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adesioni o richieste di contatto possono essere indirizzate a info@behatokia.info
Un ringraziamento a chi diffonderà questi
testi anche
attraverso la loro pubblicazione su siti internet e a quanti daranno il
loro
sostegno attivo alla mobilitazione. Eskerrik asko! (Grazie!)
La dinamica di criminalizzazione di movimenti politici attraverso
l’utilizzo
della retorica antiterrorista è nota in tutto il mondo. La
riduzione degli
spazi di libertà, attuata invocando la sicurezza come criterio
prioritario, è
sempre più evidente. Questa iniziativa repressiva colpisce
militanti ed
attivisti, i loro movimenti di opposizione o dissidenti rispetto allo
stato di
cose presente ed in definitiva, tutta la società, che vede
ristretti libertà e
diritti che, anni fa, sono stati conquistati dopo dure e faticose
lotte.
Proprio in Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.), si sta sviluppando un
vero e
proprio laboratorio repressivo, le cui esperienze possono riguardare
anche
altri contesti in Europa o in altri continenti; è necessario
porre un freno a
questa situazione.
Per questo, proponiamo di realizzare, insieme alla manifestazione
popolare che
ci si attende moltitudinaria, prevista per il prossimo 18 febbraio a
Bilbao,
mobilitazioni in altri punti del mondo. Questa proposta di
mobilitazione è
definita dalla filosofia della piattaforma che la propone, il Gruppo di
Lavoro
18/98+, cioè raggiungere tutte le persone che sentono che quanto
sta accadendo
con questi processi politici è un’ingiustizia,
un’arbitrarietà basata su
interessi politici e che, da punti di vista diversi e, in alcuni casi,
anche
discordanti, sono disposte a proporre la loro protesta in maniera
attiva,
pratica, effettiva; inoltre, il meccanismo per esprimere questo
disaccordo non
è ristretto da alcun limite, dipende solo dal luogo e dalle
condizioni: un
concentramento di fronte all’ambasciata spagnola, un’esibizione di
cartelli in
un luogo simbolico, una manifestazione silenziosa o, al contrario,
sonora…
Anche i metodi di preparazione di questa iniziativa possono essere
diversi:
dibattiti con persone che hanno partecipato a questi processi come
osservatori
o che, in qualche modo, siano a conoscenza di quanto sta accadendo,
affiggere
manifesti, scrivere articoli d’opinione, segnalare la manifestazione su
quotidiani, riviste di organismi politici o sociali, su siti internet…,
oppure
diffondere il manifesto che accompagna questa proposta. Inoltre, il
manifesto
può trasformarsi in una raccolta di firme, nella richiesta a
determinate
persone di esprimere la loro denuncia e di protestare per questo
processo con
una breve dichiarazione…; queste dichiarazioni, serviranno, nei giorni
precedenti la manifestazione in Euskal Herria, ad appoggiarla
attraverso la
loro pubblicazione.
Qualsiasi idea, suggerimento, contributo, critica… sarà
benvenuto.
In favore dei diritti civili e politici!
Per la sospensione di tutti i processi!
Nel 1998 è iniziata una serie di processi giudiziari nei quali
si sono viste
coinvolte organizzazioni sociali, culturali e politiche, mezzi di
comunicazione
e circa 250 cittadine e cittadini baschi. Queste inchieste sono note
come
“18/98”, benché successivamente abbiano dato luogo a diverse
altre. Le
circostanze nelle quali sono state istruite, rivelano azioni al
servizio di una
strategia politica, il cui fine è porre fuori della
legalità spagnola un ampio
spazio sociale e politico basco, violando diritti civili e politici (di
espressione, riunione, associazione, libertà ideologica ed alla
dissidenza) di
persone e gruppi che sostengono l’esistenza di Euskal Herria come
popolo ed il
suo diritto a decidere come tale, cioè persone e gruppi che
perseguono fini
legittimi attraverso mezzi altrettanto legittimi.
Per questo, lo sviluppo della maxiinchiesta 18/98 non può essere
oggetto di
indifferenza; potremmo trovare 98 ragioni per opporci ad essa. Ne
elenchiamo
almeno 18:
A) Il processo giudiziario.
1. Manca degli elementi minimi indispensabili di serietà
processuale: è
arbitrario.
2. Risponde ad un impulso politico.
3. È costruito su una condanna predeterminata e ha ignorato le
denunce di
torture e maltrattamenti presentate dagli imputati
4. Dimostrala necessità di eliminare la legislazione
antiterrorista ed un
tribunale speciale come la Audiencia Nacional
B) Gli imputati.
5. Viola diritti umani, civili e politici delle persone e delle
organizzazioni
imputate.
6. Vogliamo difendere la loro dignità ed il loro diritto a
sviluppare i loro
progetti individuali e collettivi.
7. Non accettiamo un concetto di “ambiente” teso ad una persecuzione
ingiusta
ed indiscriminata.
8. Respingiamo il fatto che il processo costituisca un castigo
anticipato:
carcerazione preventiva, costo personale, familiare lavorativo ed
economico.
C) Euskal Herria
9. Vogliamo proclamare la legittimità di costruire un’altra
Euskal Herria,
senza ingerenze.
10. I diritti e le libertà sono indivisibili. Nel difenderli,
difendiamo noi
stessi.
11. Desideriamo una società viva, cosciente ed impegnata.
12. La lotta per i diritti civili e politici è universale,
perché la
persecuzione della dissidenza politica è globale (liste nere,
ordine d’arresto
europeo…).
13. Perché i processi danneggiano le opzioni per un processo di
pace.
D) La Piattaforma 18/98+
14. Denunciare un ambito antidemocratico che rende possibile la
criminalizzazione di attività legittime.
15. Lanciare un allarme sull’ingiustizia della giustizia e sulla
fragilità dei
nostri diritti civili e politici.
16. Ottenere un appoggio sociale che richiami l’attenzione dei media.
17. Offrire un luogo d’incontro per il riconoscimento di tutti i
diritti di
tutte le persone, decisi ad esigere e disposti ad offrire ciò
che reclamiamo.
18. Qual è la tua ragione? Siamo persone che, da differenti
punti di vista,
condividono la visione di una Euskal Herria rispettosa della sua
pluralità e
ricchezza sociale, che deve potersi costruire in libertà e nel
rispetto di
tutti i diritti di tutte le persone e vogliamo anche esprimere il
nostro
rifiuto di questi processi e la nostra solidarietà ai
processati.