Hosam al-Taweel, 40 anni, è un candidato cristiano a Gaza per le
elezioni legislative palestinesi, insieme al gruppo di resistenza
islamico Hamas. Compete per uno dei seggi riservati alla
comunità cristiana nel Parlamento.
Dichiara che il suo impegno è politico, non religioso.
Lavora come volontario allo YMCA a Gaza da più di 30 anni,
scrive anche regolarmente sul quotidiano Al-Quds.
Suo nonno era membro del governo palestinese nel 1948 che
rifiutò la risoluzione ONU che imponeva la spartizione della
Palestina in due parti: una araba ed una israeliana.
Intervista di Aljazeera ad al-Taweel a Gaza
Come descriveresti i tuoi rapporti con Hamas?
Ci tengo a dire la mia su questo punto molto controverso. Ho discusso
il mio programma elettorale “Addressing Minds” con tutti i
partiti ed ho ottenuto il loro appoggio.
Il mio programma non è solo per i Cristiani ma per tutti i
Palestinesi.
Ciò che abbiamo in comune è la volontà di tener
viva la lotta per i diritti e la libertà dei palestinesi.
Lottiamo per il diritto al ritorno dei rifugiati e contro la corruzione
del governo palestinese.
Lo slogan della mia campagna elettorale è
unità-ritorno-giustizia-indipendenza
Cristiani e Musulmani sono uniti per una Palestina libera. I
nostri antenati hanno combattuto con Salah al-Din contro i crociati.
Abbiamo anche in comune la sofferenza di vivere sotto l’occupazione
israeliana
Abbiamo rispetto reciproco del nostro credo religioso.
Cosa pensa la Chiesa della tua scelta di candidarti con Hamas?
Sono cristiano greco ortodosso e sono leale alla mia chiesa e ne sono
orgoglioso. Ma qui stiamo parlando di politica. Potrei vincere con
l’appoggio di tutti i partiti palestinesi come ho fatto con Hamas.
Cristiani e Musulmani soffrono entrambi per l’occupazione israeliana.
Questo non riguarda la Chiesa. Non ho una parola distinta per musulmani
o cristiani, parlo a tutti i palestinesi, tutti insieme.
Dico loro: andiamo uniti alle elezioni per mettere in pratica la
democrazia e dire la nostra scegliendo le persone giuste al posto
giusto. Così potremo risolvere i nostri problemi e cambiare le
cose creando un futuro di speranza per tutti i palestinesi.
La Chiesa appoggia te più di altri candidati cristiani?
No, è neutrale
Come giudichi la Resistenza?
Tutti popoli sotto occupazione devono combattere per la libertà.
Liberare i territori occupati è un nostro diritto legittimo.
Io dico ai palestinesi di usare questo diritto sotto il controllo
dell’ONU, ma solo loro hanno diritto a decidere come, quando e dove
resistere all’occupazione per ottenere i risultati politici della loro
resistenza.
E gli attacchi suicidi?
Sono contro il coinvolgimento di civili nel conflitto , da entrambe le
parti.
Anche Israele però non deve coinvolgere i civili, che è
quello che fanno quando gli F16 colpiscono la casa di Shaik Salah
Shehadi ed uccidono 18 civili, tra cui donne e bambini. E la chiamano
operazione di sicurezza
Quando invece sono i palestinesi a condurre un’operazione in cui
vengono feriti od uccisi dei civili lo chiamano atto terroristico.
E’ meglio che entrambi lascino stare i civili.
Pensi che gli accordi di Oslo funzioneranno?
Credo in una pace giusta e totale basata sull’idea di giustizia e
libertà.
Oslo è lontano ed è stato inefficace in passato. Se
guardiamo il presente, il nuovo partito israeliano Kadima cerca di far
riconoscere il Muro dell’Apartheid come confine ufficiale e Gerusalemme
come capitale di Israele.
Cercano anche di cancellare il diritto al ritorno di migliaia di
rifugiati e si rifiutano di ritirarsi dal West Bank e da Gerusalemme.
Tutte queste prese di posizione non fanno che impedire qualsiasi
iniziativa di pace, ed il processo di pace stesso.
Perché le elezioni sono state rimandate diverse volte?
Sono stato sempre contrario ai rinvii. Le elezioni sono il modo
migliore per dar voce alle istanze comuni palestinesi.
I palestinesi tutti cercano di cambiare la realtà attuale per
costruirne una migliore.
Alcuni , nella comunità internazionale, hanno paura di un
Parlamento che rappresenti tutte le varie fazioni ed appartenenze.
Chi vincerà le elezioni?
Nessuno può dirlo. Ma sono certo che il Parlamento
rappresenterà tutti i partiti e spero che le elezioni si
svolgeranno senza intoppi, liberamente.
Traduzione di Mariella Megna –
associazione L’altra Lombardia – SU LA TESTA