Continua la campagna di lotta contro l’estradizione dei
prigionieri politici Zeynep Kilic e Avni Er. Chiediamo a
tutti i compagni, agli organismi politici, alle associazioni
e ai singoli di estendere al proprio giro di contatti la
raccolta firme per impedire che Avni e Zeynep dalle galere
del governo Prodi finiscano nelle mani dei torturatori delle
carceri dello Stato reazionario turco. Per dare forza alla
la campagna a favore dei due comunisti in carcere in Italia
dal primo aprile 2004, l’ASP ha pubblicato un sito web
(www.avni-zeynep.net) in cui
sarà possibile seguire le
notizie, l’andamento della mobilitazione e le adesioni
all’appello che saranno mano a mano aggiornate. No
all’ estradizione di Avni e Zeynep!
Cari compagni/e
Sono Avni Er, sono un comunista Turco e mi trovo dal 1°
Aprile 2004 nelle carceri italiane. Lo stato turco
ha chiesto all'autorità
italiana la mia estradizione. Vi vorrei raccontare quali
sono i motivi per cui è stata richiesta la mia
estradizione e se fosse accolta ciò
che mi aspetta.
Quali sono i miei crimini?
Io sono un comunista. Non posso far passare nel silenzio
i massacri che avvengono nel mio Paese. Cerco di
informare tutti coloro che
difendono i diritti umani nel mondo delle disumane
condizioni e dei massacri in Turchia. Io sono accusato di
aver "protestato"contro il
ministro estero della Turchia, nel Parlamento
Europeo in Bruxelles.
Infatti il Ministro turco è stato contestato
durante un suo discorso in parlamento. Questa
protesta era legittima e democratica.
Mentre lui faceva il suo discorso, sono
stati mostrati alcuni cartelli riportanti fotografie
dei corpi bruciati dei prigionieri durante uno dei
tanti attacchi militari nelle carceri turche.
Nella fattispecie erano fotografie del massacro avvenuto nel 1999
in Ankara ordinato dal
governo che il Ministro rappresentava. Tale ferocia doveva
essere denunciata a tutto il mondo. Anche se durante la protesta
io non
c'ero sono totalmente solidale. E' un dovere per
tutti coloro che difendono i diritti umani e la democrazia
protestare contro i massacri
dello stato fascista turco.
Il 1° aprile del 2004 sono stato arrestato in Italia
con la mia compagna Nazan Ercan. Il nostro arresto fa parte di una
strategia
pianificata dal regime fascista on Turchia con la
collaborazione dell'Italia e di altri Paesi europei, in quanto i
rapporti
economici con il mio paese sono fondamentali al
mercato della EU. Dopo il 1°aprile, giorno del nostro
arresto, sono state perquisite in
effetti esclusivamente sedi rappresentative di
associazioni democratiche ed uffici stampa, interessate a denunciare
ciò che
accadeva(ed accade ancora) in Turchia. Questa operazione
è servita, quindi, solo a creare un clima di terrore nei nostri
confronti.
In Turchia la maggior parte delle persone arrestate
sono state torturate ed isolate. Falsi indizi sono stati
usati dalla polizia turca per
giustificare gli arresti. Quello che abbiamo
vissuto, sulla nostra pelle, il 1°aprile non è
una novità per noi. Il regime fascista on Turchia usa
questa
strategia del terrore da anni e anni contro i suoi
oppositori. La storia della repubblica Turca è piena di
massacri e ferocità. Non voglio andare
troppo indietro, basta guardare gli ultimi 20-25 anni. in
Turchia abbiamo vissuto 3 golpe. L'ultimo golpe è stato
quello del 12
settembre 1980 organizzato dagli USA ed eseguito dai militari.
Il mattino del 12 settembre la popolazione si è svegliata
con il
rumore dei carri armati. Migliaia di rivoluzionari,
democratici, comunisti e curdi sono stati uccisi nelle
strade, imprigionati, sequestrati e
torturati. L'intera Turchia è diventata una caserma
militare. Da tutte le parti del Paese arrivavano notizie di
massacri e torture. Le
carceri sono diventate vere e proprie camere di tortura.
Nel 1984 per protestare contro questa feroce repressione i
prigionieri
politici hanno cominciato uno sciopero della
fame a seguito del quale morivano 4 prigionieri. Naturalmente man mano
che la resistenza del popolo
cresceva la repressione si faceva più incalzante e
feroce. A causa di una violenta incursione militare dentro una prigione
che costò la
vita di 2 detenuti, seguita dopo poco tempo da
un'altra in cui altri 4 prigionieri morirono, nel 1996 i
prigionieri politici
cominciarono uno sciopero della fame per il quale 12
di loro persero la vita. Nel 1999 i militari attaccarono con le
armi di nuovo il carcere di Ankara:
10 prigionieri morirono a causa di torture. Vorrei
sottolineare che le foto mostrate durante l'iniziativa al
parlamento Europeo rappresentavano i terribili fatti qui citati.
Ed ancora: è per questo motivo che lo Stato turco
chiede la mia estradizione. Gli attacchi dello stato fascista
turco non si sono mai fermati,
anzi sono aumentati. In più sono state
costruite nuove carceri d'isolamento. Nell'ottobre del 2000, in
segno di protesta contro l'isolamento e la repressione, i
prigionieri hanno comiciato un nuovo sciopero della
fame. Il 19 dicembre 2000 lo Stato ha inviato le sue
forze militari ad assaltare 21 carceri ed i massacri si sono
ripetuti: questa volta altri 28 prigionieri furono trucidati e
bruciati vivi e centinaia di altri furono gravemente
feriti. Durante questa carneficina i militari hanno usato gas
chimico e diverse bombe. Coloro che sono sopravissutifurono
deportati nelle carceri "tipo F". Nonostante le loro terribili
condizioni fisiche e psichiche hanno continuato lo sciopero della
fame. In 7 anni di resistenza sono morte 122 persone e più di
600 sono rimaste senza memoria a causa della somministrazione
dell'alimentazione forzata. Quando parliamo dello Stato fascista
turco sappiamo quello che diciamo e non è
un'esagerazione nè demagogia. Turchia è una terra in
cui lo "Stato" permette ai "cacciatori di
teste" fascisti di collezionare trofei consitenti in parti
mutilate dei corpi dei rivoluzionari che lottano per
l'indipendenza e l'uguaglianza. Dozzine di pubblicazioni
ispirate da ideali di uguaglianza, giustizia ed indipendenza
vengono ritirate e censurate. Migliaia di rivoluzionari,
comunisti e
democratici sono uccisi, imprigionati, torturati. 30.000
curdi sono stati massacrati e torturati solo per aver
rivendicato le proprie origini e la propria lingua. Questo
è lo Stato che ha richiesto la mia estradizione.
La democratizzazione della Turchi è solo bassa
demagogia. La stessa Corte Europea ha condannato varie volte la
Turchia per le sue politiche discriminanti e per le ripetute violazioni
dei diritti umani. I rivoluzionari, i democratici non hanno
alcune sicurezza per le loro vite; noi non abbiamo
sicurezza di vita in Turchia.
Estradando me l'autorità italiana si
assocerà al regime fascista turco
divenendo responsabile delle torture, dei trattamenti
disumani e degradanti
ai quali verrò sottoposto.
Per cui sappia l'autorità italiana che se
proverà a portarmi contro la mia volontà,
riuscirà solo ad inviare il mio corpo senza vita.
Per scrivergli :
Avni Er via Badu'e carros 1, 08100 Nuoro
la solidarietà è un'arma! _____________________________