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Il manifesto
delle forze politiche della sinistra palestinese. Dichiarazione
congiunta dopo l'incontro d'Autunno ottobre 2007 |
La leadership delle cinque forze
firmatarie di questo documento ha svolto una riunione per discutere la
fase preparatoria in corso per la conferenza Internazionale convocata a
novembre dall'amministrazione statunitense riguardo al conflitto
mediorientale e ha formulato una posizione netta e chiara al riguardo,
i suoi obiettivi e pericoli. Primo
punto: basandoci sui risultati disastrosi dei negoziati precedenti,
crediamo che l'unica piattaforma possibile per arrivare ad un accordo
per la fine del conflitto arabo e palestinese-israeliano è una
conferenza Internazionale con pieni poteri e con la partecipazione di
tutti i protagonisti coinvolti in base alle legittime risoluzioni
Internazionali e con l'obiettivo di applicare queste risoluzioni sotto
una supervisione Internazionale collettiva nel quadro delle Nazioni
Unite e sotto i suoi auspici. Secondo
punto: l'invito lanciato dal presidente Bush per la conferenza
d'autunno non corrisponde ai requisiti di questa piattaforma, al
contrario, è un tentativo per aggirarla e deformarla. Questo
invito è l'ennesimo tentativo accanito dell'USA per ottenere il
sostegno Arabo e Palestinese per recuperare credibilità dopo i
danni irrecuperabili visibili agli occhi di tutti prodotto dei
risultati delle sue politiche di aggressione in Iraq e Afghanistan e
altrove nella regione e per attuare i suoi piani previsti per la
divisione del mondo Arabo e Musulmano in due assi in conflitto. Questo
invito, ignora completamente il riferimento alle risoluzioni delle
Nazioni Unite e cerca di crearne uno nuovo, più compatibile con
le promesse fatte da Bush a Sharon nella sua lettera del 14 Aprile
2005, nella quale dava la luce verde alle ambizioni coloniali del
governo Israeliano di radicare l'occupazione, annettere Gerusalemme Est
e cancellare il diritto al ritorno. E' ormai chiaro che questo invito
auspica di confermare l'opzione dello stato Palestinese con confini
temporanei- forse sotto un nome diverso- come base dei negoziati
proposti, per dividere il percorso palestinese da quello arabo e per
accentuare la crisi palestinese interna. Terzo
punto: il confronto con il programma americano richiede coordinamento e
lavoro collettivo arabo - palestinese per affermare le condizioni
essenziali per realizzare qualsiasi incontro internazionale attraverso
un processo politico serio che conduca ad un ritiro israeliano completo
da tutti i territori arabi e palestinesi occupati dal 1967 per
assicurare i diritti nazionali al popolo palestinese nell'indipendenza
e il rientro. Tutto ciò richiede: Adottare
le risoluzioni delle Nazioni Unite e definire come attuarle. Adottare
una formula collettiva di protezione internazionale per i negoziati
nell'ambito delle Nazioni Unite
in alternativa al modello unico americano. La
garanzia della partecipazione di tutte le componenti arabe che hanno
territori occupati (Palestina, Siria e Libano) sulla base di un piano
garantisce a risolvere tutte le cause del conflitto arabo - israeliano. Quarto
punto: le forze riunite avvertono il pericolo di svolgere la riunione
internazionale proposta e di parteciparvi senza che ci sia il minimo di
condizioni che garantiscano il successo di una soluzione completa ed
equilibrata respingendo le possibilità di soluzioni parziali. Quinto
punto: il livello di serietà di qualunque sforzo Internazionale
per risolvere il conflitto si traduce nell'impegno di spingere Israele
a cessare le sue pratiche di aggressione contro il nostro popolo e di
smettere di imporre il de facto unilaterale sul campo. Cio'comprende:
mettere fine all'occupazione, bloccare la costruzione del muro
dell'apartheid e smantellarne la parte già esistente , metter
fine alle incursioni, alle uccisioni e agli arresti, smantellare i
posti di blocco, rilasciare i prigionieri politici, annullare l'ordine
prepotente di considerare Gaza come entità nemica e di mettere
fine all'embargo. Sesto
punto: le forze riunite avvertono di eventuali rischi quando si
confronta la battaglia per il negoziato insieme alla divisione interna
palestinese. Le
forze riunite affermano che l'obiettivo vero della politica americana
ed israeliana è quello di sfruttare la situazione della
divisione interna palestinese e tutta la debolezza che ne consegue ,
per ricattare tutte le parti in causa ed ottenere compromessi. Per
questo le forze riunite affermano che per affrontare i rischi
dell'invito americano non vanno mai fatti passi che aggravino la
divisione interna così come i tentativi di trovare alternative
all'OLP. In
questo contesto, noi firmatari, ribadiamo l'invito a Hamas a tornare
sui suoi passi del colpo militare e violazione della democrazia e
chiediamo che ponga fine all'anomala separatista a Gaza e di tornare
sotto il quadro legittimo Le
forze invitano anche a rimuovere tutti gli ostacoli che si oppongono ad
un dialogo nazionale completo che conduca ad una soluzione pacifica e
democratica alla crisi interna sulla base del documento d'accordo
nazionale e della dichiarazione del Cairo. Settimo
punto: Come prevenzione per i possibili rischi c'e bisogno di una
partecipazione collettiva per amministrare il processo dei negoziati ,
con la partecipazione attiva di tutte le forze palestinesi interessate
e con il completo svolgimento del ruolo dell'esecutivo dell'OLP di
leadership nell' orientare la mobilizzazione politica e designare le
sue strategie. Fronte
Popolare per la Liberazione della Palestina Fronte
Democratico per la Liberazione della Palestina Unione
Democratica Palestinese FIDA Partito
del Popolo Palestinese Iniziativa Nazionale Palestinese - Al
Mubadara |