Intervista a Amine Abdelhamid, presidente dell’Associazione per i diritti umani del Marocco (AMDH), che denuncia le barbarie compiute da carabinieri italiani sull’immigrato marocchino Moulay Amer Idrissi.
Un giovane immigrato marocchino in Italia è stato selvaggiamente picchiato domenica 19 febbraio da carabinieri italiani. Quali sono state le vostre prime reazioni alla notizia?
Abdelhamid: “In qualità di presidente dell’AMDH non posso che condannare questi atti violenti compiuti da agenti contro un essere umano, al di là della sua nazionalità marocchina, italiana, francese o altra.
I carabinieri non avevano il diritto di torturare un essere umano qualunque fossero i fatti che gli venivano addebitati.
Se quel giovane aveva rifiutato di piegarsi alle imposizioni dei carabinieri, questi ultimi dovevano arrestarlo senza massacrarlo in modo disumano.
In tutta questa vicenda sottolineerei un solo punto positivo: questi agenti sono stati sospesi dal servizio a seguito dei loro comportamenti selvaggi. Noi ci auguriamo che giustizia venga fatta e che i tre carabinieri colpevoli di torture siano giudicati dal tribunale.
Quali azioni si proporrà di fare l’AMDH
per difendere i
diritti di questo immigrato?
Quali sono le iniziative che contate di
prendere?
“Dopo aver preso conoscenza dei fatti noi ci siamo riuniti all’interno della nostra organizzazione e abbiamo deciso di fare il necessario affinché la giustizia sia compiuta. Noi siamo intervenuti presso l’ambasciatore italiano a Rabat, affinché il governo italiano sappia che questo “affare” è seguito da vicino dai difensori dei diritti umani in Marocco. L’ambasciatore del Marocco a Roma, Taj Eddine Baddou, si è recato al ministero degli esteri italiano per chiedere spiegazioni dell’incidente.
Successivamente cosa deve fare il Marocco in
questa
situazione?
“ L’ambasciata del Marocco ha l’obbligo di difendere gli interessi e i diritti degli immigrati marocchini in questo paese. Deve inoltre assicurare la difesa della vittima, affinché i carabinieri siano giudicati davanti ad un tribunale. Si tenga conto che questo genere di comportamento da parte delle forze dell’ordine italiane non è nuovo. Diversi casi simili sono stati registrati in periodi precedenti. I responsabili italiani hanno espresso al diplomatico marocchino il loro rincrescimento a nome del governo e del popolo italiano.”
Questi “rincrescimenti” sono sufficienti?
“Che le autorità italiane abbiano espresso dei rincrescimenti è una buona cosa. Ciò dimostra che le autorità italiane sono coscienti della gravità della situazione. Tuttavia, bisogna che giustizia sia fatta. In altre parole i colpevoli devono essere giudicati e dovrà essere fatta giustizia.”
Khadija Skalli
3 marzo 2006
aujourdhui.ma
traduzione Giorgio Riboldi