In occasione dell’inizio del nostro 20esimo anno
di
prigionia lanciamo la proposta di fare delle manifestazioni di
solidarietà per
il 25 di febbraio davanti ai luoghi della nostra detenzione.
Durante l’anno passato i tribunali hanno
esaminato i
nostri fascicoli per la liberazione condizionale e hanno respinto le
nostre
domande con la solita solfa: dissociazione in cambio della
libertà.
Concretamente detto, rimaniamo in detenzione
perché
rivendichiamo la nostra appartenenza al campo della Rivoluzione,
perché
continuiamo a credere, malgrado tutto, alla centralità della
lotta
antimperialista e finalmente perché rifiutiamo di condannare la
violenza
insurrezionale della nostra classe e della sua guerriglia in tutto il
mondo,
dalla Palestina alla Colombia.
Durante questa seconda edizione delle
mobilitazioni di
febbraio appelliamo alla solidarietà con Georges Ibrahim
Abdallah, un comunista
arabo prigioniero da ottobre 1984.
Il nostro sostegno si esprimerà davanti
alla prigione di
Lannemazan, dove è detenuto, ma anche davanti alle prigioni di
Bapaume ed
Ensisheim.
Insieme abbiamo combattuto contro lo stesso
nemico ed
abbiamo sopportato giorno dopo giorno lo stesso mondo galeotto.
La nostra comunanza è inscindibile.
Con lui, dichiariamo la nostra
solidarietà con tutte le
compagne e tutti i compagni della sinistra rivoluzionaria e
antimperialista che
rifiutano di smentire il proprio impegno e le loro azioni del passato. Nella prigionia politica, l’accanimento della
vendetta dello Stato è espressione dell’ondata reazionaria che
ha investito
tutto il paese. Su questo terreno
dobbiamo allargare e nel contempo rafforzare la resistenza.
Le prigioniere ed i prigionieri di Action Directe
Nathalie Ménigon
Georges Cipriani
Jean Marc Rouillan
Joelle Aubron (in sospensione della pena)
6 gennaio 2006