COBAS Pubblico impiego
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Prepariamoci al peggio tra contratti pubblici e Finanziaria!


L'Aran ha convocato in questi giorni Cgil Cisl Uil Ugl e altre sigle per aprire il confronto su alcuni contratti della Pubblica Amministrazione.
 
Le parti sono state convocate senza sapere quale siano gli atti di indirizzo del comitato di settore per il rinnovo del biennio economico 2004/5. I lavoratori e le lavoratrici che attendono il rinnovo contrattuale e aumenti in busta paga dovranno pazientare ancora altri mesi e in ogni caso il 5% deciso nel Protocollo di Intesa del 27/5 scorso (ma ricordiamoci che lo 0,5% è legato alla produttività e quello che va oltre il 4,3% sarà “coperto” dalla Prossima Legge Finanziaria, che già da ora si preannuncia tra le più dure degli ultimi anni) è assorbito dai rincari degli ultimi mesi.

Se non subentreranno da parte del Governo decisioni significative per contenere i prezzi e salvaguardare i salari (una scelta antitetica alla via liberista del governo Berlusconi) il rischio di aggravio si aggirerà sui 42 euro della spesa annua per famiglia-tipo: +14 per la luce e +28 per il gas,  per non parlare poi dei maggiori costi legati all’aumento forsennato del prezzo del petrolio, alla scuola (i libri di testo nella scuola dell’obbligo crescono di oltre il 6% rispetto ad un anno fa) e alla sanità. Quello che un lavoratore percepirà dai prossimi rinnovi contrattuali nella PA servirà a malapena a coprire gli ultimissimi rincari mentre la cifra stabilita da Governo e Cgil Cisl Uil prevedeva un recupero su base biennale (i contratti sono scaduti da 20 mesi).

Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno anticipato i contenuti dell’intervento governativo nelle Autonomie Locali.
Vediamo insieme alcune conseguenze:
Nel triennio 2005/7 i comuni risparmieranno ben 1,8 miliardi di euro per le assunzioni; per le province il conto è di 239 milioni, per le regioni di 339,5 milioni. Alle amministrazioni viene chiesto di ridurre il divario esistente tra gli organici e il personale in servizio con l'obiettivo di rivedere al ribasso le dotazioni organiche e soprattutto nell'ottica della forte riduzione del personale.
Le dotazioni organiche vigenti saranno in ogni caso non incrementate anche quando abbiano palesato carenze e limiti strutturali come dimostra il fisiologico ricorso al lavoro precario e atipico:
Nella ultima legge finanziaria si prevedeva a priori la riduzione del 5% di tutto il personale pubblico, riduzione che oggi non viene più ripetuta rinviando ai criteri guida che il dipartimento delle Funzione Pubblica dovrà assicurare al più presto
Le economie di spesa salvano solo le procedure concorsuali in atto alla data del 30/11/2004, mentre sul rinnovo delle migliaia di contratti di lavoro flessibili non ci sono spiragli e prospettive.
Sappiamo che le promesse estive del Ministero dellla Funzione Pubblica sui precari non produrranno contratti stabili e a tempo indeterminato, sappiamo inoltre che il protocollo di intesa Governo - Aran – Cgil Cisl Uil presentava una parte normativa che per quanto non sottoscritta rappresenta le linee guida per il rinnovo della parte economica e normativa in tutti i contratti della Pubblica Amministrazione. E’ stato grave avere sottoscritto un aumento al di sotto della inflazione e avere lasciato in sospeso questioni che si riverseranno contro il potere di acquisto e di contrattazione dei/lle dipendenti pubblici, rimandando sine die la questione dei precari che da anni aspettano una assunzione diretta dopo avere mandato avanti, sottopagati, interi servizi.

Altri esempi dei peggioramenti in cantiere:
Su questi temi dovremo costruire la mobilitazione di autunno non solo con uno Sciopero Generale ma con una opposizione a tutto campo in difesa dei salari, delle pensioni e contro lo scippo del TFR.