RILANCIAMO L’INIZIATIVA PER CONQUISTARE
UN NUOVO CONTRATTO DECENTRATO
DENUNCIAMO LA VOLONTA’ INTIMIDATORIA,
DISCRIMINATORIA E REPRESSIVA DI QUESTA AMMINISTRAZIONE CONTRO I
DIRIGENTI DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE
Fra breve dovrebbe partire la contrattazione per il rinnovo del
contratto decentrato ormai scaduto. Questo è l’unico ambito in
cui i lavoratori possono tentare di incidere sulle proprie condizioni
di lavoro e sul proprio reddito.
L’esclusione dall’esecutivo RSU dei delegati Slai-Cobas e SdB Cobas, e
conseguentemente l’eliminazione di questi dalle trattative, ha favorito
l’azione dell’amministrazione tesa a smantellare tutte le conquiste
realizzate in questi ultimi anni. Si sta tentando di eliminare quelle
componenti sindacali che coerentemente hanno contrastato le scelte
dell’amministrazione regionale.
La piattaforma sindacale deve essere definita sulla base dei bisogni
dei lavoratori, non deve essere subordinata ai vincoli economici e alle
politiche liberiste del governo Berlusconi e del polo lombardo o, cosa
ancora peggiore, non dovrà contenere la difesa di interessi
particolari di questo o quel settore in una visione corporativa
destinata a creare nuove clientele. PER FARE TUTTO QUESTO HANNO BISOGNO
DI ELIMINARE TUTTI I DELEGATI SINDACALI SCOMODI. NOSTRO COMPITO
È DI IMPEDIRGLIELO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE.
Con questo volantino intendiamo formulare le seguenti proposte da
confrontare con il maggior numero possibile di colleghi.
¨ Superamento della categoria A. E’ scandaloso
che questo obiettivo, già raggiunto in altre regioni da noi
è sostanzialmente ignorato.
¨ Aumento del buono pasto da 8.78 euro a 11 euro
oppure, in alternativa, siamo per introdurre un meccanismo non
sottoposto a tassazione che garantisca un’analoga cifra mensile.
Chiediamo inoltre un servizio mensa adeguato per le nuove sedi di
Taramelli e Cardano.
¨ Predisposizione di sale per svolgere
l’attività della RSU, come previsto dal contratto nazionale. Va
altresì ricordato che l’amministrazione con i trasferimenti ha
creato forti disagi tra i lavoratori e rotto i precedenti vincoli
organizzativi e sociali che si erano creati nelle vecchie sedi. Tutto
ciò è stato fatto senza coinvolgere le rappresentanze
sindacali.
¨ Correggere le disparità di trattamento
sulle progressioni orizzontali, in particolar modo quelle relative ai
vincitori dei concorsi interni banditi nel 1997 e che non hanno
usufruito come gli altri lavoratori del doppio passaggio economico.
¨ Integrazione della liquidazione (LR 38/81). Si
tratta di una quota di salario differito conquistata anni fa, che ci
è stata scippata con vaghe promesse di pronta reintegrazione.
Ora lo si vorrebbe inserire nei fondi pensione i cui disastrosi
risultati abbiamo più volte documentato. Chiediamo invece di
tornare alla situazione precedente all’abrogazione di questa norma,
individuando meccanismi normativi appropriati
¨ Conferma e aumento dello stanziamento per i
contributi previsti dalla legge 54/76. I soldi stanziati sono
indispensabili per alleviare i costi di prestazioni non garantite dal
Servizio sanitario nazionale e per sostenere le lavoratrici/i
lavoratori vittime di situazioni particolarmente disagiate. I soldi
della legge 54 NON DOVRANNO essere utilizzati per finanziare altre voci
di bilancio.
¨ Premio incentivante. Fermo restando la nostra
radicale contrarietà ai principi su cui si fonda l’attuale
incentivo e che siamo contrari a qualunque discriminazione economica
fra i lavoratori, ricordiamo che le pagelline hanno portato solo
clientelismo, sopruso e divisione! Le nostre proposte di modifica sono
le seguenti:
- aumento della quota collettiva del premio, da intendersi come 14^
mensilità, e conseguente riduzione della quota destinata alla
valutazione individuale;
- nell’eventualità che non si riesca a superare il
meccanismo della valutazione individuale, peraltro non esplicitamente
previsto dal contratto nazionale, i parametri di questa dovranno essere
ridotti a 2; e la quota minima da erogare dovrà essere portata
all’80%;
- NO all’utilizzazione delle valutazioni individuali per altre
finalità diverse dalla quota del premio incentivante (es.
progressioni orizzontali o verticali).
- Coinvolgimento delle lavoratrici/dei lavoratori nella
programmazione della propria attività formativa, attraverso
assemblee o riunioni di servizio nelle quali possano essere esposte le
esigenze da parte degli interessati e valutate le proposte
dell’amministrazione. Controllo della RSU sulla redazione e
sull’attuazione del piano formativo dell’ente, per evitare corsi
inutili con contenuti obsoleti ed il consueto e scandaloso
indottrinamento ideologico voluto e gestito da personaggi a noi ben
noti.
- Salvaguardia dei diritti acquisiti dei lavoratori che verranno
trasferiti dai CFP alberghieri all’ Agenzia regionale per il lavoro. In
particolar modo pensiamo a come verrà garantito loro l’eventuale
erogazione dell’integrazione della liquidazione l.r. 38/81, dei
contributi previsti dalla legge 54/76, dell’indennità di
trasporto, ecc.
- Definizione della nuova pianta organica, in modo da coprire le
attuali carenze di personale con assunzioni a tempo indeterminato.
- Basta con le attività di controllo sui lavoratori, quali
badge elettronici, programmi di sorveglianza sulle operazioni
informatiche, ecc. Sono contrarie allo statuto dei lavoratori e alle
norme di tutela della privacy e stanno trasformando la Regione in un
mondo alienato e difficile da reggere. (Provino i “ben noti e rabbiosi”
personaggi a fare per un anno la vita di un impiegato medio in Regione
Lombardia).
- Abolizione delle posizioni organizzative (quadri) e, in
subordine, definizione di parametri oggettivi trasparenti da utilizzare
per l’attribuzione dell’indennità.
- Ridiscussione delle modalità di fruizione dei permessi per
motivi di salute e famigliari, che sono meno favorevoli ai lavoratori
di quelle previste in altri enti.
Ci diranno che i soldi per soddisfare queste richieste non ci sono! Noi
sappiamo che questo NON è vero. Di soldi in Regione ne circolano
molti, basti vedere quanti denari e quanti interessi si sono coagulati
attorno alla ristrutturazione del Pirellone e per la sistemazione di
altre sedi. Noi, per quanto ci è possibile, controlliamo e
sollecitiamo le opposizioni interne alla Giunta, oltre naturalmente a
quelle esterne, affinché vigilino sull’uso e il destino del
denaro pubblico. Non vorremmo che fra qualche anno se ne dovesse
occupare la magistratura (chi vuol intendere, intenda!).
Esprimiamo inoltre solidarietà al compagno Giorgio Riboldi,
dirigente della nostra organizzazione. In questi mesi è stato
sottoposto a intimidazioni di carattere disciplinare con motivazioni
del tutto strumentali e pretestuose che maldestramente vorrebbero
nascondere la volontà di rivalsa nei suoi confronti per il suo
costante impegno in difesa dei lavoratori e di denuncia
dell’attività di questa Amministrazione.
Il nostro compagno è stato colpito da un provvedimento di
sospenione di DIECI giorni con relativa trattenuta di stipendio! La
gravità di questa decisione si commenta da sé. A Riboldi
viene contestata la mancata presenza nella sede di lavoro, nel momento
in cui non gli era stata ancora attribuita, poiché era in corso
un confronto con l’assessorato competente per individuare la soluzione
più appropriata, così come è previsto dalla norma
e dalla consuetudine riguardante i dirigenti sindacali.
Chiediamo formalmente la revoca del provvedimento avviato nei suoi
confronti (così come già peraltro richiesto
all’unanimità dal Consiglio della R.S.U. riunitosi in data 24
settembre 2002) e che cessi ogni accanimento nei suoi confronti.
Slai COBAS Ente Regione Lombardia
Milano, 11 novembre 2002