La solidarietà è un'arma!
Come compagni e compagne di Senza Censura facciamo nostro l’appello della prigioniera rivoluzionaria
Maria Cappello, rimarcando l’importanza politica dell’intervento
a sostegno di tutti i prigionieri rivoluzionari ed in particolare - in
questa fase - a quelli sottoposti all’art. 41bis. Con questo
spirito mettiamo a disposizione il nostro recapito per la raccolta dei contributi, che
possono essere inviati a mezzo vaglia postale presso la nostra
redazione, al seguente indirizzo:
Redazione di Senza Censura
Via del Verrocchio, 12/N
40138 Bologna
[indicando come causale: ‘Cassa sostegno legale’.]
La Redazione di Senza Censura
e Severina Berselli
Bologna, gennaio 2006
Desidero ringraziare i compagni e i proletari che con la loro fattiva
solidarietà stanno contribuendo alla raccolta di fondi per le
spese sostenute dagli avvocati dei prigionieri politici
rivoluzionari. La somma raccolta sinora è stata data agli
avvocati dalla compagna Severina, che non ha fatto mancare la sua
disponibilità, ed è servita a coprire, seppure solo in
parte, le spese di viaggio e di cancelleria sostenute in occasione
della recente tornata processuale ai militanti BR e ai militanti
rivoluzionari prigionieri, come pure per seguire i compagni nelle
diverse galere.
Un ringraziamento che, ci tengo a sottolineare, è
tutt¹altro che un modo formale di dare un riscontro
sull¹avvenuto utilizzo della somma raccolta, ma vuole rimarcare
una volta di più il senso politico forte della
solidarietà di classe anche quando si esprime nel contribuito ad
un raccolta fondi, un senso politico che ha anche il significato di
frapporsi alle politiche di desolidarizzazione dello stato borghese
verso i prigionieri politici. Con questa mia vorrei anche porre
alla vostra attenzione e conoscenza l’applicazione, con decreto del
ministro di giustizia, dell’art. 41 bis ai militanti BR e militanti
rivoluzionari ultimi arrestati, a decorrere dall’1/10/2005, con la
evidente finalità di perseguire l’annientamento della loro
identità rivoluzionaria e gravare con questa misura sullo
scontro di classe in termini di deterrenza.
Aldilà dei nodi che questo passaggio controrivoluzionario
solleva nel quadro generale dello scontro, c’è un aspetto
immediato che fin da subito non potrà essere trascurato, quello
del controllo costante dei prigionieri politici sottoposti a questo
regime segregativo e che, vista la limitazione dei colloqui ad uno al
mese ai soli familiari e attraverso un vetro divisorio, può
essere ottemperato con la visita dei propri difensori. A questo
proposito mi preme ancora una volta rivolgermi a quei compagni e
proletari che per sensibilità politica hanno a cuore la difesa
della identità politica dei prigionieri rivoluzionari
perché contribuiscano a sostenere le spese di viaggio dei
difensori dei compagni. Saluti comunisti.
Maria Cappello
Latina, novembre 2005