COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS
Viale Manzoni 55 – 00185 Roma - Tel. 0677591926 - Fax
0677206060
email: info@pubblicoimpiego.cobas.it - sito:
www.pubblicoimpiego.cobas.it
Accordo contratti pubblici – Al peggio non c’è mai fine!
Nella notte tra venerdì e sabato governo e sindacati hanno
raggiunto un accordo finale sui contratti pubblici che giudichiamo
assolutamente negativo.
Nei prossimi giorni con dati, contenuti e cifre alla mano saremo
più precisi ma già da ora quello che appare è una
grave sconfitta per i lavoratori pubblici, un passo indietro spaventoso
in termini salariali e l’apertura gravissima di un processo devastante
di riduzione degli organici e mobilità. I sindacati
confederali avevano richiesto dall’inizio una base di recupero
salariale dell’8% che sapevamo essere minimale e al ribasso
rispetto alla perdita di potere di acquisto degli stipendi del 20% solo
negli ultimi due anni e mezzo. Ed inoltre i dati dell’ultimo periodo
sulla media delle retribuzioni della PA sono stati conteggiati sugli
aumenti del Ministero degli Esteri, della Difesa, del comparto
sicurezza che hanno portato l’Istat a denunciare nei primi mesi 2005
una crescita drogata delle buste paga pari al 3,5% ed hanno offerto il
fianco alla campagna forsennata di Confindustria, governo, associazioni
datoriali contro i lavoratori pubblici.
Ebbene l’accordo prevede un incremento percentuale lordo in tutti i
comparti pubblici del 5,01% che, partendo da un livello retributivo
diverso da comparto a comparto, significa un aumento differenziato. Si
va, quindi, dai 120 euro lordi al Parastato, passando per i 100
dei ministeriali per arrivare ai 90 degli Enti Locali. Ma attenzione
del 5,01% il 0,5% è stato estrapolato dagli aumenti base e
dovrebbe essere distribuito come salario accessorio, andando a
lievitare i fondi delle amministrazioni destinati a incentivare la
produttività. Di fatto quindi l’aumento concesso in paga
base è del 4,6% una briciola in più di quanto (il 4,3%)
da tempo veniva offerto come limite invalicabile per gli incrementi
economici. Le risorse, oltre il 4,3% previste dalla Finanziaria 2005,
andranno inserite nella Finanziaria 2006
Facendo due rapidi conti l’aumento medio netto in paga base si aggira
intorno ai 50 euro, una debacle economica per i lavoratori che
aspettavano da circa 18 mesi il loro legittimo recupero stipendiale. Ma
non è solo la parte economica ad essere peggiorativa, la cosa
ancora più raccapricciante è il benestare dato (in cambio
di questi “ricchi” aumenti) ad una riduzione complessiva degli organici
dei comparti pubblici di 60 mila unità seguendo il nefasto
esempio del comparto scuola. Ed inoltre si avvia un processo di
mobilità di 50 mila lavoratori sul territorio nazionale per
“un riequilibrio” della Pubblica Amministrazione, altro
luogo comune che vedrebbe i
dipendenti pubblici presenti soprattutto al Sud mentre invece Lazio e
Lombardia occupano da sole quasi il 25% della forza lavoro pubblica e
tra Veneto, Emilia R. , Piemonte e Toscana si raggiunge un altro 26%.
“Fortunatamente”, nonostante l’amarezza della Cisl, non si è
aggiunta la beffa della “revisione dei modelli contrattuali” (vedi
accordo “Patto per l’Italia”) che avrebbe significato una Waterloo
ancora peggiore.
Inutile dire che nei prossimi giorni manifesteremo il nostro più
fermo dissenso e opposizione a questo accordo nelle assemblee dei
lavoratori, negli uffici, chiamando all’unità e alla
mobilitazione le organizzazioni del sindacalismo di base e i
lavoratori, affinché si possano costruire momenti di conflitto e
antagonismo diffuso a questo “accordo-bidone” e per avviare un processo
di mobilitazione su ben altra piattaforma.
E’ tempo di mobilitarci per:
- Discutere in ogni luogo di lavoro sui contenuti reali
dell’accordo e denunciarne il contenuto;
- Respingere il contratto nelle assemblee che convocheranno
sulla preintesa;
- Costruire iniziative locali per denunciare la precarizzazione del
rapporto di lavoro, l’arretramento sul fronte dei diritti, dal potere
di acquisto dei salari al potere di contrattazione;
- Una campagna nazionale contro lo scippo del TFR e contro la
flessibilità e mobilità nella Pubblica Amministrazione.
Basta con gli accordi e con i sindacati che svendono diritti e salario!
E’ tempo di COBAS!