Gentile Signora,
si fa riferimento alla contestazione disciplinare inviataLe da Vodafone
Omnitel N.V. (di
seguito, "Vodafone" o la "Società) in data 14 febbraio 2007,
alla
relativa integrazione e completamento, inviateLe dalla Società
in data
19 febbraio 2007 - qui da intendersi integralmente ritrascritte e
richiamate -, da Lei ricevute il 21 febbraio 2007, nonché alla
Sua
lettera di controdeduzioni datata 26 febbraio e pervenuta alla nostra
Società in data 1° marzo 2006.
Alla luce delle Sue stesse affermazioni contenute nella Sua lettera,
Vodafone deve prendere atto che: (i) Lei è
stata arrestata mentre affiggeva manifesti con contenuto
inequivocabilmente a sostegno del terrorismo e della lotta armata, (ii)
Lei ha compiuto tale azione clandestinamente, nella notte
immediatamente successiva all´arresto di numerose persone per
gravi
fatti di terrorismo; (iii) successivamente, alla cessazione del Suo
stato di arresto, lungi dal pendere le distanze dall´atto
clandestino
contestatoLe, lo ha giustificato affermando l´opportunità
dell´apologia
della lotta armata anche nell´attuale contesto storico-sociale;
(iv)
Lei non ha mai smentito tali Sue dichiarazioni, come riportate dalla
stampa.
Ciò premesso, Vodafone intende sottolineare come la Sua
eventuale responsabilità di natura penale sia profilo del tutto
distinto dal rapporto di lavoro in essere con la Società, che
deve
necessariamente basarsi su di un forte vincolo fiduciario, in
considerazione dell´oggetto dell´attività aziendale
e del fatto che Lei
ha la possibilità di accedere ai sistemi operativi
dell´azienda e
dunque anche a dati, estremamente riservati, che riguardano
l´identità
ed il traffico telefonico dei nostri clienti, a nulla rilevando,
perciò, la considerazione che i fatti di cui sopra siano stati
commessi
al di fuori del rapporto di lavoro.
Non è infatti in discussione, né è oggetto della
valutazione di Vodafone, la Sua libertà di espressione
ovvero il contenuto delle Sue opinioni politiche (quali che esse
siano): ciò che viene valutato dalla Società, e ritenuto
incompatibile
con l´elementare esigenza del regolare, sereno e sicuro andamento
dell´
azienda, è un comportamento oggettivo: l´avere professato
il Suo
sostegno e la Sua adesione ai principi ed agli obiettivi della lotta
armata, causa, come tutti sanno, di danni alle persone e alle cose nel
corso degli ultimi trent´anni della storia del nostro Paese,
soprattutto (ancorché non soltanto) in contesti aziendali.
Quali che siano i Suoi intendimenti di azione violenta effettiva, il
Suo
schierarsi pubblicamente con chi quell´azione violenta ha
praticato e
pratica La pone comunque in una posizione incompatibile con le esigenze
di sicurezza e serenità dei dipendenti, essenziali per la nostra
impresa.
Così facendo, dunque, Ella ha tenuto un comportamento
incompatibile con la Sua obbligazione contrattuale, si è
comunque,
collocata in una posizione oggettivamente inconciliabile con la
prosecuzione del Suo rapporto di lavoro.
Conseguentemente, considerata
la gravità dei fatti da Lei commessi, nonché i
pregiudizievoli ricaschi
sul piano dell´immagine aziendale, con la presente Le
comunichiamo il
Suo licenziamento immediato per giusta causa e senza preavviso -
ovvero, ed in subordine, per giustificato motivo, sia di natura
disciplinare, sia di natura oggettiva -.
Pertanto il Suo rapporto di lavoro cesserà, ad ogni effetto di
legge e contratto, al ricevimento
della presente.
La invitiamo a prendere contatti con i nostri Uffici del Personale per
quanto relativo alla chiusura del rapporto di lavoro.
Le competenze di fine di rapporto verranno erogate entro i normali
termini di elaborazione contabile.