più rilevante del punto d’arrivo? È davvero necessario che un bene prodotto in Italia venga infilato in Olanda in contenitori prodotti in Spagna per poi dirigersi in Grecia?”. Queste ed altre domande e dubbi hanno cominciato a circolare anche sul versante francese ed è sorto un Collettivo contro la Torino - Lyon che sin dal 10 dicembre!  ha ef fettuato un’iniziativa di piazza di solidarietà alla Val Susa, dopo lo sgombero violento del presidio di Venaus.

Il 17 dicembre alla manifestazione di Torino erano stati diffusi volantini che annunciavano una manifestazione a Chambery il 7 gennaio. Nell’assemblea del 3 gennaio, in cui sono intervenuti esponenti del Collettivo Rodano Alpi contro la Lyon - Turin, è stata presa la decisione di partecipare alla manifestazione.  Nonostante il solito Ferrentino avesse scritto sul sito della Comunità Montana che sconsigliava la partecipazione ad una manifestazione indetta da gruppi anarchici, la proposta di andare a Chambery è stata accolta con entusiasmo dai valsusini e dai torinesi che in massa hanno preso parte alla prima grande manifestazione No tav in territorio francese. Gli anarchici anche in quest’occasione - tre pullman partiti dalla sola Torino - hanno dato vita ad uno spezzone vivace e partecipato. La risposta di anarchici e libertari è stata significativa anche in Francia: erano presenti, oltre agli esponenti locali della Federation Anarchiste, gruppi ed individui da Lione, Valence e Grenoble.

Un’affollata assemblea finale ha suggellato la nascita del movimento No Tav Transalpino.

Mentre i pullman riportavano i manifestanti in Italia già si discuteva della prossime iniziative a partire dalla

Manifestazione a casa Lunardi annunciata dal Comitato di sostegno alla lotta anti Tav di Parma per la mattinata di sabato 28 gennaio a Basilicanova (10 Km da Parma).

A sarà dura!

I compagni e le compagne della Federazione Anarchica Torinese - FAI

Corso Palermo 46 - Torino

La sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15 in poi