Resistere alle tentazioni del governo Prodi!
Resistere alle tentazioni del governo Prodi!
Cari compagni,
con la presente vogliamo dare un nostro contributo al dibattito
tenutosi il 21 Marzo presso la sede romana dei COBAS sul bilancio del
corteo del 17 Marzo contro la guerra imperialista.
La nostra analisi è che, pur non avendo partecipato a
livello nazionale alla preparazione del corteo (non essendo stati
invitati) e di conseguenza non avendo partecipato al bilancio del 21
marzo, è doveroso da parte nostra rispondere ad alcune
insinuazioni da parte di alcuni dirigenti politici e sindacali, a
partire dal rappresentante dei COBAS il professore Bernocchi, sostenuto
da Grisolia del PCL.
Quale reato è stato commesso? Forse lor signori mettono in
discussione lo striscione “Libertà per i comunisti e
sindacalisti arrestati”? Rivendichiamo ancora con più forza la
nostra posizione, condivisa dai CARC e dall’ASP, e lavoriamo
affinché altre organizzazioni politiche e sindacali siano
solidali con i rivoluzionari prigionieri. Siamo dispiaciuti
dell’assenza del Gramigna, e di altri organismi politici e sindacali di
base.
La differenza di analisi tra comunisti e sindacalisti per il sindacato
di classe è una contraddizione in seno al popolo, non riguarda
la borghesia imperialista e chi tra i movimenti vuole assicurare la sua
“democrazia”, come non condividiamo lo striscione con la parola
d’ordine “LIBERTA’ PER MASTROGIACOMO”. Esso non è stato un
elemento della riuscita della manifestazione, chi fa questo bilancio
non ha fiducia né in se stesso e né nella mobilitazione
delle masse popolari indipendenti dalla borghesia imperialista, esso ha
rappresentato una sudditanza alla sinistra borghese, che in questa fase
ha l’obiettivo di dividere i buoni amici di Mastrogiacomo e i cattivi
comunisti e sindacalisti, con lo striscione incriminato, noi siamo in
primo luogo per la libertà dei compagni.
La solidarietà è un’arma che noi pratichiamo da
militanti, la repressione l’abbiamo subita e la subiamo ogni giorno, la
solidarietà proletaria, per noi non è un concetto
astratto. La storia del movimento comunista e sindacale ci insegna che
la solidarietà di classe, l’unità di classe è
parte integrante del percorso che ha fatto fare passi avanti nella
lotta delle masse popolari contro la borghesia imperialista.
La nostra storia parte circa 25 anni fa da disoccupati organizzati, con
tanti sacrifici e con tanti arresti, e con qualche compagno che non
è riuscito a sopravvivere alla miseria cui la borghesia ci aveva
costretto, abbiamo festeggiato la nostra vittoria con la conquista del
posto di lavoro, dedicandola ai nostri compagni di lotta scomparsi e ai
comunisti che durante le nostre lotte e le nostre sofferenze ci hanno
sostenuti senza riserve. Siamo fieri e orgogliosi che il nostro
Segretario Generale fa parte di questa carovana, per questi e per tanti
altri motivi, noi come sempre e per sempre saremo al loro fianco, i
comunisti sono interni al movimento di resistenza popolare e
appartengono alla classe operaia.
Lo spauracchio del terrorismo ormai aleggia ovunque, la strategia della
caccia al fantasma è un arma che la borghesia usa contro le
masse, contro i comunisti e contro gli esponenti avanzati della classe
operaia. Le masse popolari vivono la precarietà, la
miseria che questo sistema provoca nel nostro paese e le guerre che il
governo Prodi sostiene in tutto il mondo, al servizio degli USA,
loro sono i protagonisti delle guerre di sterminio contro donne e
bambini dei paesi arabi e degli ex paesi socialisti. Questo è il
vero terrorismo, non capire questa verità vuol dire bendarsi gli
occhi.
Noi difendiamo in modo incondizionato comunisti e sindacalisti che sono
e verranno perseguitati, è un dovere per coloro che vogliono una
vita dignitosa, per gli esponenti avanzati della classe operaia e delle
masse popolari. Indignarsi, dire che questo non è compito del
movimento contro le guerre imperialiste, perché la borghesia li
chiama terroristi, significa subordinarsi alla stessa borghesia, sia
nella teoria che nella pratica, significa far parte di coloro che
nascondono e tentano di confondere la realtà alle masse
popolari.
Non è e non sarà qualche dichiarazione del giornalista di
turno o di qualche elemento sedicente della sinistra borghese che
tapperà le nostre bocche. Noi veniamo dalle masse popolari,
siamo masse popolari che tentano un percorso di trasformazione e di
lotta, noi lottiamo per esse e per un sindacato di classe autonomo e
indipendente dalla borghesia, noi lottiamo contro questo sistema di
fame e di guerra, noi lottiamo per l’emancipazione della classe
operaia, noi siamo anticapitalisti, noi sosteniamo tutti i popoli
oppressi, noi siamo per la costruzione di un mondo nuovo, il socialismo
è il nostro e il futuro dell’umanità, noi sosteniamo e
difendiamo a spada tratta tutti gli antimperialisti e comunisti. Noi
non abbiamo nulla da perdere che le catene che ci legano.
Sindacato Lavoratori in Lotta – per il Sindacato di Classe