"NON LASCIAMO SPARIRE FOUED CHERIF"

Non lasciamo soli Foued e la sua famiglia:

1. Diffondi la petizione  ad altre organizzazioni, a liste di amici, su blog, etc.
2. Mettici in contatto con giornalisti (giornali, televisioni, radio)
3. Mettici in contatto con legali che possono collaborare nella raccolta di informazioni ed esperienze utili.
4. Contatta personaggi politici e istituzioni che si interessino al caso. Dopo essersi documentati, esprimano attraverso comunicati stampa la loro posizione.
5. Aiutarci a raccogliere i fondi per sostenere le spese legali e la famiglia di Foued.

 "NON LASCIAMO SPARIRE FOUED CHERIF"

Petizione per la liberazione di Foued Cherif
promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture
Firma la petizione:
http://www.centrodelleculture.org/petizioni/foued

La mattina del 4 gennaio 2007 la Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued dal suo posto di lavoro e lo ha portato presso la Questura dove gli è stato notificato un decreto di espulsione. A motivo dell\'espulsione, in breve, il sospetto che Foued sia uno spalleggiatore di terroristi.
La notte del 4 gennaio, Cherif Foued è stato imbarcato per la Tunisia  senza permettergli di contattare un avvocato, senza potersi difendere, senza sapere con esattezza i capi di imputazione e soprattutto subendo la violenza morale di venire strappato ai suoi affetti.
Foued è stato rinchiuso dal 5 al 15 gennaio nel dipartimento del Ministero degli Interni tunisino, in carcere di isolamento, il 16 è stato portato in un carcere civile sotto la giurisdizione militare, e solo il 18 gennaio la famiglia ha avuto notizie su dove si trovava Foued.
Cherif Foued è incensurato, non è mai stato indagato dall'Autorità Giudiziaria italiana o straniera.
La sua unica "colpa" è stata di essere stato identificato, durante una perquisizione, nell'appartamento di alcuni cittadini tunisini indagati per presunte attività terroristiche e peraltro assolti dalla Corte di Assise di Milano.
Foued è stato espulso in Tunisia illegittimamente, creando un precedente gravissimo per la nostra democrazia e per il principio del diritto alla Difesa.
Non si può stare inermi a guardare quando l'antiterrorismo, che vorrebbe colpire il terrorismo, diviene abuso; quando vengono negati i diritti a coloro che sono stati accusati di essere i nemici ma, come esseri umani, come imputati, hanno diritto a un avvocato, a un processo, a un giudice, diritto a un trattamento dignitoso e umano. Invece si ritrovano in carceri di Paesi compiacenti, disposti a interrogarli con ogni mezzo e a detenerli senza processo. Non si tratta di illazioni ma di fatti ammessi  anche dal Dipartimento di Stato americano che ne parla come di una prassi usata e abusata anche ai danni dei cittadini europei.

L'espulsione di Foued è illegittima perché:
non ci sono prove, non è mai stato indagato né in Italia né all'estero;
non ha goduto del diritto di difesa;
esiste un divieto di espatrio verso Paesi ove chi viene espulso potrebbe essere soggetto a pene illegali e comunque ove non gode dei diritti civili.
La Tunisia, secondo il rapporto di Amnesty International del 2006 non garantisce i diritti e pratica la tortura.
Il nostro Paese aderisce a patti comunitari, europei e internazionali, che garantiscono la difesa di tali diritti.
Chiediamo che il governo italiano si faccia carico:
dell'incolumità della vita di Foued Cherif;
di riportare immediatamente Foued Cherif in Italia dalla sua famiglia;
dei danni economici e morali causati a Foued ed alla sua famiglia.


CHIEDIAMO ai deputati e ai senatori che si facciano promotori di un'interrogazione parlamentare affinché si faccia chiarezza su quanto è successo.

Breve biografia di Foued Cherif
CHERIF FOUED BEN FITOURI è nato a Tunisi il 31 maggio 1970.
Cherif Foued  vive in Italia da oltre10 anni dove ha un lavoro, è sposato con una cittadina italiana e ha tre bambine: Amira 10 anni, Sara 5 anni e Asia 2 anni e mezzo.
Oltre alla sua attività lavorativa (ha una sua impresa edile la Cherif Edilizia), si è da sempre occupato dei problemi legati all\' integrazione e al rispetto dei diritti dei cittadini stranieri a Milano, ha partecipato ad attività con il Centro delle Culture di via Vela a Milano, ha promosso il dialogo tra le culture collaborando alla redazione e diffusione della rivista Alien. Tutte queste attività lo hanno portato ad avere numerosi contatti con persone che oggi possono testimoniare il suo impegno sociale la sua serietà e disponibilità.