Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione – Settima richiesta
rifiutata –
Dispaccio AP : 10-10-2007 – 12.59
Il tribunale di applicazione delle pene di Parigi ha rifiutato
mercoledì la domanda di libertà condizionale del libanese
Georges Ibrahim Abdallah, condannato nel 1987 a reclusione criminale a
vita per l’assassinio di due diplomatici in Francia, come appreso da
fonti giudiziarie.
Questa decisione è conforme alla posizione della procura
espressa il 17 settembre scorso.
Il tribunale ha particolarmente giudicato insufficienti le garanzie di
reinserimento del fondatore delle Frazioni armate rivoluzionarie
libanesi (FARL) che doveva essere espulso verso il Libano in caso di
scarcerazione, poiché ha ricevuto, con la sua condanna,
un’interdizione definitiva dal territorio francese.
Incarcerato a Lannemezan (Alti-Pirenei), Georges Ibrahim Abdallah si
è già visto rifiutare il suo rilascio nel settembre 2005.
10 ottobre 2007 – Decisione per Georges Ibrahim Abdallah
Questo mercoledì 10 ottobre per la settima volta una
giurisdizione speciale francese deciderà a proposito di una
richiesta di liberazione per Georges Ibrahim Abdallah.
Georges Ibrahim Abdallah, libanese, rivoluzionario arabo imprigionato
in Francia dal 1984, è scarcerabile dal 1999. ma anno dopo anno
resta un ostaggio dello stato francese. Ciò che gli viene
rimproverato è di avere combattuto con la sua organizzazione, le
FARL (Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi), l’occupazione del suo
paese ad opera dei sionisti, come Guy Moquet ha resistito
all’occupazione del suo paese ad opera dei nazisti.
Resistere è un diritto per i popoli oppressi ed è un
dovere per i rivoluzionari.
Questo diritto e questo dovere di resistenza, Georges Ibrahim Abdallah
li paga attraverso la prigione in Francia da più di 23 anni.
Nel 2005, al momento di una precedente domanda di liberazione di
Georges, il procuratore aveva dichiarato “Abdallah è un
comunista… Fa addirittura degli scioperi della fame in sostegno ai
prigionieri palestinesi, arriva addirittura a proclamare che l’Intifada
vivrà… E dopo ventidue anni di prigione, se ritorna a Beirut,
per la popolazione dei quartieri poveri, sarà un martire…
è insopportabile! Questo è ciò che ci
rimprovereranno gli americani e gli israeliani, ed ecco perché,
signor Presidente, la vostra decisione è politica…”.
Quest’anno, in più, la DST scrive al giudice detto
“anti-terrorista”, “In ragione dell’implicazione della Francia in
Libano, del suo sostegno al governo libanese e soprattutto della
presenza militare francese della FINUL rinforzata, è possibile
che Georges Ibrahim Abdallah usi la sua influenza su dei movimenti
estremisti per agire contro gli interessi francesi.”.
La lotta per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah è una
lotta politica.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché è un
rivoluzionario.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché è arabo.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché l’islamofobia
fa vedere ai giudici dei terroristi lì dove non ce ne sono.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché gli Stati
Uniti d’America non vogliono che esca.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché la Francia
è sempre più al servizio degli interessi di Bush.
Georges Ibrahim Abdallah resta in prigione perché i sionisti
influenzano le decisioni della giustizia.
Per la DST, ancora, Georges Ibrahim Abdallah è una
“Personalità emblematica della lotta antisionista, la sua
liberazione costituirebbe senza alcun dubbio, in Libano, un
avvenimento. Sarà probabilmente festeggiato come un eroe al suo
ritorno nel suo paese, ma anche arruolato in una lotta rivoluzionaria
attraverso diverse sfere d’influenza”.
Di fatto il suo mantenimento in detenzione ne fa un simbolo della
resistenza per la Palestina, un simbolo della resistenza rivoluzionaria
araba, un simbolo della resistenza contro Israele e contro gli
Stati-Uniti.
Georges Ibrahim Abdallah uscirà quando la mobilitazione per la
sua liberazione sarà portata dappertutto, quando all’interno di
ogni sobborgo, in ogni quartiere popolare, ogni casa popolare, squat,
casa di lavoratori, risuonerà come un grido “Liberate Georges
Abdallah!!!”.
Lottare per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah significa
denunciare il razzismo anti-arabo e l’islamofobia della giustizia
francese, significa sostenere il popolo palestinese nella sua guerra di
liberazione, significa sostenere le resistenze alle guerre di
occupazione degli Stati-Uniti, significa rifiutare i bombardamenti dei
militari francesi in Afghanistan, significa rifiutare la presenza dei
soldati francesi in Libano e le minacce di guerra contro l’Iran e la
Siria, significa combattere il sionismo e l’imperialismo, significa
essere dalla parte degli oppressi contro gli oppressori.
La liberazione di Georges Ibrahim Abdallh sarà una vittoria.
Deve essere la nostra vittoria, simbolo di tutte le vittorie a venire.
Che da Barbés a Beirut,
Da Marsiglia a Gerusalemme,
Da Lille a Gaza,
Da Lione a Kobayat,
si alzi come un solo grido, un immenso
“Liberate Georges Abdallah!”
Insieme noi vinceremo. Rivolta dei prigionieri
palestinesi di Ketziot
“Rivolta dei prigionieri palestinesi di Ketziot” – Il collettivo per la
Liberazione di Georges Ibrahim Abdallah esprime la sua
solidarietà ai ribelli.
Il 22 ottobre 2007, alle 2 del mattino, i guardiani della prigione
israeliana Ketziot, nel deserto del Neguev, si sono messi a perquisire
in modo provocatorio le tende e gli effetti personali dei detenuti
palestinesi. Questa prigione sionista raggruppa più di 2 000
prigionieri palestinesi, di cui 700 non hanno nemmeno un atto d’accusa
contro di loro. La prigione è allestita come un campo militare,
con i prigionieri nelle tende.
La perquisizione di queste tende in piena notte è una delle
forme di sopruso utilizzate dagli israeliani per logorare e cercare di
intimidire ed umiliare i combattenti palestinesi imprigionati. Quella
notte, dei prigionieri hanno resistito alla perquisizione e l’esercito
ha risposto con dei lanci di granata assordanti e dei gas lacrimogeni
all’interno delle tende, e dei lanci sui prigionieri stessi.
Secondo le fonti, tra i 3 e i 350 detenuti sono stati feriti. Il fuoco
israeliano ha incendiato le tende e l’incendio si è propagato.
Nel corso di questa rivolta, un detenuto, Mohammed Al-Ashkar, è
stato gravemente ferito alla testa da numerosi proiettili sparati dai
guardiani ed è deceduto poco tempo dopo.
Lo Stato illegittimo di Israele detiene più di 11 000
prigionieri palestinesi, ostaggi della guerra di colonizzazione portata
avanti dai sionisti. In seguito a questa violenta repressione, la
maggior parte dei prigionieri, in segno di protesta, ha fatto uno
sciopero della fame di una giornata. La violenza nella prigione di
Ketziot ha provocato in ugual modo delle proteste in Cisgiordania e
all’interno della striscia di Gaza in cui quasi tutte le famiglie
hanno, o hanno avuto, uno dei loro membri prigionieri in Israele.
Il collettivo per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah esprime la
sua totale solidarietà con i ribelli della prigione di Ketziot,
assieme ai prigionieri palestinesi che resistono contro l’oppressione,
e alla lotta dei popoli palestinesi per la liberazione della Palestina.
Parigi, 26 ottobre 2007
Collettivo per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah
Contatto : liberonsgeorges@no-log.org
Sito : http://liberonsgeorges.over-blog.com PER GEORGES ABDALLAH, CONTRO
GEORGE BUSH – di Jacques Vergès – 17 settembre 2007
PER GEORGES ABDALLAH, CONTRO GEORGE BUSH
di Jacques Vergès
(Estratto dell’arringa pronunciata davanti alla giustizia francese a
Lannemezan, il 17 settembre 2007)
Sovranità della Francia concernente la sua giustizia
Prigioniero dello stato francese, Georges Ibrahim ABDALLAH ha deposto
nelle mani di un tribunale francese una richiesta di libertà
condizionale il 6 febbraio 2007. Lo State Department non ha impiegato
molto tempo a reagire e a dare il la a questi dibattiti. Il 9 marzo,
sotto la brutale forma nella quale si riconosce la firma della sua
diplomazia, fa sapere : “ Il governo degli Stati-Uniti esprime la sua
ferma opposizione in quanto all’eventualità di una messa in
libertà condizionale di Georges Ibrahim ABDALLAH, da come
può risultare dalla procedura che si terrà davanti al
Tribunale di Grande Istanza di Parigi ”.
(…) Ci si rammaricherà dunque che 15 giorni più tardi, la
DST, all’interno di un rapporto scandaloso, ha creduto suo dovere farsi
portavoce delle esigenze dello State Department. Estratto : ”Infine,
è certo che la liberazione di Georges Ibrahim ABDALLAH,
responsabile della morte di molte persone in Francia, tra cui dei
diplomatici americani e israeliani, solleverà delle vive
proteste delle parti civili e delle autorità di questi paesi “.
Là dove noi vi domandiamo un atto di giustizia, il direttore
della DST vi chiede un gesto politico a favore delle autorità
americane. (…)
Il libano trattato come la Francia in protettorato US
Apparentemente, interessa molto poco alla parte civile che il governo
libanese abbia fatto sapere che era disposto ad accogliere G.I.
ABDALLAH e a rilasciargli un salva-condotto per ritornare nel suo
paese. Questo è insussistente agli occhi dello State Department
; il governo libanese è simile al governo francese : è un
minore che bisogna guidare e a cui bisogna far apprendere l’ABC della
dottrina americana all’interno della regione. Il ritorno di G.I.
ABDALLAH destabilizzerebbe il Libano. Al contrario della presenza
americana che, come tutti sanno, ha largamente contribuito alla sua
pacificazione.
Forti dei loro innumerevoli sbagli in politica estera, gli americani si
credono autorizzati a somministrare ai francesi i loro preziosi lumi
geopolitici, che sono ammirati dal mondo intero, integrati con una
delle idee fisse del razzismo americano : l’atavismo biologico. Georges
Ibrahim ABDALLAH era, dunque lo è ancora.
State Department, 9 marzo 2007 : “ Il contesto politico e securitario
del Libano gioca un ruolo importante. Il signor ABDALLAH era un
prigioniero chiave di un’organizzazione terroristica con base in
Libano, che beneficiava del sostegno della Siria, desiderosa di
commettere degli omicidi politici contro degli ufficiali europei ed
americani. Con l’omicidio recente di Pierre GEMAYEL e di ben altre
figure politiche che credevano in un libano libero e sgomberato dalla
dominazione siriana, è possibilissimo che un ABDALLAH senza
rimorsi si impegni una nuova volta in attività terroristiche per
difendere la sua causa “.
Il 26 marzo 2007, per concludere, la DST va a fare eco alla posizione
del governo americano, senza mai allontanarsi dal tono da oracolo che
lo caratterizza : “ All’interno di un contesto politico già
molto teso, una tale liberazione sarebbe un elemento destabilizzante
supplementare sulla scena libanese. “ (…)
Una menzogna repellente.
Georges Ibrahim ABDALLAH sarebbe implicato negli attentati che hanno
devastato Parigi nel 1986 : “ Per sottolineare l’importanza del Signor
Georges Ibrahim ABDALLAH all’interno della tela che collega tra di loro
le diverse reti terroristiche, basta ricordare che coloro che
perpetrarono l’orribile attentato della rue de Rennes a Parigi il 17
settembre 1986 esigevano la sua liberazione. “
Menzogna altrettanto più infame poiché le inchieste del
polo antiterroristico della procura di Parigi hanno dimostrato in
seguito che né ABDALLAH, né i suoi contatti più
stretti erano implicati in questi attentati.
M. MARSAUD del polo antiterroristico scrive in un libro di memorie
intitolato Prima di dimenticare tutto :
“ ABDALLAH fu in parte condannato per ciò che non aveva fatto
poiché, poco tempo dopo, noi intraprendemmo una buona pista e
identificammo i veri responsabili degli attentati del 1986.
“ L’accertamento della responsabilità di Fouad SALEH negli
attentati del 1986 faceva d’un tratto scendere la pressione, e, di
riflesso, rimetteva Georges Ibrahim ABDALLAH al suo reale posto.
“ Eppure qualche ora dopo l’attentato della rue de Rennes, la pista dei
fratelli di ABDALLAH era stata presa in considerazione e numerosi
testimoni avevano identificato sulle foto i fratelli di Georges
Ibrahim. Noi abbiamo avuto molto rapidamente la spiegazione di questo
equivoco: uno di coloro che posero la bomba, che aveva evidentemente
agito in rue de Rennes, uno chiamato Habib HAIDAR, assomigliava quasi
tratto per tratto a Emile ABDALLAH “.
Queste cose gli americani le sanno, ma fanno finta di non conoscerle
per schiacciare Georges Ibrahim ABDALLAH. (…)
Una menzogna manifesta.
Georges Ibrahim ABDALLAH sarebbe diventato un musulmano. È la
DST, di cui indubbiamente bisognerà pensare di trasferire i
sevizi oltre-atlantico, che l’afferma, senza apportarvi la minima prova.
(…) grande (è) la tentazione in Occidente di assimilare tutti i
musulmani ad un criminale. L’accusa di terrorismo fatta all’islam
è un insulto. È sfortunatamente diffusa. È questo
che il rapporto della DST suggerisce, all’interno di un razzismo che
non si prende più nemmeno la briga di nascondersi. A causa di
tutto ciò, sarà fatta prova della “pericolosità”
di Georges Ibrahim ABDALLAH, ma pretendere che un comunista possa
rinunciare alla religione della sua comunità per adottarne
un’altra, non può convincere nessuno tranne delle persone rese
cieche dalla sottomissione alla volontà americana.
(…) Ad ascoltare troppo lo zio Sam si diventa proprio sordi alla
ragione.
È da questo insopportabile protettorato americano che noi vi
domandiamo di liberare la giustizia francese, rendendo a Georges
Ibrahim ABDALLAH la libertà alla quale i testi francesi gli
danno diritto. (…) Collettivo Internazionale
per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah – Manifestazione del
17/9/07 davanti al Palazzo di giustizia
MANIFESTAZIONE ALLE PORTE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA PER LA LIBERAZIONE
DI GEORGES IBRAHIM ABDALLAH.
Una trentina di militanti anti-imperialisti sono riusciti a manifestare
questo lunedì 17 settembre per più di una mezz’ora ai
cancelli del Palazzo di giustizia di Parigi fino all’intervento atteso
delle forze dell’ordine.
Georges Ibrahim Abdallah, militante comunista libanese, detenuto in
prigione in Francia da 23 anni, è comparso in videoconferenza
“davanti” ad un tribunale del riesame che doveva considerare la sua
domanda di libertà condizionata.
È la settima volta che Georges Ibrahim Abdallah fa una richiesta!
Come ci si poteva attendere, una nuova volta, il governo francese
attraverso la voce del procuratore della Repubblica si è opposto
alla sua liberazione, appoggiandosi a degli argomenti menzogneri della
DST. La decisione è stata messa in delibera e sarà
divulgata il 10 ottobre 2007. Quest’ultima sarà puramente
guidata da considerazioni politiche di ordine internazionale che non
hanno nulla a che vedere con la giustizia.
Nel momento in cui il ministro francese degli affari esteri Kouchner
nei suoi gesti telecomandati dal Pentagono invita il popolo a
“prepararsi al peggio” e parla apertamente di guerra contro l’Iran, nel
momento in cui le truppe statunitensi seminano il caos in Iraq ed in
Afghanistan, quando l’armata sionista di occupazione (la sola nel Medio
Oriente a possedere l’arma nucleare) trasforma Gaza in un ghetto,
organizza lo smantellamento della Palestina, terrorizza la popolazione,
assassina i dirigenti e militanti delle organizzazioni della
Resistenza, quando in Libano gli ingredienti di un illuminazione
generalizzata sono stati accuratamente riuniti dagli imperialisti e dai
loro servitori, e quando un attacco sionista (ancora!) viene preparato
quasi apertamente contro la Siria, si osa ancora presentare Georges
Ibrahim Abdallah come un pericolo per la pace mondiale!
Georges Abdallah, militante per la causa palestinese, ha sempre
combattuto l’imperialismo e il sionismo.
Arrestato in Francia nell’ottobre del 1984 per utilizzo di documenti
falsi e condannato per la sua appartenenza ad un gruppo armato, le
Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi (FARL), che, come risposta
all’invasione sionista in Libano, avevano rivendicato l’esecuzione sul
territorio francese di un responsabile militare USA e di un agente
diplomatico israeliano membro del Mossad, è tuttora detenuto in
Francia da 23 anni.
La pena di garanzia integrata alla sua condanna è terminata dal
1999.
Lui è quindi scarcerabile secondo la legge. Nel novembre del
2003, un giudice aveva persino ordinato il suo rilascio a condizione di
un ritorno in Libano (desiderato da Georges). Ma un intervento degli
Stati-Uniti lo manterrà in prigione.
Noi siamo qui per denunciare l’accanimento politico dello Stato
francese e l’influenza imperialista e sionista esercitata su questa
politica dai governi degli Stati-Uniti e di Israele, e perché
siamo solidali alla lotta per la resistenza del popolo palestinese e
libanese.
VIVA LA RESISTENZA DEI POPOLI OPPRESSI!
LIBERTA’ IMMEDIATA PER GEORGES IBRAHIM ABDALLAH!
Parigi, 17 settembre 2007
-Collettivo internazionale per la liberazione di Georges Ibrahim
Abdallah-