ELEZIONI
PALESTINA 2006
I
RISULTATI
20 marzo
2006
COMPOSIZIONE DEL
NUOVO GOVERNO
IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO
25
ministri , 11 provenienti dalla
striscia di Gaza, 14 dal West Bank, 10 deputati, il resto tecnici ed
indipendenti.
1-
Ismael Haniya: primo ministro e ministero dei giovani e sport
2- Said Siyam, interni e affari civili
3- Mahmoud al-Zahar, esteri
4- Omar Abdul Razzaq, finanze - prof di economia Univ Najah, rilasciato
da pochi giorni da un campo di detenzione israeliano
5- Sheikh Nayef Rajoub, affari religiosi
6- Samir Abu Eisha, pianificazione - uomo di affari di Nablus
7- Jamal al Khodari, comunicazioni e tecnologia - rettore Univ di Gaza
8- Yousuf Ruzka, informazione
9- Miryam Saleh, donne
10- Atallah Abu Al-Sibbah, cultura
11- Nasser al-Sha'ir, formazione e vice primo ministro
12- Tareq Abu Arafa, Gerusalemme
13- Tannas Abu Ita, turismo - cristiano di Betlemme sostituito da
Jouda George Murkus sempre cristiano di Betlemme
14- Ahmad al Khalidi, giustizia
15- Fakhri Turkeman, sociale
16- Ala'uddin Muhammed al-Araj, economia
17- Ziyad al-Thatha , casa
18- Muhammed al Agha, agricoltura
19- Basem Naim, salute
20- Abdul Rahman Zeidan, trasporti
21- Wasfi Kabaha, prigionieri
22- Isa al-Ja'abari, governi locali
23- Muhammed al Barghouthi, lavori pubblici
24- Atef Odwan, senza portafoglio
25- Muhammed Awadh, segretario di gabinetto
VERTICE tra palestinesi,
israeliani e rappresentanti americani ed
egiziani per risolvere la crisi umanitaria di Gaza dovuta alla chiusura
da parte di Israele del valico di Karni, nella parte orientale della
Striscia di Gaza, punto di passaggio cruciale per lo scambio di merci
in entrata ed uscita.
E' stato deciso di aprire il passaggio di Kerem Shalom per permettere
lo scambio commerciale con l'Egitto, anche se é questo é
insufficiente per far fronte ai fabbisogni di derrate per tutta la
striscia di Gaza.
Nella seduta del Parlamento si é discusso del raid israeliano a
Gerico.
19 marzo
2006
IL PFLP ha deciso di non entrare nel governo a causa del mancato
riconoscimento
dell'OLP come unico organismo legittimo di rappresentanza del popolo
palestinese, che invece é stato definito da Hamas
"anacronistico, non democratico e non rappresentativo del popolo
palestinese". Hamas vuole riformare l'OLP e ricostituirlo per
permettere
alla parte islamica di essere adeguatamente rappresentata.
L'avvocato di Ahmed Sa'adat ha deciso di denunciare il ministro degli
esteri britannico per omissione di protezione di Saa'dat dall'arresto
arbitrario da parte degli Israeliani.
11 MARZO 2006
Hamas ha
affermato che il
PFLP e Palestina Indipendente sono i gruppi che hanno mostrato
interesse per un
governo di unità nazionale.
IL PIANO
UNILATERALE DI
RITIRO DI OLMERT , primo ministro israeliano, è una
dichiarazione di guerra per
Mashaal perché gli Israeliani manterranno il controllo di vaste
aree del West
Bank soprattutto in prossimità del Muro, rifiutano di cedere
Gerusalemme est e
non riconoscono il diritto al ritorno dei profughi.
Hamas, dice,
vuole una
pace vera basata sulla giustizia, la fine dell’occupazione e la
garanzia del
rispetto dei diritti del popolo palestinese. Hamas è pronta a
trattare una
tregua ma la comunità internazionale non deve fare pressioni
solo sulla parte
palestinese ma chiedere anche ad Israele di rispettare i termini della
tregua.
NEGEV: Israele
sta
progettando la costruzione di due nuovi città per i palestinesi
che vivono nel
deserto del Negev e vuole indurre gli abitanti dei villaggi intorno a
trasferirvisi.
Questo
progetto fa parte
di uno più ampio, dice uno dei leader arabi del Negev, che mira
ad allontanare
40 mila palestinesi dalla zona, in nome della sicurezza nazionale.
DELEGAZIONE DI
HAMAS IN
ARABIA SAUDITA per tre giorni di colloqui
9 MARZO 2006
OLMERT
illustra il suo
piano unilaterale di evacuazione in un’ intervista al Jerusalem Post: i
confini di Israele
dovranno comprendere i grandi insediamenti del West Bank, Gush Etzion,
Ariel,
periferia di Gerusalemme, Maale Adumin e il fiume giordano come confine
di
sicurezza. Nei prossimi 4 anni è prevista la costruzione di 3500
abitazioni al
confine con Maale Adumin per poter collegare l’insediamento a
Gerusalemme Est.
HAMAS
INCONTRA UNA DELEGAZIONE DI PALESTINESI CRISTIANI che al termine
dichiarano
di dimostrarsi soddisfatti della
politica di Hamas che tende ad un governo di unità nazionale e
del suo programma.
7 febbraio 2006
Minacce a Haniye, capo del governo palestinese
Il ministro della difesa israeliano Mofaz ha
apprezzato
quanto affermato da Avi Dichter, ex capo dello Shabak, apparato di
intelligence:
“Lo manderemo (Haniye) ad assistere Yassin”.
Haniye aveva già subito un tentativo di
assassinio nel 2003,
quando una bomba colpì l’abitazione in cui si trovava insieme a
Yassin e Al
Zahar.
Il capo della Jihad
islamica assassinato pochi giorni fa
Assassinii mirati
Mofaz non esclude di continuare gli assassinii
mirati.
“Questa politica è giusta e va perseguita” Gli dispiace di aver
ucciso due
civili nell’ultimo attacco contro gli attivisti della Jihad ma “ se si
valutano
i pro e i contro di questi attacchi mirati vediamo che quando abbiamo
agito
contro Hamas la situazione è cambiata. Tra un po’
cambierà anche con la Jihad.”
6 febbraio 2006
Prima seduta
del nuovo Parlamento
Molti parlamentari che sono attualmente nelle
carceri
israeliane, 13 in tutto di cui 9 di Hamas,
sono stati rappresentati dalle loro fotografie e molti altri
provenienti
da Gaza sono stati costretti a partecipare attraverso la
video-conferenza
perché bloccati dagli Israeliani.
E’ stata approvata la cancellazione di tutti i
provvedimenti
presi nell’ultima seduta della passata legislatura. (Vedi notizie del
14
febbraio). Per protesta i parlamentari di Fatah hanno abbandonato
l’aula
affermando che per loro era tutto regolare.
Formazione del
governo
Al-Zahar ha dichiarato che le consultazioni
termineranno in
settimana e che quindi Hamas procederà alla formazione del
governo.
Hamas vuole includere Fatah per dar maggiore
stabilità ma
molti in Fatah auspicano di stare all’opposizione per costringere il
movimento
di Hamas a fronteggiare da solo il
boicottaggio internazionale e le difficoltà finanziarie e
portarlo al fallimento.
Tra le ragioni del rifiuto di Fatah a governare insieme ad Hamas
c’è il fatto
che Hamas non vuole riconoscere i precedenti accordi di pace con
Israele.
Jacques
Chirac, nella sua visita in Arabia Saudita, ha
dichiarato che è contrario alle sanzioni internazionali contro
l’ANP.
Visita in
Russia di Hamas
Molti partiti e gruppi religiosi russi hanno
accolto
favorevolmente la visita di Hamas e l’hanno giudicata un passo
importante per
la svolta della questione palestinese.
La Russia, hanno affermato, può giocare un
ruolo importante
in Medioriente e può avere una funzione di bilanciamento nella
regione rispetto
all’influenza degli USA.
Il ministro degli esteri russo Segey Lavrov ha
affermato che
il governo continuerà ad avere contatti con Hamas e
seguirà gli sviluppi della
formazione del nuovo governo. Si è mostrato soddisfatto dei
colloqui avuti con
i dirigenti di Hamas e ha detto che gli aiuti finanziari saranno
destinati alle
infrastrutture, alla soluzione di problematiche sociali e al
sostentamento
delle necessità quotidiane del popolo palestinese.
L’AIPAC
discute di Hamas
L’AIPAC – comitato affari pubblici
israelo-americano – uno
dei pilastri delle lobbies sioniste negli USA si è riunita per
discutere
dell’impatto della vittoria di Hamas.
Dick Cheney ha partecipato alla seduta, assenti
invece i
rappresentanti dei partiti israeliani perché impegnati nella
campagna
elettorale.
L’AIPAC è riuscita ad assicurare il pieno
supporto degli USA
ad Israele.
5 febbraio 2006
Ritiro
unilaterale
Olmert ha presentato il nuovo piano quadriennale
di ritiro unilaterale dal West Bank agli USA, da iniziare dopo le
elezioni e in caso di vittoria del suo partito.
Non é previsto il ritiro delle truppe ma solo l'abbandono di
pochi insediamenti. I coloni rimarranno a Gush Etzion e Ariel e
anche nella parte orientale della valle del Giordano, per motivi
strategici.
Il presidente della Siria,
Assad,
nel discorso
inaugurale del quarto congresso dei partiti arabi a Damasco, ha detto
che la
vittoria di Hamas è il trionfo della resistenza e non il
prevalere di una certa
fazione su di un’altra. Ha dichiarato anche che il mondo sta chiedendo
ad Hamas
di deporre le armi e di riconoscere Israele ma non sta chiedendo ad
Israele di
fare altrettanto.
Il quarto congresso dei partiti arabi
Damasco vede la partecipazine di 400
delegati in rappresentanza di 110 partiti di 15 paesi arabi. Il primo
congresso
si era tenuto nel 1996.
4 marzo 2006
Il
segretario generale del consiglio d’Europa,
Terry Davis,
durante la sua visita a Mosca ha
dichiarato che non sarebbe contrario ad invitare Hamas a Strasburgo.
3
marzo 2006
Mishaal ha dichiarato al suo arrivo a Mosca: “La nostra visita a Mosca
è un passo molto importante per affermare la nostra posizione
internazionale. Ascolteremo le posizioni del governo russo e
spiegheremo le nostre”. E in un intervista televisiva in Siria aveva
dichiarato giovedì: “ Il nostro popolo vuole cose semplici:
essere libero e sovrano. Tutto ciò è impossibile se non
si pone fine all’occupazione.”
2 marzo 2006
Hamas ha dichiarato che libererà tutti i prigionieri politici
detenuti nelle carceri dell’ANP nonostante le minacce di morte di
Israele, che sono state giudicate una “impudenza politica che viola i
principi e le regole del diritto umano e internazionale”.
La Corte suprema palestinese aveva ordinato l’immediato rilascio di
tutti i detenuti senza prove a carico, ma quest’ordine non è
stato mai eseguito.
Hamas ha condannato l’arresto di due deputati di Hamas a Gerusalemme
durante la loro visita ad alcuni ospedali ed istituzioni palestinesi in
città.
In un’intervista al quotidiano marocchino Al-Shrouq, Haniye ha
dichiarato che Hamas non si piegherà alle pressioni
internazionali e che si mostra sorpreso di come la comunità
internazionale pretenda che Hamas riconosca Israele, ma non pretenda
allo stesso modo che il governo occupante riconosca i diritti dei
palestinesi e rispetti le risoluzioni dell’ONU.
Ha dichiarato anche che non ci sono dissapori tra Hamas ed il
presidente Abbas, ma differenze di visione politica su come far
rispettare i diritti legali dei palestinesi. Questo non implica una
crisi.
Le consultazioni per formare il governo continuano
Il ministro degli esteri russo ha dichiarato che terrà
personalmente a Mosca i colloqui con la delegazione di Hamas. La
delegazione di Hamas, che arriverà venerdì, sarà
formata da Mishaal, Mousa Abu Marzook, Ezzat Al Resheq e Saeed Seyam.
Hamas è stato invitato dal governo sudafricano.
1 marzo
2006
Al-Bardaweel, parlamentare di Hamas, ha pronta una soluzione di governo
di unità nazionale in attesa della risposta definitiva di Fatah
per la prossima settimana. Molte fazioni hanno già dato il loro
consenso, compreso il partito del Fronte popolare, su un programma
condiviso che comprende anche la ristrutturazione dell’OLP.
24
febbraio 2006
Peretz, presidente del partito laburista israeliano, ha annunciato la
sua intenzione di incontrare il presidente Abu Mazen e altri leader
arabi per convincerli a non trattare con Hamas. Incontrerà oltre
ad Abu MAzen i capi di Marocco, Giordania, Egitto.
22
febbraio 2006
Fatah dichiara che ci sono degli accordi con Hamas ma bisognerà
aspettare il loro programma per pronunciarsi.
Al Zahar, di Hamas, dice che proseguono gli incontri e il governo
potrà essere formato entro breve, entro 2 settimane.
Al Zahar ha incontrato il leader Mustafa Barghouti nella sua casa di
Gaza. Barghouti ha definito l’incontro cordiale e ha voluto
sottolineare che gli Israeliani hanno cercato di impedirgli l’accesso a
Gaza. Non si è sbilanciato su una sua partecipazione al governo
ma ha detto che darà tutto il suo appoggio ad un governo di
unità nazionale.
AIUTI FINANZIARI
L’Iran ha confermato l’elargizione di aiuti al popolo palestinese per
poter affrontare le vessazioni degli USA.
L’inviato dell’UE in medio oriente ha avuto un colloquio con Abu Mazen
e ha detto che l’UE sosterrà l’ANP.
L’agenzia di cooperazione internazionale svedese ha annunciato
l’intenzione di dare 5.3 milioni di euro all’ANP.
21
febbraio 2006
Hamas sta cercando di persuadere tutti i partiti ad entrare nella
coalizione perché spera che presentando un governo unitario che
rappresenta tutti i palestinesi sia più difficile per la
comunità internazionale avanzare misure di boicottaggio.
Ci sarà un altro incontro con Fatah che finora ha rifiutato di
entrare nel governo. Il capo del parlamento Duweik ha invitato il
presidente Abbas a sostenere il governo di unità nazionale. La
delegazione che ha incontrato Abbas ha detto che sono più i
punti di incontro che quelli di disaccordo con Fatah.
Il PFLP, il fronte popolare, ha deciso di entrare. Rabah Muhanna,
membro del politburo, ha detto: “ Abbiamo dato il nostro consenso
perché siamo d’accordo sul programma politico e sociale”
La Jihad islamica ha rifiutato. Nafez Azzam, uno dei suoi capi, ha
dichiarato:” Non parteciperemo al governo ma appoggeremo Hamas nel suo
progetto di resistenza a difesa degli interessi del nostro popolo”.
Le decisioni del parlamento
uscente
Il capo del parlamento al-Duwaik ha ordinato il congelamento di tutte
le decisioni prese dal parlamento uscente compresa quella di dare nuovi
poteri al presidente Abbas di nominare una nuova corte costituzionale.
Ha dichiarato: “Tutte le decisioni prese dal parlamento uscente dopo il
25 gennaio sono congelate in attesa di una verifica di legge.”
Le
prerogative del primo ministro
Secondo la costituzione dell’ANP, il primo ministro forma il suo
gabinetto che può avere fino a 24 ministri, sovrintende le
attività dei
ministri stessi e dirige una parte dei servizi di sicurezza.
Le competenze sul resto dei servizi di sicurezza, insieme con le
relazioni con l’estero ed i negoziati di pace sono invece compiti
assegnati al presidente.
Nuove nomine nei servizi di sicurezza
Abbas si appresterebbe a nominare Rashid Abu Shibak, precedentemente
responsabile della sicurezza nella striscia di Gaza, direttore
generale della sicurezza interna di Gaza e West Bank, un apparato che
dovrebbe raggruppare servizi di sicurezza e di polizia.
Meshaal
nel suo discorso a Teheran ha detto che il dialogo con Israele è
una
perdita di tempo se non c’è la volontà di ritirarsi dai
territori
occupati. “ La nostra resistenza continuerà finché
continueranno
l’occupazione e le aggressioni”
20
febbraio 2006
Al-Zahar, il capogruppo parlamentare, inizierà oggi le
consultazioni con le varie forze politiche.
Fanno parte del gruppo parlamentare di Hamas: Sa’eed Siyam, Khalil
Al-Hayya, Yehya Mousa e Salah Bardawil insieme a Yousef Rezka.
Al-Zahar contatterà il capogruppo parlamentare di Fatah, Azzam
al-Ahmed, ed avrà a breve un incontro con tutto il gruppo.
In serata farà le consultazioni anche con il PFLP, il DFLP e la
Jihad islamica.
Mashaal in visita in Iran
La delegazione di Hamas capeggiata da Mashaal ha incontrato Ali
Khameni, capo della repubblica islamica dell’Iran.
Khameni ha fatto un appello a tutto il mondo musulmano affinché
sostenga finanziariamente il governo di Hamas.
Per lui la vittoria di Hamas è il frutto della resistenza ed
ostinazione del popolo palestinese.
Ha proseguito dicendo che il popolo palestinese ha dato prova di
maturità politica votando Hamas pur sapendo che sarebbe andato
incontro al boicottaggio di Israele.
Ha auspicato che Hamas non riconosca Israele e non stringa accordi; ha
insistito sul problema del ritorno dei profughi nelle loro terre e
sulla liberazione di Gerusalemme.
Mashaal ha ringraziato l’Iran per il suo interessamento al popolo
palestinese ed ha affermato che la scelta dei palestinesi è
stata fatta nella piena consapevolezza di tutte le restrizioni
sanitarie, politiche ed economiche che saranno esercitate su di loro
sia da parte di Israele che degli USA, e che Hamas continuerà
per la sua strada.
19
febbraio 2006
Il giorno dopo l’insediamento del parlamento è stato nominato
primo ministro Ismail Haniya, secondo le previsioni.
Haniya ha ora tre settimane di tempo per formare il governo e
sottoporlo al presidente Abbas per l’approvazione.
In una intervista nella sua casa, nel campo profughi di Beach, Haniya
ha dichiarato che incontrerà il presidente Abbas in serata a
Gaza per fare i primi passi per la formazione del nuovo governo.
“Vogliamo evitare un confronto aspro specialmente nel momento in cui
Israele rifiuta di riconoscere i diritti dei palestinesi e rifiuta di
riconoscere gli accordi siglati con l’ANP” ha affermato.
Haniya ha proseguito dicendo che gli obiettivi del suo governo saranno
le riforme in tutti i campi: politico, sociale, economico, finanziario
ed amministrativo e tutte intese ad estirpare la corruzione dalle
istituzioni.
Per quanto riguarda i tagli degli aiuti ha affermato che le nazioni
arabe ed islamiche sono dalla loro parte ed anche alcuni paesi della
comunità internazionale. Si aspetta che gli emirati arabi e
l’arabia saudita e anche altri stati incrementino il loro sostegno nei
prossimi mesi. Hamas sarà aperta, prosegue Haniya, alla
comunità interna e a quella internazionale, Hamas deve difendere
i diritti del popolo e soddisfare le loro richieste di sicurezza e di
benessere economico.
Haniya ha detto che le sanzioni di Israele – che non verserà
più mensilmente all’ANP le tasse che raccoglie per conto
dell’ANP stesso – vogliono piegare la volontà dei palestinesi,
ma questi atti non li spaventano e non spaventano il popolo
palestinese. “Abbiamo affrontato molte sfide in passato e ne
affronteremo ancora in futuro.”
18
febbraio 2006
Haniya
al Parlamento
Dimostrazione
delle famiglie dei
prigionieri
Il parlamento ha giurato in contemporanea a
Gaza e West
Bank, collegati
in videoconferenza.
Le vie di Gaza erano relativamente vuote perché le persone
guardavano le riprese a casa in TV.
I parlamentari di Gaza, in gran parte di Hamas, non hanno avuto il
permesso dalle autorità israeliane di andare in West Bank per
partecipare alla seduta del parlamento.
Anche la West Bank ha subito delle restrizioni di accesso per impedire
lo spostamento dei parlamentari dalle loro residenze a Ramallah.
I parlamentari di Gaza che avevano il permesso di passaggio, quali
Rawia Shawwa di Palestina indipendente e il candidato indipendente
cristiano Hussam Taweel sostenuto da Hamas, non si sono spostati in
solidarietà ai colleghi che hanno subito le restrizioni.
Molte persone sono entrate nell’aula nonostante i tentativi della
polizia di tenerli lontani. In gran parte erano famigliari di
prigionieri che tenevano in mano la fotografia del loro congiunto e
chiedevano ai membri del parlamento che la priorità nelle loro
attività fosse la questione dei prigionieri in attesa di
giudizio, la gran parte senza accuse, detenuti nelle carceri israeliane.
La seduta del parlamento si è aperta con il discorso di Salim
Zaanoun che ha detto che nonostante le restrizioni di movimento degli
Israeliani il Parlamento resterà unito ed ha auspicato che anche
i membri del parlamento detenuti possano partecipare alle sedute in
videoconferenza. “Nessuno potrà dividerci” ha affermato.
Nei dieci minuti di pausa per le preghiere due disabili hanno innalzato
un cartello che diceva : “ Cosa sarà deinostri diritti?”. Sono
stati avvicinati da Haniya che ha ascoltato le loro richieste.
Il presidente Abbas ha fatto appello alla ripresa dei negoziati con
Israele ed alla fine della resistenza armata, ed ha ricordato che tutti
i membri del parlamento devono rispettare tutti gli accordi siglati. Ha
auspicato che Hamas rispetti gli accordi di pace con Israele e fermi le
violenze.
Haniya ha detto che le divergenze di opinioni possono essere superate.
16 febbraio 2006
DOMANI PRESTERA’
GIURAMENTO IL NUOVO PARLAMENTO
VISITA DI MESHAAL IN TURCHIA
Khaled Mashaal si è recato oggi in visita ad Ankara insieme ad
una delegazione di Hamas.
Ha avuto colloqui con funzionari del ministero degli esteri compreso il
sottosegretario Ahmet Azumcu.
Non è chiaro se incontrerà anche il primo ministro
Erdogan. Fonti turche si sono affrettate a dichiarare, per non urtare
gli alleati europei e gli USA, che Mashaal non è stato invitato
dal governo turco bensì dal partito AKP
LA RUSSIA UFFICIALIZZA IL SUO INVITO
Ci dovrebbe essere un incontro a Mosca per i primi di marzo
ISRAELE LIBERA UN PRIGIONIERO APPARTENENTE AD HAMAS
Oggi è stato liberato Ahmed el-Haj Ali, 66 anni di Nablus, dopo
5 mesi di detenzione.
Altri 11 nuovi parlamentari sono ancora in carcere.
15 febbraio 2006
Al Zahar è stato nominato capogruppo parlamentare di
Hamas.
Il capo del parlamento sarà invece Aziz Dweik, che nei casi
previsti
dalla legge può diventare il presidente ad interim e cioè
nel caso di
morte, impedimento o dimissioni del presidente Abbas.
Situazione fino al 14
febbraio 2006
-Venezuela accetterebbe con piacere una visita dei
capi di
Hamas
- Non è stata ancora fissata la data della
visita di Hamas a
Putin, ma un portavoce afferma che si svolgerà entro il mese di
febbraio
INCONTRO
USA-ISRAELE per
cercare di destabilizzare il governo
palestinese. Il New York Times pubblica la notizia. Il Piano
sarebbe questo:
chiusura totale dei finanziamenti all’Autorità palestinese e
creazione di uno
stato di indigenza tale da creare scontento nella popolazione verso
Hamas,
indizioni di nuove elezioni e recupero della maggioranza da parte di
Fatah.
Nayef Rabjoub, portavoce di Hamas nel West Bank
meridionale,
commenta: “Non ci meravigliano questi tentativi di destabilizzazione.
Se
realmente Israele vorrà impedire l’applicazione della democrazia
sarà evidente
a tutta la comunità internazionale che Israele è
anti-democratico ed è una
potenza occupante criminale.
La situazione è complessa perché
intanto il parlamento
palestinese ha conferito nuovi poteri al presidente Abu Mazen, compreso
quello
di sciogliere il parlamento ed indire nuove elezioni in caso di
dissenso
politico tra il parlamento stesso ed il suo presidente.
NUOVI POTERI
AD ABU MAZEN
Fatah sta cercando di affermare la sua
predominanza
nell’ANP. Il parlamento uscente, nella sua ultima seduta, ha approvato
una
nuova legge che conferisce al presidente Abu Mazen il potere di
nominare una
nuova corte costituzionale composta da nove giudici con il compito di
risolvere
le contese tra il presidente del parlamento e il governo ed il
parlamento stesso.
E’ probabile che i giudici nominati apparterranno
a Fatah o
agli organismi alleati, e dal momento che questa corte emanerà
giudizi
inappellabili è evidente che questa nuova legge rafforza il
ruolo del
presidente abu Mazen nei confronti di un nuovo governo guidato da Hamas.
Ahmed Mubarak, parlamentare di Hamas, dichiara che
questa
legge è illegale perché il parlamento uscente non ha
l’autorità di emanare
emendamenti alla costituzione. Questo provvedimento è molto
grave soprattutto
perché dà potere al presidente Abu Mazen di sciogliere il
parlamento e indire
nuove elezioni in caso di disputa tra la posizione politica del
presidente e
quella del parlamento.
HAMAS HA
SCELTO IL NUOVO CAPO DEL GOVERNO, ma non ha reso
noto il nome. Si presume che sia Ismail Haniya, che ha dichiarato che
Hamas
sarà in grado di formare il nuovo governo subito dopo
l’insediamento del nuovo
parlamento.
DICHIARAZIONI
DI AL-ZAHAR in merito al programma sociale ed
economico del futuro governo.
L’educazione sarà un programma di
resistenza. Il turismo non
sarà un programma di nudi, alcool e casinò ma sarà
un turismo di resistenza che
attirerà musulmani ed arabi.
I palestinesi promuoveranno la piccola industria,
attireranno investimenti e non avranno dipendenza economica dal nemico
israeliano.
Per combattere la corruzione verranno soppressi 37 mila lavori
immaginari nei servizi
di sicurezza egemonizzati da Fatah e nessuno potrà usare le armi
a scopo di
vendetta. I militanti di Fatah e delle altre fazioni non devono avere
paura
perché non faremo alcuna ingiustizia. Devono sapere che
preserveremo la loro
vita, denaro ed onore .
Non imporremo la religione e nemmeno il velo.
Situazione del 9 febbraio 2006
PUTIN: HAMAS
non é un'organizzazione terroristica
In una conferenza stampa congiunta con
il leader spagnolo Zapatero a Madrid, dove si trovava in vistia,
il presidente della Russia, Putin, ha dichiarato che é sua
intenzione invitare Hamas a Mosca per parlare del futuro assetto in
Palestina e il gruppo dirigente di Hamas ha accettato.
Khaled Mashaal ha commentato: "Se ci viene rivolto un invito noi lo
accettiamo. Accogliamo con favore la coraggiosa posizione della Russia
e le dichiarazioni di Putin che non ci classifica come organizzazione
terroristica", ed ha aggiunto che la posizione della Russia
porterà equilibrio nelle relaizoni nternazionali e che
l'influenza della'America ha iniziato a vacillare causa delle
numreose difficoltà in cui versa l'amministrazione statunitense.
Putin ha detto che non considera Hamas un'organizzazione terroristica e
che chiederà alla comunità internazionale di cooperare
con un governo palestinese guidato da Hamas. "Hamas é
arrivato al potere attraverso legittime elezioni", ha aggiunto, e
"dobbiamo rispettare il popolo palestinese e dobbiamo cercare soluzioni
per il popolo palestinese, per la comunità internazionale e
anche per Israele. I contatti con Hamas devono continuare."
Visita di Hamas nei paesi
arabi
La delegazione di Hamas ha terminato la
sua visita in Egitto; le visite proseguiranno in Sudan, Qatar e Arabia
Saudita. Lo scopo di questo viaggio é principalmente quello di
presentare le politiche e trovare accordi in tema di finanziamenti in vista di un futuro governo capeggiato da Hamas,
ma anche di cercare di rompere il fronte internazionale che appoggia
Israele contro un futuro governo Hamas.
Dichiarazioni
di Osama Hamdan
Il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, ha
dichiarato che le priorità del suo Movimento sono il
rafforzamento della
resistenza palestinese, il rilascio dei 9000 e più prigionieri
palestinesi,
compreso il segretario del Fronte popolare Ahmed Saadat e gli altri 14
membri
del parlamento, ed infine la riorganizzazione dell’OLP.
Hamdan ha rilasciato queste dichiarazioni nel
corso di una
festa organizzata a Beirut per celebrare la vittoria elettorale, a cui
erano
presenti molte personalità di spicco del Libano compreso il
ministro dei lavori
pubblici Trad Hmadeh, l’ex premier Saleem Al-Hus, ed il capo sciita in
Libano
Hussein Fadlullah.
Hamdan dice: “Le nostre priorità per il
presente sono
occuparci dei problemi di tutti i giorni dei palestinesi compreso i
problemi
della sicurezza e del sociale, e costituire un sistema giudiziario
indipendente. Hamas non vuole abolire le istituzioni corrotte
esistenti, ma
riformarle e renderle affidabili per il popolo palestinese dal momento
che
confidiamo in una promettente indipendenza economica per la Palestina.
Hamas
abbinerà la politica alla resistenza e non abbandonerà
mai le istanze
nazionali. Saremo sempre per il dialogo con il governo libanese per
quanto
riguarda la presenza di rifugiati palestinesi come ospiti nel loro
stato.”
Situazione
dell'8 febbraio2006
Dichiarazioni
di Mahmoud
Zahar
Zahar ha dichiarato che Hamas
contatterà altri partiti o governerà da solo se Fatah non
vorrà partecipare al governo e che
il governo palestinese sarà composto da tecnici,
rappresentanti di partito ed indipendenti. Ha aggiunto, parlando alla televisione al-Arabiya: "Vogliamo allargare la partecipazione
affinché le forze esterne al Parlamento e gli indipendenti
partecipino al processo di ricostruzione del paese...Ciò che
serve ora é risanare la situazione economica e della sicurezza
che sono in condizioni precarie" e affrontando l'argomento delle
pressioni internazionali affinché Hamas rinunci alla violenza e
riconosca Israele, ha ribadito:" Hamas crede che la resistenza
sarà parte integrante del futuro della Palestina soprattutto
perché il nostro nemico Israele continua le sue
aggressioni, come hanno visto tutti."
Incontro al Cairo - commenti
Mohammed Nazzal, componente della delegazione di Hamas in visita in
Egitto, ha riferito che la delegazione ha spiegato cosa intende fare
per gestire la situazione politica interna e cioé che é
necessario una risistemazione degli assetti politici prima di pensare
alla convocazione del Parlamento ed alla formazione del nuovo governo
basandosi solo su chi ha ottenuto la maggioranza dei seggi. " Noi
stiamo cercando la via di un governo di unità nazionale basato
sulla collaborazione politica" ed ha aggiunto che stanno anche cercando
di trovare un accordo per ristrutturare l'OLP - organizzazione per la
liberazione della Palestina.
Shaikh Siyam, altro componente della delegazione, ha dichiarato che gli
Egiziani non hanno esercitato alcuna pressione su di loro e che Hamas
non si piegherà alle minacce e ritorsioni degli USA o dell'UE.
Situazione
fino al 7 febbraio 2006
Khaled Mashaal,
esponente di Hamas rifugiato a
Damasco, ha risposto prontamente alle minacce di USA e UE di
congelamento dei fondi con un editoriale apparso su The Guardian il 31
gennaio 2006 (vedi...).
L'Iran si é offerto di sopperire ai bisogni dei Palestinesi e il
Qatar ha promesso di inviare immediatamente 33 milioni di dollari.
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert cerca di isolare Hamas
dichiarando che Israele non intende danneggiare il presidente Abu Mazen
fino a quando rifiuterà la collaborazione con Hamas e fino a
quando non darà l'incarico ad Hamas di formare il governo.
Ma l'iter di formazione del nuovo governo va avanti: Hamas e Abu Mazen
hanno deciso di convocare il parlamento per il 16 febbraio per iniziare
le procedure. Fino ad allora una delegazione di Hamas - composta dai
leader di Gaza Haniya, Zahar, Siyam e Rayyan oltre che al capo
delegazione Abu Marzouk e a Khater, Al-Alami, Nazzal, Al-Resheq e
Mohammed Nasr - sarà impegnata in un giro di consultazioni con i
leader dei paesi arabi.
La delegazione, insieme anche a Khaled Mashaal arrivato da Damasco, ha
iniziato i suoi colloqui partendo dall'Egitto. Lunedì 6 febbraio
si é incontrata con Omar Suleiman, direttore generale dei
servizi di sicurezza egiziani. Il colloquio si é incentrato
sulle pressioni fatte dalla comunità internazionale a seguito
della vittoria di Hamas e su come affrontarle e su come Hamas intende
gestire la situazione interna dell'Autorità Nazionale.
Situazione
del 30 gennaio 2006
Ismail Haniya, leader di Hamas, ha
dichiarato oggi a Gaza, rivolto all’UE: “ Faccio appello alla vostra
comprensione delle priorità del popolo palestinese in questo
momento affinché non interrompiate il sostegno morale e
finanziario e portiate nella regione stabilità e non pressione e
tensione.”
Haniya capolista per Hamas, ha fatto appello al cosiddetto “quartetto
europeo” dei mediatori di pace, UE, USA, Russia e ONU, perché
dialoghi senza pre-condizioni con Hamas.
Angela Merkel, cancelliere tedesco,
ha affermato nel suo incontro con
il presidente Abbas, che l’UE non finanzierà un governo
palestinese in cui ci sia Hamas fino a quando quest’ultimo non rinunci
alla violenza e riconosca Israele.
L’anno scorso l’UE ha dato all’Autorità Palestinese circa 615
milioni di dollari, vitali per la sua sopravvivenza.
12:29-
30.01.06
Hamas fa
appello all’UE di trattare con loro senza pre-condizoini .
12:26 30.01.06
Il ministro esteri UE invita Hamas a chiarire la loro
posizone
11:56 30.01.06
Hamas invita la comunità internazionale a non
tagliare i fondi
all’Autorità Nazionale
11:33 30.01.06
Merkel: Abbas dovrebbe chiedere ad Hamas di
riconoscere Israele e
rinunciare alla violenza
10:32 30.01.06
Haniyeh: Hamas non
vuole ostilità con Abbas
10:04 30.01.06
Decine di poliziotti palestinesi occupano il parlamento a Gaza
08:52 30.01.06
Abbas va in Giordania per un incontro con re Abdullah
08:04 30.01.06
Ministro
esteri egiziano rivolge appello ai paesi occidentali affinché
non interrompano aiuti all’ANP
06:21 30.01.06
Hamas: se Israele rientrerà nei confini
precedenti il 1967
verrà prorogata la tregua
COMUNICATO UFFICIALE DELLA COMMISSIONE
ELETTORALE – 29.1.06
Il giorno 29 gennaio 2006, alla presenza dei rappresentanti
delle liste elettorali, la Commissione Elettorale Centrale ha
verificato le
procedure del conteggio preliminare. La Commissione ha esaminato anche
i ricorsi, i verbali delle
varie circoscrizioni e la regolarità delle operazioni.
La Commissione ha spiegato anche le procedure elettroniche
di inserimento dei dati e come
ha trattato i ricorsi ricevuti – che riguardavano principalmente il
comportamento
dei candidati ed il loro mancato rispetto del regolamento, il che non
ha avuto,
però, ripercussioni sui risultati elettorali.
I risultati finali
sono i seguenti:
Change and
Reform 74 seggi;
Fatah 45
seggi;
PFLP 3 seggi;
Al-Badil 2
seggi;
Independent
Palestine 2 seggi;
Third Way 2
seggi;
Indipendenti 4 seggi.
Questi risultati differiscono di poco da quelli annunciati
in conferenza stampa il 26 gennaio, che erano basti sullo scrutinio del
95% delle
schede. A Fatah sono
assegnati due seggi in più .
I candidati o le liste elettorali o i rappresentanti legali
possono contestare questi risultati finali entro 2 giorni dalla data
della
comunicazione ufficiale, a’ sensi del Capitolo 1/93, Legge n. 9 / 2005
sulle
elezioni.
09:07 -
27.01.06 Mofaz - ministro difesa israeliano dà ordine di
proseguire arrestii di esponenti di Hamas e Jihad isalmica
08:26 - 27.01.06
Esercito di occupazione arresta 15 palestinesi in West Bank
08:05 -
27.01.06 il presidente pakistano Musherraf dichiara che Israelel
deve accettare la vittoria di Hamas
00:48 - 27.01.06Abbas
chiamerà Hamas per formare il nuov ogoverno
I
RISULTATI UFFICIALI FINALI
ELEZIONI LEGISLATIVE 2006 PER IL
PARLAMENTO
PALESTINESE .
.
|
Voti
|
%
|
Seggi (proporzionale/uninominale)
|
Change
and Reform (Hamas)
.
|
434 817
|
42.9
|
76 (30/46)
|
Fatah (PLO movimento liberazione della Palestina) (Harakat
al-Tahrâr al-Filistini)
|
403 458
|
39.8
|
43 (27/16)
|
Martyr Abu Ali
Mustafa (PFLP - Popular Front
for the Liberation of Palestine)
|
41 671
|
4.1
|
3 (3/0)
|
al-BADIL
(coalizione Democratic Front for the
Liberation of Palestine, Palestinian People's Party, Palestine
Democratic Union (FIDA) e indipendenti) (al-Badeel)
|
28 779
|
2.8
|
2 (2/0)
|
Palestina
Indipendente (Mustafa Barghouthi and indipendenti)
|
26 554
|
2.6
|
2 (2/0)
|
Third
Way
|
23 513
|
2.3
|
2 (2/0)
|
Indipendenti
|
-
|
-
|
4 (0/4)
|
Altri
|
53 200
|
5.2
|
0 (0)
|
TOTALE (PARTECIPAZIONE 74.6%)
|
1 011 992
|
100.0%
|
132 (66/66)
|
percentuali di
votanti nelle 16 circoscrizioni
COSA
ACCADRA' NELLE PROSSIME SETTIMANE
I risultati finali devono essere certificati entro 2 settimane
Dopo di che il presidente in carica, Abbas, inizierà le
consultazioni con le varie componenti del nuovo parlamento e
darà incarico ad un partito di formare il governo.
Questo partito avrà 3 settimane di tempo per formare il governo,
e potrà chiedere eventualmente 2 settimane di proroga.
Il giuramento del nuovo parlamento è previsto per Marzo e
rimarrà in carica 4 anni
Il presidente eletto per un mandato di 4 anni lo scorso anno,
può rimanere in carica, ma Abbas ha già dichiarato che
darà le dimissioni se non potrà proseguire nei suoi
accordi di pace.
ULTIME DA HAMAS
Il capo di Hamas, Khaled Mashaal ha telefonato ad Abbas dalla Siria
dove è in esilio per discutere sui risultati e si è
dimostrato disponibile ad un accordo
Hamas è disposto a prolungare il cessate il fuoco fino a fine
febbraio se Israele fa lo stesso, ma risponderà ad eventuali
attacchi israeliani.
In un’intervista l’esponente di Hamas, Zahar, a cui si chiedeva se un
nuovo governo guidato da Hamas intraprenderebbe i negoziati con
Israele, ha risposto che non c’è possibilità di
dialogo perché non c’è la volontà per Israele di
andare verso la pace.
Non c’è un processo di pace, non possiamo ingannare la nostra
gente dicendo che stiamo aspettando un incontro per un processo di pace
che è nullo.
Zahar ha proseguito dicendo che il fatto che a molti esponenti di Hamas
sia impedito di andare a Ramallah da Gaza non sarà un ostacolo
per prendere parte ai processi decisionali del nuovo parlamento, dato
che molti membri del vecchio parlamento avevano gli stessi impedimenti.
“I membri del vecchio parlamento guidavano l’amministrazione con la
video-conferenza e noi faremo lo stesso”, ha affermato.
Ha confermato che Hamas modificherà il modo di governare in ogni
ambito: economico, produttivo, agricolo, sociale, sanitario,
amministrativo e formativo.
Alcuni esponenti di Hamas
cercano di assicurare sulle loro intenzioni. Ismail Haniyeh ha detto
che il mondo non deve avere paura di Hamas.
Hamas è un movimento palestinese responsabile e maturo, aperto
agli
accordi con gli altri partiti e con gli interlocutori interni arabi ed
islamici; parimenti lo sarà con gli interlocutori internazionali.
22:37
- 26.01.06 Israele insiste con il presidente
Abbas perché disarmi i miliziani nonostante la vittoria
elettorale
22:16 - 26.01.06 Medici palestinesi: forze
di occupazione uccidono una ragazza nella striscia di Gaza
22:11 - 26.01.06 Abbas: il mio programma
rimane basato su accordi pacifici con Israele
22:10- 26.01.06
Abbas: inizieranno consultazioni con Hamas per formare il governo
22:06 - 26.01.06
Abbas: la Road map è l’unica via di pace
21:10 – 26.01.06
truppe israeliane feriscono un uomo Gaza
ORE
20.06 – 26.01.06
Il leader di Hamas ha chiamato il presidente Abbas ed ha chiesto
un incontro
ORE 19.00
Risultati ufficiali: il risultato elettorale di Hamas è
schiacciante, ha vinto in quasi tutte le 16 circoscrizioni
HAMAS 76 seggi
Fatah 43
PFLP 3
BADIL 2
THIRD WAY 2
4 INDIPENDENTI
Hamas ha vinto tutti e 9 i seggi ad Hebron, 4 su 5 a Ramallah
(il
quinto è riservato ai cristiani), ed ha la maggioranza a Nablus,
Jenin,
Qalqilyah, Tulkarem, e Salfit.
A Gaza Hamas vince al nord, a Gaza City e a Dir al Balah, e vince 4 dei
5 seggi a Khan Yunis. Il quinto seggio dovrebbe andare a Dahlan (in
Fatah ma del nuovo partito di Barghouti). Fatah ha la maggioranza a
Rafah.
ORE 15.08 – 26.01.06
Il presidente Abbas ha fatto appello a tutte le fazioni
affinché conducano un comportamento responsabile ed accettino la
scelta elettorale del popolo.
Il portavoce del presidente, Nabil Abu Rdaina ha sottolineato come le
elezioni si siano svolte in maniera trasparente e nel rispetto dei
risultati
Una volta avuti i risultati ufficiali il Presidente avvierà le
procedure necessarie a formare il nuovo governo e a rendere operativo
il nuovo parlamento
ORE 14 – 26.01.06
La commissione centrale per le elezioni CEC non ha ancora
diffuso i risultati . Saranno annunciati ufficialmente alle 19 in una
conferenza stampa a Ramallah
ORE
10.30 - 26.01.06
COMUNICATO
L'ALTRA LOMBARDIA-SU LA TESTA
E’ CERTA LA VITTORIA DI HAMAS
Abu Ala, il primo ministro palestinese, si è dimesso.
Il governo uscente posticipa continuamente la comunicazione dei
risultati ufficiali.
I lanci dell’agenzia palestinese sono fermi a mezzanotte.
Ecco gli ultimi due comunicati
ufficiali dell’agenzia WAFA palestinese:
ORE 23.23 il presidente Abbas riceve
due telefonate di congratulazioni
Ore 23.54 il presidente Abbas fa
appello alla comunità internazionale perché favorisca la
ripresa dei negoziati con Israele
Ovviamente un nuovo scenario politico si apre in Palestina.
Chi è a fianco del popolo palestinese dovrà continuare ad
aumentare il livello di mobilitazione per impedire che Israele, gli USA
e l’Unione Europea interferiscano nelle faccende palestinesi sul piano
politico e militare.
Occorre, inoltre, tener sempre presente che il territorio
dell’Autorità Nazionale Palestinese è di fatto occupato
dagli Israeliani ed è circondato da un Muro odioso che lo riduce
ad un ghetto gigantesco.
TUTTI A ROMA IL 18 FEBBRAIO PER LA PALESTINA CON LA PALESTINA
ABBATTIAMO IL MURO DELL’APARTHEID
PALESTINA LIBERA
ORE
23.54 - 25.01.06 (WAFA)
Il presidente Abbas fa appello alla
comunità internazionale perché favorisca la ripresa dei
negoziati con Israele
ORE
23.23 -25.01.06 (WAFA)
Il presidente Abbas riceve due telefonate di congratulazioni
ORE 21-
25.01.06
Fatah 45%
Hamas 42%
ORE
19- 25.01.06
Chiusi i seggi.
Altri exit poll
Fatah 40%
Hamas 30%
Abu Mazen non esclude accordo Fatah-Hamas
ORE 17-
25.01.06
Primi exit poll
FATAH 50%
HAMAS oltre
30%
ORE 13-
25.01.06
Ha votato il 40,6%
ORE 11.00-
25.01.06
Ha votato il 15% degli aventi diritto
ORE 5:43
-25.01.06
Il presidente Mahmoud Abbas ha votato. Ha espresso
soddisfazione per come si stanno svolgendo le votazioni ma ha segnalato
degli
impedimenti creti dalle forze di occupazione a Gerusalemme e presso
alcuni
check points.
Nel campo profughi di Balata miliziani armati
hanno deposto
le armi all’ingresso del seggio e si sono recati a votare.