Il 18 novembre saremo a Roma in solidarietà con il popolo
palestinese che eroicamente sta subendo violenze, fame, isolamento
ancor più duri dall'inizio dell'anno solo perché si
é liberamente espresso in libere elezioni ed ha scelto un
governo guidato da un partito poco gradito agli USA, Israele, UE e ad
alcuni stati arabi moderati.
Da gennaio abbiamo assistito ad un escalation inimmaginabile di
aggressioni, arresti, distruzioni, esecuzioni extragiudiziali e la
comunità internazionale é rimasta muta quando sono scese
le bombe su Gaza, muta quando il popolo palestinese moriva di fame per
colpa del congelamento dei fondi, muta quando il governo legittimo e il
parlamento palestinese veniva privato di molti suoi membri
perché RAPITI dal governo israeliano, muta quando
fonti diverse davano dati allarmanti sulla situazione
dei detnuti palestinesi nelle carceri israeliane. Non é riuscita
neanche a condannare il massacro degli innocenti di Beit Hanoun
perché il governo israeliano aveva chiesto scusa....
E' normale criticare il governo di Hamas perché "é
universalmente riconosciuto come un'organizzazione terrorista", ma
perché allora nessuna voce si é alzata quando nel governo
israeliano é entrato Lieberman, un uomo di una destra talmente
estrema da essere scomodo anche per gli israeliani?
La lista di ingiustizie, soprusi e violenze potrebbe continuare e sul
nostro sito continueremo senza sosta, giorno per giorno, a dare voce
alle sofferenze che il popolo palestinese deve subire.
La pace in Palestina non ci sarà finché un solo soldato
israeliano rimarrà sul suolo palestinese.
Operiamo affinché la lotta del popolo palestinese per la
giustizia, la sovranità e la liberazione e per il diritto al
ritorno e la libertà dei prigionieri politici non sia né
isolata né dimenticata.
PALESTINA LIBERA!
ABBATTIAMO IL MURO DELL'APARTHEID!
L'altra
Lombardia - SU LA TESTA
Palestina libera, adesso
L'Italia non deve essere complice del massacro dei
palestinesi e dell’occupazione israeliana
Appello
per la manifestazione del 18 novembre a Roma
A metà novembre in ventidue paesi si terrà per
il quarto anno la settimana di iniziative della Campagna Internazionale
contro il Muro dell’Apartheid che Israele sta costruendo sui Territori
Palestinesi Occupati. In Italia, anche quest’anno, siamo chiamati a
dare il nostro contributo ad una campagna che assume in sé tutte
le aspettative, le contraddizioni e le urgenze della lotta di
liberazione del popolo palestinese dall’occupazione militare e
coloniale israeliana.
Abbiamo deciso di scendere in piazza con una manifestazione nazionale a
Roma sabato 18 novembre chiamando alla mobilitazione tutti coloro che
ritengono insopportabile il silenzio e l’inerzia di fronte al
quotidiano massacro a cui viene sottoposto il popolo palestinese. A
novembre, in soli tre giorni sono stati uccisi 34 palestinesi. Solo
nell’ultimo mese ne sono stati uccisi 62. Negli ultimi sei mesi ne sono
stati uccisi 377, più di due al giorno.
Ma il prossimo 18 novembre chiamiamo anche a scendere in piazza per
cercare di mettere fine concretamente alle complicità dei nostri
governi con l’occupazione israeliana della Palestina, con l’illegale
costruzione del Muro dell’apartheid e con le minacce di aggressione
contro gli altri paesi della regione (Libano, Siria, Iran).
L’Italia ha ufficializzato un accordo di cooperazione militare
bilaterale con Israele che vede impegnata la principale azienda
pubblica nel campo bellico e tecnologico (Finmeccanica), che vede
impegnati i servizi segreti e gli apparati militari italiani nella
collaborazione con le forze armate israeliane, che vede la politica
ufficiale del governo Prodi non recidere concretamente i vincoli
assunti dal governo Berlusconi nella complicità con le
autorità di Israele. L’Italia continua così ad essere
complice sul piano militare dell’apparato bellico, politico e coloniale
che sta martoriando la popolazione palestinese, che ha bombardato e
devastato il Libano, che minaccia di bombardare a breve anche la Siria
e l’Iran. In tale contesto, è del tutto irricevibile qualsiasi
ipotesi di integrazione di Israele nell'Unione Europea e nella NATO.
In Italia, in questi mesi, milioni di euro sono stati stanziati dalle
Regioni per accordi bilaterali con autorità israeliane mentre i
medici e gli insegnanti palestinesi non ricevono da mesi lo stipendio,
gli ospedali e le scuole chiudono per mancanza di fondi e risorse, i
soldi dei prodotti palestinesi venduti all’estero sono sequestrati
dalle autorità israeliane che controllano i confini e le dogane.
L’Italia, al contrario, continua ad applicare l’embargo contro
l’Autorità Nazionale Palestinese per punire una popolazione che
ha democraticamente eletto una formazione politica – Hamas – ritenuta
ostile dagli Stati Uniti e da Israele. In questo modo, una popolazione
già priva di libertà di movimento e di risorse
economiche, si è vista tagliare stipendi, servizi ospedalieri e
scolastici, finanziamenti per lo sviluppo. Assistiamo così ad un
vergognoso scenario in cui vengono applicate le sanzioni contro le
vittime e non contro gli occupanti. Le autorità israeliane che
imbarcano anche partiti fascisti e razzisti nel governo, continuano
infatti a non essere sottoposte ad alcuna sanzione per la loro politica
di annientamento contro i palestinesi.
Di fronte ad una situazione insostenibile e vergognosa di ingiustizia,
oppressione, violazione dei diritti umani, riteniamo inaccettabile che
il nuovo governo italiano e le forze politiche che lo compongono,
dichiarino di adottare una posizione di “equidistanza” (o
equivicinanza) tra i diritti dei palestinesi e la politica di Israele,
mentre - nei fatti - non rompono nessun trattato o impegno preso con
Israele dal governo Berlusconi. I diritti storici dei palestinesi
(dallo Stato indipendente al diritto al ritorno dei profughi, dalla
liberazione dei prigionieri politici palestinesi al diritto di
eleggersi il proprio governo) meritano di entrare con forza dentro
l’agenda delle priorità della politica estera e in un negoziato
fondato su una pace con giustizia per il Medio Oriente.
In una situazione di totale asimmetria come quella israelo-palestinese,
l’equidistanza diventa complicità con il più forte.
Lasciarsi alle spalle il servilismo del governo Berlusconi significa
introdurre cambiamenti significativi nelle scelte di politica
internazionale del nostro paese. Il governo israeliano deve essere
sottoposto a sanzioni internazionali fino a quando non recederà
dalla politica di annientamento dei palestinesi e di minaccia contro
gli altri paesi dell'area. Se i governi non adotteranno le sanzioni, la
società civile avvierà comunque una vasta campagna di
boicottaggio e di disinvestimento verso l'economia di guerra israeliana.
L'Italia non deve più essere in alcun modo complice
dell’occupazione militare e coloniale israeliana della Palestina
né delle nuove aggressioni contro altri paesi dell’area.
Per questi motivi scenderemo in piazza a Roma il 18 novembre per
ottenere
- la revoca dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele
- la revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le
autorità israeliane
- la revoca del vergognoso embargo dell’Unione Europea contro il popolo
palestinese
Stop al Muro dell’apartheid
Autodeterminazione per il popolo palestinese
Solidarietà con la resistenza dei popoli alle occupazioni
Contro l'occupazione israeliana sanzioni e boicottaggio
Associazioni, reti,
centri sociali
Campagna Palestinese contro il Muro dell'Apartheid - Forum Palestina -
Comitato "Con la Palestina nel cuore" - Comitato di Solidarietà
con l'Intifada - Comitato per non dimenticare Sabra, Chatila, Cana -
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese (Firenze) – Unione
Democratica Arabo Palestinese (UDAP) - La redazione di www.infopal.it -
CSA Vittoria (Milano) - Comitato Comunista "Antonio Gramsci" (Roma) -
Associazione di Amicizia Sardegna-Palestina - Medicina Democratica -
Movimento di Lotta per la Salute - Campo Antimperialista -
Organizzazione di Volontariato A.L.J.(Aiutiamo la Jugoslavia) onlus -
International Solidarity Movement (ISM - Italia) - Casa della Pace
(Roma) - Red Link - Comitati Iraq Libero - Coordinamento toscano di
solidarietà con la Palestina - Circolo ARCI Agorà (Pisa)
- Comitato 28 giugno (Roma) - Comunità Libanesi in Italia -
Redazione Cento-Passi Bologna - Circolo ARCI La vereda (Bologna) -
Coordinamento Studenti di Base-Iskra Bologna - Comitato
Disarmiamoli-Bologna - Forum Palestina di Altamura-Gravina-Matera" -
Centro di documentazione Filorosso di Foggia - Collettivo Iqbal Masih
(Lecce) - Circolo Arci "Agorà" (Pisa) - Associazione Ghassan
Kanafani - LUCCA - - Associazione Officina Comunista - Associazione
comunista il Pianeta Futuro (Pisa) - Associazione La Talpa (Verona) -
Gruppo Palestina (Modena) - Utopia Rossa - Associazione Scirokku di
Finale (Palermo) - Associazione Solidarietà Proletaria - CSO
Ricomincio dal Faro (Roma) - Social Forum di Cecina (GR) - Collettivo
Universitario Progetto indy-Unich (Chieti) 360° - Coordinamento di
Lotta per la Palestina (Milano) - Associazione Benefica di
Solidarietà con il Popolo Palestinese - Collettivo studenti SU
LA TESTA - Associazione L'Altra Lombardia - Area Antagonista Campana -
Collettivo internazionalista di Napoli - Collettivi Studenteschi
Autorganizzati - Interfacoltà (Coord. Collettivi Universitari
Napoletani) - CSOA TerraTerra -Associazione Nazionale Puntocritico -
Associazione Punto Rosso (Fermo e Porto San Giorgio) - L'Unione delle
Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII) - Centro
di Cultura e Documentazione Popolare di Torino - Movimento Nuovi
Partigiani della Pace - Centro di Solidarietà Internazionalista
( ALTA MAREMMA) - Comitato di Solidarietà con il Popolo
Palestinese (Torino) - ANPI giovani (Massa) - Laboratorio di Resistenza
alla Guerra (Roma) - Comitato con Los Quinchos (Bolzano) - Redazione de
"La causa dei popoli" - CSA Dordoni (Cremona) - Associazione Giovani
Palestinesi "Wael Zuaiter - Collettivo Comunista 'B. Brecht' del Veneto
Orientale - Associazione La Villetta (Roma) - Assemblea Nazionale
Anticapitalista - Soccorso Popolare (Padova) - Sudpontino Socialforum -
Associazione Islamica "Imam Mahdi"
Partiti, organizzazioni
Partito Comunista dei Lavoratori
Rete dei Comunisti
Partito dei Comunisti Italiani
PRC-Essere Comunisti(Nazionale)
PRC-Essere Comunisti(Toscana)
PMLI
CARC
Coordinamento Cittadino PdCI-FGCI (Bologna)
Giovani Comunisti (Biella)
Fgci nazionale (Federazione Giovanile Comunisti Italiani)
Area Programmatica Progetto Comunista
Proletari comunisti
Circolo PRC di Vinovo (TO)
Area Critica Comunista (componente PRC dell'Irpinia)
Sindacati
Federazione delle RdB/CUB
Confederazione Cobas
Slai Cobas per il sindacato di classe
Adesioni a titolo
individuale
Michele Fadda - Mauro Gemma
(Direttivo FISAC - CGIL di Torino) - Nella Ginatempo (Roma) - Avv. Enzo
Barone (Milano) - Mary Rizzo - Andrea Oleandri (PRC/Area Essere
Comunisti - CPF Castelli) - Domenico Losurdo (università di
Urbino) - Maurizio Timitilli membro collegio garanzia Lazio PRC -
Senatore Fernando Rossi - Ismat Abdo Padova - Issam Abdin Padova - Ali
Samhan Padova - Gazi Agbarie Padova - Hussni Bder Treviso - Joseph
Halevi - Francesco Giordano (Milano) - Fausto Sorini (CPN del PRC) -
Giovanna Caviglione (Genova) - Giorgio Riboldi - Mariella Megna - on.
Marco Rizzo (parlamentare europeo del PdCI) - Marcello Graziosi
(Segreteria Regionale PRC Emilia-Romana)- Nancy Bailey - Marco
Compalati (segretario PRC Colleferro) - Gualtiero Crovesio (GC Torino)
- Sergio Ricaldone (l'Ernesto, Milano) - Carlo Pona - Alessio Ariotto -
Franco Zolken -Cristina Fuga (Cub scuola) - Francesco Rozza ( comitato
politico regionale Campania del PRC) - Ficiarà Francesco
(operaio Fiat) - Vecchi Andrea (Comitato politico regionale
Emilia-Romagna del PRC) - Antonio Casolaro (Caserta ) - Paola Manduca
(Marcia mondiale donne e gruppo Nuovearmi) - Stefano Franchi
(segreteria PRC di Bologna) - Giulio Benedetti (S.A.L.L.C.A- CUB ROMA)
- Marco Schettini (Prc/Area Sinistra Critica-Roma) - Paola Cecchi
(psicopedagogista - Firenze) - Marcello Malloni (militante PRC)