Appello per il presidio del 13.05 a Bologna con adesioni e messaggio di
solidarietà
Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
e-mail: resistenza@carc.it -
sito: www.carc.it
Direzione Nazionale
Chiediamo ai comunisti, ai sinceri democratici e ai lavoratori di
schierarsi
a favore della libertà di espressione e di organizzazione delle
masse
popolari e di denunciare ogni arbitrio e attacco alla libertà di
espressione
e di organizzazione commesso dagli stati cosiddetti democratici.
Chiamiamo alla mobilitazione tutti coloro che si oppongono al loro
regime di
miseria, sfruttamento, guerra e morte.
Chiamiamo partiti, organismi, compagni e democratici (mantenendo ognuno
la
propria autonomia) ad aderire con la propria firma a questo appello
(inviandoci una e-mail a resistenza@carc.it),
a promuovere assieme a noi e a
partecipare a questo presidio per lottare contro la persecuzione dei
comunisti, contro lo smantellamento dei diritti politici conquistati
con la
Resistenza, contro la repressione.
In allegato il testo completo di alcune adesioni pervenuteci. Alcuni
fax di
protesta sono stati inviati al PM Giovagnoli, in allegato quelli di
alcune
organizzazioni straniere.
Invitiamo inoltre i singoli, le organizzazioni e i partiti a inviare
fax di
protesta (in allegato) all'indirizzo del PM Giovagnoli e del GIP
Zaccariello
della Procura di Bologna.
Presidio
il 13.5.2008 alle ore 9.00
a Bologna in Piazza Trento e Trieste
Per dire NO alla persecuzione dei comunisti!
Per fermare l'inquisitore Giovagnoli!
Per chiudere l'ottavo procedimento giudiziario a carico della carovana
del
(n)PCI!
La persecuzione della borghesia nei confronti dei comunisti, degli
antifascisti, degli anticapitalisti, delle avanguardie dei lavoratori,
si fa
più ampia e più dura. I compagni del (n)PCI, i compagni
dei CARC e dell'ASP
hanno subito dal '99 ad oggi svariate inchieste, perquisizioni, sono
stati
pedinati, controllati, intercettati. Oggi il giudice Giovagnoli della
Procura di Bologna, con un'inchiesta (l'ottava) per associazione
sovversiva
con finalità di terrorismo (art. 270 bis del CP) che conduce dal
2003,
chiede di processare diversi militanti comunisti. Il GIP ha fissato
l'udienza preliminare per il 13.5.08 mentre nel frattempo Giovagnoli ha
aperto un'altra inchiesta, la nona, attualmente secretata, per poter
continuare a controllarci e per tenersi sempre aperta un'altra
possibilità
(ad. esempio arresti cautelari) nel caso gli andasse male con l'ottavo
procedimento.
Questa persecuzione si inserisce in un clima generale di caccia alle
streghe
che va avanti da anni, che ha portato a centinaia di perquisizioni e
decine
di arresti: dai compagni del Sud Ribelle (assolti nel processo di
Cosenza
grazie alla mobilitazione popolare), dei compagni di A Manca Pro
S'Indipendentzia, del Campo Antimperialista, di Iniziativa Comunista,
agli
antifascisti dell'11 marzo, ai compagni arrestati il 12 febbraio 2007
accusati di far parte del Partito comunista politico-militare, agli
anarchici, alle perquisizioni dei compagni dello Slai Cobas-per il
sindacato
di classe, alle perquisizioni dei membri del NO Dal Molin, ai
licenziamenti
delle avanguardie di lotta (Fiat di Melfi e Pomigliano). Il continuo
controllo e la schedatura dei militanti comunisti, e in genere di tutti
coloro che in qualche maniera si occupano di politica o che sono
impegnati
nel campo sindacale e sociale, sono diventati la norma. Sono milioni le
persone schedate, intercettate, pedinate. Come durante il
ventennio
fascista, se non di più!
La borghesia cerca di impedire con ogni mezzo l'attività
politica dei
comunisti e delle masse popolari.
Ci chiamano terroristi e vogliono fermare la nostra attività
politica,
vogliono impedire di esercitare quella libertà di azione
conquistata, con la
vita e con il sangue, dai nostri padri e dai nostri nonni con la
Resistenza.
Il giudice Giovagnoli cerca di fermare il lavoro dei comunisti. Il
processo
contro i militanti e simpatizzanti del (n)PCI e contro i dirigenti e
militanti dei CARC e dell'ASP aprirebbe la strada ad un'ancora
più ampia
repressione.
Diciamo NO alla persecuzione dei comunisti, NO alla denigrazione dei
comunisti, NO al tentativo di criminalizzare l'esistenza del partito
comunista e delle organizzazioni che al comunismo si richiamano.
I comunisti, i sinceri democratici, i lavoratori, si schierano a favore
della libertà di espressione e di organizzazione dei comunisti e
delle masse
popolari e denunciano gli arbitri e i soprusi che i cosiddetti stati
democratici perpetuano nei confronti delle masse, contro coloro che si
oppongono a questo regime che alimenta una guerra di sterminio delle
masse a
tratti aperta e a tratti camuffata, un regime di miseria, guerra,
sfruttamento e morte.
UNIRSI E LOTTARE CONTRO LA PERSECUZIONE DEI COMUNISTI, CONTRO LO
SMANTELLAMENTO DELLE AGIBILITÀ POLITICHE CONQUISTATE CON LA
RESISTENZA,
CONTRO LA REPRESSIONE!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Partito dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il
Comunismo)
ASP (Associazione Solidarietà Proletaria)
SLL (Sindacato Lavoratori in Lotta)
Aderiscono: Adriana Chiaia, Piattaforma Comunista, Proletari Comunisti,
MLPD
- Germania, Fronte Nazionale Democratico delle Filippine, Union of
African
Workers /Senegal, CEBRASPO - Centro Brasiliano di solidarietà ai
popoli, The
United Peoples - USA, KKEml - Grecia, MLKP - Turchia e Nord Kurdistan