Il grande successo della manifestazione No Tav
di Chambery
è il segnale di una capacità di autonomia politica e
organizzativa ormai
consolidata nel movimento. La lotta
contro il Tav e le nocività, divenuta nazionale il 17 dicembre a
Torino, è
ormai internazionale dopo il corteo del 7 gennaio a Chambery.
Le vicende dell’ultimo mese dimostrano che la
forza della
lotta in Val Susa sta nella capacità di essere autonoma dai
poteri
istituzionali, sta nella capacità di agire senza la tutela di
sindaci o
presidenti di comunità montane a cui tutti i giorni, ma
soprattutto il 17
dicembre a Torino eil 7 gennaio a Chambery, ha chiesto conto della loro
appartenenza a quelle istituzioni che compatte si sono schierate contro
di
essa: Presidente della Repubblica, Parlamento, Governo, Regione,
Provincia,
Comune di Torino. Ha chiesto conto di un tavolo di trattativa che ha il
marchio
netto della truffa. Il successo della
manifestazione di Torino ha dato slancio a nuove iniziative ed ha
saputo dar
forma politica compiuta al rifiuto dell’accordo proposto dal governo.
Il 21 dicembre, un’assemblea affollatissima
riunitasi a
Bussoleno ha ribadito il rigetto di qualunque mediazione sul Tav ed ha
denunciato una proposta di tregua che altro non è che una presa
in giro, poiché
gli scavi non potrebbero in ogni caso partire prima di maggio. La
tregua
olimpica serve a chi vuol portarsi via la Val Susa di presentarsi come
buon
padrone di casa. E mentre cuoce la carota il manganello è sempre
pronto ad
entrare in azione. Intanto i media continuano l’opera di
criminalizzazione e la
magistratura quella repressiva.
L’assemblea del 21 ha approvato un documento in
cui si ribadiscono
gli obiettivi di fondo del movimento. Nessuno potrà più
pretendere di
rappresentare il popolo No Tav, prescindendo dai punti delineati in
assemblea:
di fatto oggi in Val Susa è in atto un’esperienza di autogoverno
capillarmente
diffusa sul territorio che parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio
di tanta
gente che nella capacità di autorappresentarsi ha uno dei
principali motivi di
forza.
La lotta in Val Susa ha avuto ampia eco anche
oltr’alpe,
dove l’opposizione al Tav è sempre stata del tutto marginale,
grazie alla
propaganda che mostrava la linea ad Alta Velocità come efficace
alternativa ad
trasporto su gomma. La maggior parte della gente è convinta che
TAV e TGV siano
sinonimi ed ignora che la Tav-Tac necessita di interventi devastanti
sul
territorio, ha costi economici e ambientali enormi mentre un semplice
ammodernamento della linea attuale consentirebbe di sopperire alle
necessità di
circolazione della merci. Sempre che
non ci si faccia una domanda maliziosa: “è davvero necessario
questo continuo
fluire in cui il moto è più rilevante del punto d’arrivo?
È davvero necessario
che un bene prodotto in Italia venga infilato in Olanda in contenitori
prodotti
in Spagna per poi dirigersi in Grecia?”. Queste ed altre domande e
dubbi hanno
cominciato a circolare anche sul versante francese ed è sorto un
Collettivo
contro la Torino - Lyon che sin dal 10 dicembre! ha
ef fettuato un’iniziativa di piazza di solidarietà alla Val
Susa, dopo lo sgombero violento del presidio di Venaus.
Il 17 dicembre alla manifestazione di Torino erano
stati
diffusi volantini che annunciavano una manifestazione a Chambery il 7
gennaio.
Nell’assemblea del 3 gennaio, in cui sono intervenuti esponenti del
Collettivo
Rodano Alpi contro la Lyon - Turin, è stata presa la decisione
di partecipare
alla manifestazione. Nonostante il
solito Ferrentino avesse scritto sul sito della Comunità Montana
che
sconsigliava la partecipazione ad una manifestazione indetta da gruppi
anarchici,
la proposta di andare a Chambery è stata accolta con entusiasmo
dai valsusini e
dai torinesi che in massa hanno preso parte alla prima grande
manifestazione No
tav in territorio francese. Gli anarchici anche in quest’occasione -
tre
pullman partiti dalla sola Torino - hanno dato vita ad uno spezzone
vivace e
partecipato. La risposta di anarchici e libertari è stata
significativa anche
in Francia: erano presenti, oltre agli esponenti locali della
Federation
Anarchiste, gruppi ed individui da Lione, Valence e Grenoble.
Un’affollata assemblea finale ha suggellato la
nascita del
movimento No Tav Transalpino.
Mentre i pullman riportavano i manifestanti in
Italia già si
discuteva della prossime iniziative a partire dalla
Manifestazione a casa Lunardi annunciata dal
Comitato di sostegno alla lotta anti Tav di
Parma per la mattinata di sabato 28 gennaio a Basilicanova (10 Km da
Parma).
A sarà dura!
I compagni e le compagne della Federazione Anarchica
Torinese
- FAI
Corso Palermo 46 - Torino
La sede è aperta ogni giovedì dalle
21,15 in poi