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Dichiarazioni di esponenti politici palestinesi dopo i risultati delle elezioni politiche 2006


HANAN ASHRAWI, lista Third way
La vittoria di Hamas è la conseguenza del malgoverno dell’Autorità Palestinese, della sua corruzione, dell’abuso di potere di Fatah e dell’indifferenza verso i bisogni ed i diritti della gente.
I risultati di oggi riflettono anche la mancanza di progressi nel processo di pace e l’escalation di violenza da parte di Israele.
Le voci moderate si sono indebolite.

QAIS ABD AL-KARIM, lista Al-Badil
Queste elezioni si sono svolte democraticamente più che in altre parti del Medioriente. Si sono potute svolgere nonostante i mille ostacoli dovuti anche all’occupazione. I Palestinesi dovrebbero essere presi a modello. Dobbiamo chiarire molte questioni prima della fase conclusiva. Stiamo affrontando un cambiamento radicale del sistema politico palestinese.
Hamas potrà far passare qualsiasi legge, forte della sua schiacciante maggioranza, e  sorge la domanda: che leggi faranno?

MAHMUD AL ZAHAR, capolista Change and Reform (Hamas)
Hamas non è stupita della sua vittoria. Non siamo  caduti  a Gaza dalla luna. Partecipiamo alla vita della società palestinese e sappiamo interpretare i suoi bisogni. Per formare il nuovo governo siamo aperti a tutte le possibilità. Israele cosa ci ha proposto? Niente. Oslo non è solo morta, è putrefatta.

AHMED SAADAT, segretario Fronte popolare per la liberazione della Palestina (PFLP) – detenuto
Abbiamo detto all’inizio che il nostro popolo deve scegliere metà del Parlamento  in modo che noi possiamo mettere in ordine il resto operando affinché vi sia compreso anche il PLO (organizzazione per la liberazione della Palestina).
Bisogna fare questo  prima di formare il nuovo governo. La nostra partecipazione al nuovo governo dipende dal programma politico proposto dal partito di maggioranza.
Valuteremo tutte le proposte che verranno fatte al nostro partito. E’ solo l’inizio del processo. E’ nel nostro interesse avere un governo di unità nazionale che comprenda tutti i partiti, in modo da poter continuare la lotta contro l’occupazione.

MUSTAFA AL-BARGHOUTI, Lista Palestina indipendente
I Palestinesi sono stati capaci di creare un nuovo modello di democrazia nonostante l’occupazione. E’ stata una rivoluzione democratica che ci ha portato da un governo monopartito ad una democrazia plurale. Il popolo ha votato per il cambiamento. Speriamo che possa essere un vero cambiamento e non un passaggio da un governo monopartito ad un altro. Questi sono grandi cambiamenti.
Come Palestina indipendente possiamo giocare  un ruolo importante in questo processo di cambiamento e faremo parte del Parlamento. C’è una nuova forza che è entrata nella scena politica palestinese e va rispettata e c’è stata una rivoluzione nel sistema politico. Ci sono parecchie sfide, come faremo fronte a queste preservando le nostre aspirazioni nazionali? Questo è il primo problema.
Secondo me il voto per Hamas è stato un voto di protesta. Dobbiamo ora porre l’attenzione sull’unità nazionale.

HUSSEIN AL SHEIKH, Segretario generale di Fatah nel West Bank

Rispettiamo la democrazia ed il risultato elettorale. Rispettiamo altresì il pluralismo ed il passaggio dei poteri in maniera pacifica. Dopo che saranno completate le procedure per il passaggio dei poteri Abbas chiederà al partito di maggioranza in Parlamento di formare il governo. Però l’opinione condivisa di Fatah è che non parteciperemo al governo.
Fatah farà l’opposizione e insegnerà a tutti come ci si comporta in democrazia. Hamas ha detto in campagna elettorale che non negozierà con Israele , ma questo è irrealistico.

ISMAIL HANIYEH, leader di Hamas, Lista Change and Reform

Hamas ha corso per vincere. Non poniamo il problema dell’avvicendamento al potere di una nuova forza politica di partito. Vogliamo operare uniti agli altri partiti perché la posta in gioco è alta e la lotta contro l’occupazione continua.
Hamas ha intenzione di avviare il dialogo con Fatah e Abu Mazen e con gli altri partiti per definire il nuovo governo. E agli Usa, che sostengono che non vogliono avere niente a che fare con Hamas, diciamo che dovrebbero rispettare la democrazia che tanto rivendicano.