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Inchiesta su Forza Nuova

da "Zero in Condotta" (11 maggio 2000)

Forza Nuova: l'unica opposizione

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La visibilità recente di un movimento politico neofascista come Forza Nuova (FN) dipende, da quello che si dice negli ambienti dell'estrema destra, dall'attuale grave crisi del Movimento Sociale - Fiamma Tricolore (MS-FT). Il partito di Rauti pare stia perdendo pezzi della sua organizzazione (intere sezioni e i suoi militanti più giovani ) verso FN, mentre i suoi militanti più anziani vedono nel Fronte Nazionale di Adriano Tilgher un'alternativa allo sbracamento del MS-FT.
Il Fronte Nazionale nasce nel 1997, dopo un'assemblea al cinema Capranica di Roma, con l'intento di sviluppare in Italia un partito simile a quello di Le Pen in Francia. Presidente del Fronte Nazionale viene eletto Adriano Tilgher, amico di Stefano Delle Chiaie fin dai tempi di Avanguardia Nazionale. Il progetto di Tilgher è di ricostruire una destra anticapitalistica, superare la distinzione tra destra e sinistra, oltre alla scontata battaglia contro l'immigrazione, con la parola d'ordine "ognuno a casa sua". Insomma, si parte da dove Rauti ha fallito, cercando di rimettere assieme i delusi di Alleanza Nazionale.
Anche l'anno di fondazione di Forza Nuova è il 1997, ma già da tempo nelle sezioni del MS-FT veniva distribuita la rivista Foglio di Lotta (pubblicata con i soldi di Roberto Fiore, ancora latitante a Londra). Rauti, preoccupato dal successo della coppia Fiore/Morsello, ne vieta però la diffusione e, allora, viene presa la decisione che è giunto il momento di operare fuori dal partito. La nuova formazione riesce a far breccia anche nelle fila della Lega Nord, dove diversi militanti sono stanchi dei cambiamenti di umore di Bossi, delle strane alleanze e delle dichiarazioni di intenti mai realizzate (come sulla secessione e sull'immigrazione).
La paura del diverso, lo spauracchio dell'immigrazione, mischiate al tradizionalismo cattolico più integralista, fanno breccia in settori non marginali della popolazione e su questo ha creato le sue fortune la "Tolleranza Zero" della destra istituzionale. Su questo sentiero Forza Nuova intende spingere, radicalizzando certe posizioni, dichiarandosi "l'unica opposizione".
Non è ancora giunto il momento di attaccare i centri di accoglienza come già succede in Austria e in Germania, non c'è ancora la pratica regolare delle aggressioni agli stranieri come in Francia o in Inghilterra, ma certe cose si cominciano a vedere anche da noi. Le ronde padane di Borghezio vanno in quella direzione ed anche alcuni episodi estemporanei avvenuti nella nostra città (le ronde anti-barboni la notte del 27 giugno, dopo la vittoria della destra alle elezioni comunali, le ronde dei ragazzotti della Fiamma Tricolore contro i tossici) sono segnali che non vanno sottovalutati.
Certo, Forza Nuova ci ha tenuto, fin ad ora, a far apparire i suoi dirigenti in giacca e cravatta, ha usato le competizioni elettorali per lanciare i suoi messaggi di propaganda, ma la campagna di proselitismo per nuovi militanti si rivolge ai naziskin, alle frange più violente del tifo, agli scontenti dei partiti della destra istituzionale. Quindi è abbastanza facile immaginare quello a cui mirano e al clima politico e sociale che, se potessero, vorrebbero instaurare.
Sentite cosa dice in un'intervista a Repubblica (24 settembre 1999) Paolo Caratossidis, studente di Scienze Politiche di Padova e dirigente di Forza Nuova Studenti, nonché attivo allo stadio tra le fila della Juventude Crociata Padova: "Lo stadio, le discoteche, le birrerie e anche i centri sociali sono un bacino da sfruttare per la ricerca di voti e consensi… Se si fa propaganda con i volantini, mille distribuiti tra gli spalti hanno più valore che davanti a un supermercato con pochi soldi, uno striscione allo stadio ha una visibilità nazionale". Per questo le bandiere con la croce celtica o la svastica, oppure lo slogan razzista non sono elementi su cui soprassedere, sono messaggi simbolici che vogliono ottenere precisi effetti.
La tattica di espansione di Forza Nuova si basa nell'occupare spazi dove non ci sono "concorrenti". Per esempio, in alcune realtà studentesche dove Comunione e Liberazione è assente, FN riesce a raccogliere consensi. La loro filosofia è di cominciare a lavorare dove sono rimasti spazi di agibilità. Ancora parole di Caratossidis: "Adesso le università sono libere dalla presenza dei rossi, è giunto il momento di recuperare l'agibilità politica e il consenso negli atenei italiani".
Altro esempio significativo, il convegno contro l'aborto, organizzato da Donne in Azione (aderenti a FN), nella "Bergamo bianca", insieme all'associazione irlandese Youth Defence, nel febbraio '99.
Il rimpatrio forzato degli immigrati non può non far breccia nell'elettorato leghista più oltranzista delle regioni del Nord, così come l'abrogazione delle leggi Scelba e Mancino sui movimenti fascisti e razzisti non può attirargli le simpatie di tanti "camerati incazzati" che negli anni passati si erano divertiti a darci dentro prendendosi denunce e condanne.
Sicuramente, FN ha raccolto molto tra coloro che animarono le diverse sigle dei movimenti nazisti e skin sciolti dalla legge Mancino, non a caso molti leader di allora sono esponenti di punta dell'attuale movimento (per esempio, Duilio Canu che guidava Azione Skinheads, oggi è dirigente di FN di Milano).
Anche il vetero-fascismo più bieco trova spazio nelle parole di Maurizio Boccacci, l'ex leader di Movimento Politico confluito in FN dopo il ritorno di Morsello, che ha espresso solidarietà agli antisionisti, dopo l'attentato di via Tasso e al cinema dove veniva proiettato il documentario su Eichmann.
Per quanto riguarda l'avventura elettorale, finora è stata abbastanza deludente, anche se alle elezioni comunali dello scorso 16 aprile hanno avuto un risultato sorprendente a Lodi e a Faenza (2%). Per il resto si viaggia su una media che, a livello nazionale, non arriva allo O,5%. L'alleanza con la Lega Meridionale di Cito alle ultime europee è stato un flop, ma in alcuni piccoli centri ha ottenuto percentuali apprezzabili.
A livello di presenza sul territorio, Forza Nuova invece sta crescendo rapidamente in tutta Italia: con i soldi di Fiore, sta aprendo sedi in tutte le regioni.
Nei loro comunicati affermano che non passa giorno senza che un esponente di AN aderisca al loro progetto o che una sezione del MS-FT passi sotto il loro controllo. Le loro fonti parlano di duemila iscritti e circa 20 mila simpatizzanti, ma probabilmente nelle realtà queste cifre vanno parecchio ridimensionate.
In un rapporto di egemonia con gli altri movimenti della destra più estrema, Forza Nuova intende ricoprire un ruolo che, per certi aspetti, si era già visto con Terza Posizione alla fine degli anni Settanta. Quindi non va escluso che, insieme a una destra ultra cattolica e bigotta (battaglia antiabortista, difesa della famiglia, ritorno del Concordato tra Stato e Chiesa, Lotta alla Droga), al razzismo sociale contro gli immigrati, all'ambientalismo purista di Morsello, si possa aggiungere un'ala "dura e fisica" capace di farsi rispettare dagli avversari politici.
Per quanto riguarda i rapporti con le altre organizzazioni di destra, Forza Nuova accusa Tilgher del Fronte Nazionale di essere, insieme a Delle Chiaie, un pericoloso agente dei servizi segreti e pagato per frenare l'azione del movimento e di utilizzare la loro posizione per reprimere i concorrenti. Anche nei confronti della Fiamma Tricolore i commenti non sono teneri: FN molto concretamente sta facendo leva sulle attuali difficoltà del Movimento Sociale per aprirsi un varco tra i suoi militanti. Infine Alleanza Nazionale: è l'emblema del tradimento assoluto, può essere solo terreno di raccolta per quella fetta di scontenti del partito di Fini.
Ma Stefano Delle Chiaie, fondatore negli anni Sessanta di Avanguardia Nazionale, oggi leader del piccolo raggruppamento Lega Nazional Popolare, alle accuse di FN non ci sta e, rimandandole al mittente, descrive Roberto Fiore e Massimo Morsello come traditori della causa, pagati dai servizi segreti inglesi e autori del furto alla cassa di Terza Posizione. Niente da dire, un bell'ambientino!!!
Queste ultime beghe di bottega non ci convincono però al fatto che Forza Nuova sia un fenomeno da prendere sottogamba. Dietro a questo rimbalzarsi di accuse, alla corsa a definirsi più fascisti degli altri, ci sono progetti e pratiche che se attecchiscono in un clima di xenofobia già abbastanza vasto, potrebbero creare situazioni molto pericolose.

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L'impero economico dietro la croce celtica

L'idea di dar vita a Forza Nuova nasce da due vecchie conoscenze dei gruppi fascisti italiani degli anni settanta: Roberto Fiore e Massimo Morsello. Entrambi furono condannati nel 1985 per associazione sovversiva nell'ambito dell'inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Roberto Fiore, attuale segretario nazionale di Forza Nuova, si fa largo fin da giovane nelle file della destra romana; nel 1977 è uno dei leader di Lotta Studentesca. In seguito, sarà uno dei fondatori del gruppo Terza Posizione, braccio politico dei NAR di Valerio Fioravanti che, invece, operavano a livello clandestino: è da quel momento che iniziano i suoi contatti con altri gruppi dell'estrema destra europea.
Massimo Morsello è, invece, l'artista della destra radicale . La sua attività politica inizia nelle fila degli universitari missini del FUAN, poi confluisce nei NAR del suo amico Valerio Fioravanti. Negli anni '70 partecipa ai Campi Hobbit esibendosi come cantautore con il nome di Massimino.
Prima della condanna per l'inchiesta sulla strage del 2 agosto, Fiore e Morsello, riescono a fuggire in Gran Bretagna: la loro sarà una latitanza "protetta e dorata", capace di produrre molto dal punto di vista economico-finanziario, che gli ha permesso di allacciare rapporti con il National Front britannico e di costruire l'International Third Position (con sede centrale a Londra ed emanazioni in tutta Europa).
Nonostante i capi d'imputazione provenienti dall'Italia e l'attività politica non proprio "democratica" svolta nel Regno Unito, le autorità britanniche, che avrebbero avuto tante ragioni per decretare l'espulsione dei due fascisti latitanti italiani, non hanno mai fatto nulla e i due sono così potuti rientrare da "liberi" nel nostro paese: Massimo Morsello, nel marzo '99, per motivi di salute (all'areoporto di Roma ad attenderlo c'erano Teodoro Bontempo e Francesco Storace); Roberto Fiore perché il reato è andato in prescrizione.
Secondo il settimanale Avvenimenti (agosto 1998), la loro latitanza è stata appoggiata dalle autorità britanniche perché, prima del loro arrivo a Londra, furono reclutati come agenti del M16, il servizio segreto di sua maestà. Anche due giornali inglesi, The Guardian e The Mail, hanno pubblicato, negli anni scorsi, diversi articoli sui finanziamenti e sugli appoggi offerti alla coppia Fiore/Morsello durante la lunga latitanza londinese.
In effetti, Fiore, quando scappò dall'Italia, aveva in tasca un bel gruzzolo (diversi articoli hanno sostenuto che si trattasse della cassa di Terza Posizione): con quei soldi e con le varie protezioni di cui godeva, ha potuto dar vita a diverse società tra cui la ST. George Educational Trust (Ente per la promozione degli insegnamenti della Chiesa Cattolica), la Easy London e la Meeting Point.
Fiore e Morsello hanno usato la Meeting Point come vera cerniera di tutte le loro attività che vanno dal turismo alla musica, dai convegni alla formazione culturale, dal procacciare lavoro all'apertura di eservizi commerciali.
Forza Nuova si è sviluppata sul territorio italiano anche con attività di copertura legate alle società di Roberto Fiore.
Per esempio, i negozi di abbigliamento skin britannico The Cross And The Circle Point, aperti a Latina, Roma e Bologna. Quello di Bologna recentemente è stato chiuso e, nei locali di Santa Maria Maggiore è spuntata dal nulla la sede provinciale di Forza Nuova (inaugurata qualche settimana fa, alla presenza di Fiore).
La Easy London ha, invece, una decina di sedi sparse nelle più importanti città italiane (a Bologna è in piazza Rooswelt) e offre la possibilità di recarsi a Londra per soggiorni di studio. La sua "vocazione nascosta" è venuta alla luce nel dicembre 1998 per una una denuncia, pubblicata dal settimanale Diario, di una ragazza che si era rivolta, per un soggiorno nella capitale inglese, all'agenzia della Easy London di Roma. Una volta arrivata alla Meeting Point di Londra, la ragazza aveva notato che sul muro dell'agenzia erano appese bandiere con croci celtiche. Inoltre, si era resa conto che la Meeting Point, attraverso diverse forme di comunicazione, tra le quali l'insegnamento e la musica, promuoveva ideologie e programmi culturali di estrema destra.
La Meeting Point di Londra (Whitlock House, 2nd floor, 6 Earls Court Road London, W6EA) offre possibilità di lavoro con paghe da fame (es. sguattero al McDonald a 4 mila lire l'ora), ma fornisce anche i servizi d'ordine per i concerti del White Power. I pestaggi di questi "gorilla" sono stati riportati in alcuni articoli dei quotidiani londinesi, The Guardian e The Mail; da quelle inchieste giornalistiche sono emersi anche dati impressionanti sulle ricchezze accumulate da queste società, con le quali Fiore e Morsello hanno potuto finanziare diverse attività in Europa, dai contributi agli Hammer-Skin alla produzione editoriale, fino al villaggio abbandonato acquistato in Spagna. Il villaggio si trova a 92 chilometri da Valencia, precisamente a Los Pedriches. Lo scopo ufficioso è quello di costituire una cooperativa agricola e una comunità terapeutica; fino ad ora però i vicini hanno visto robusti ragazzoni che cantano inni nazisti e canzoni fasciste. I soldi per il villaggio arrivano dalla Charity Shop, catena inglese di otto negozi, anche questi gestiti da Fiore attraverso la St. George Educational Trus, che vendono abbigliamento usato, oggettistica religiosa e da rigattiere.
Grazie ai rapporti tra Forza Nuova e il Front National di Le Pen, due iniziative come quella del villaggio spagnolo sarebbero nate anche in Francia. Su un'idea simile, in Italia, Forza Nuova ha attivato alcune "cooperative corporative" agricole e una colonia per bambini poveri. Chi ha avuto la sfortuna di finirci dentro ha scoperto sulla sua pelle cosa significa per costoro modellare una nuova generazione ai "sani e sacri" valori della razza italica.

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La croce dentro il cerchio

Stefano, che si definisce un militante di FN, sulla newsgroup it.politica.destra cerca di chiarire ad altri camerati cosa sia la croce celtica: "E' la croce vista dall'imperatore Costantino alla vigiglia della battaglia di Monte Milvio".
Lo contraddice un altro camerata: "Sì, ma ancora prima, nell'antichissima tradizione nordica rappresentava la ruota del carro del Dio del sole".
E un altro ancora: "Cosa centra la Celtica con Forza Nuova? Il vostro segretario tiene più al significato "cristiano-cattolico" della Celtica, dal momento che, nel corso delle interviste rilasciate ai media ha parlato di "croce di Cristo" e non di "croce del Dio Sole". Del resto, siete un movimento catto-integralista che mira al ripristino del Concordato del '29 - altro che Dio Sole!!!".

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La croce dentro il cerchio

Si chiama Euro-nat, è la rete europea dei gruppi della destra estrema e a cui, oltre quelli italiani, aderiscono il Partito Nazionalista Slovacco, il Vlaas Block belga, il Fronte Ellenico e Democracia Nacional (gli eredi della falange spagnola). In questo circuito sono presenti anche il Movimento Pattriottico Popolare Finlandese, il Partito della Grande Romania, il Partito Svedese Democratico, Aliancia Nacional portoghese, il Deutsche Volksunion e il Partito Nazionalista serbo.
Per consolidare questi contatti, nello scorso agosto, a Villa Umbra (Perugia), la rivista Orion di cui è editore Maurizio Murelli (condannato per l'uccisione del poliziotto Antonio Marino, avvenuta durante una manifestazione tenuta dall'MSI a Milano nel 1973), con la sigla Sinergie Europee, ha organizzato un convegno dal titolo innocuo, Università Estate, dove si sono dati appuntamento diversi esponenti della destra radicale europea.
L'articolazione delle presenze dà le dimensioni del fenomeno, che non può essere sottovalutato, sia per la capacità di mobilitazione che nei loro paesi alcune di queste sigle hanno, sia perché il successo avuto da Haider in Austria ha dimostrato che possono esistere, per queste frange neo-fasciste e neo-naziste, prospettive diverse da quelle che le hanno viste fin ad ora relegate al minoritarismo.

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Non è una forza "nuova"...
Marco Angelucci

"Nuova" si fa per dire, perché i contenuti politici ed i simboli scelti non sono affatto nuovi.
Se ci fermiamo ai segni esterni e prendiamo, ad esempio, la croce celtica - oltre ad essere un simbolo rituale della mitologia pre-cristiana - era, è e rimane un simbolo nazista, scelto per rappresentare la comunità degli eletti, ovvero della "razza superiore".
I simboli e gli emblemi non sono tutto, ma questo non è il caso di quella falce e di quel martello rimasti penzolanti, in agonia all'ombra della Quercia, negli ultimi anni di vita del PDS: in questo caso dietro alla facciata vive e pulsa un vero e proprio universo di contenuti neo-nazisti.
Forza Nuova non rappresenta solo la destra "extraparlamentare" (anche perché, grazie alla candidature alle regionali ha potuto beneficiare anch'essa dei rimborsi elettorali), piuttosto cerca di incarnare - con precisi riferimenti storici, atteggiamenti e preconcetti - il peggiore spirito totalitario: peggiore senza eufemismi, poiché, a prescindere dall'uso della repressione - carattere comune di tutti i totalitarismi, questi lo vorrebbero fondato sui valori trascendenti della Famiglia, della Patria e di Dio.
E' infatti la campagna contro le "leggi abortiste" e per la restaurazione della famiglia il primo "punto fermo" del loro programma - scaricabile da Internet (www.forzanuova.org) -.
"Forza Nuova - si legge - protegge e tutela l'indissolubilità del matrimonio, incentiva il lavoro della donna entro le mura domestiche, privilegia e incoraggia le famiglie numerose". A questo deve aggiungersi per coerenza anche il sesto "punto", in cui viene chiesto "il ritorno in vigore del Concordato del 1929 con cui lo Stato Italiano riconosce alla Chiesa Romana il ruolo di guida spirituale del popolo".
Secondo "punto fermo", ma non in secondo piano - visto l'elevato numero di manifesti e volantini prodotti, anche questi scaricabili dalla rete, è la campagna "per un blocco dell'immigrazione". La prosa in questo punto è contraddittoria, ma non equivoca: secondo FN "il problema dell'immigrazione, oltre ad essere un elemento di turbamento dell'ordine pubblico e di perdita di patrimoni culturali, è un salasso d'energie umane per gli stessi popoli immigranti (?!) "FN si batte per l'avvio di un rimpatrio umano (?!) degli immigrati".
Ma questo non è tutto, il disprezzo neo-nazista non si nutre solo di pregiudizio razziale (chè d'altra parte si alimenta da sè in un senso comune che ormai appartiene anche alla sinistra moderata), ma si riproduce in uno spirito, addirittura, colonialista: "FN, sostiene il documento, esalta il ruolo fondamentale dei popoli europei nella ricostruzione del moribondo continente nero".
Nella parte centrale del programma, esaltando come nella prima fase del fascismo il ruolo della nazione e di conseguenza la sua indipendenza politica e militare, FN arriva a conclusioni che potrebbero anche interessarci: ad esempio chiede "l'estromissione dal nostro suolo di ogni forza d'occupazione straniera" (es. NATO) e dichiara che "le potenze straniere resesi responsabili tramite propri agenti o servizi segreti di omicidi o stragi nel nostro paese devono rispondere del loro operato". Non meno condivisibile è l'urgenza della "distruzione dell'usura con la soppressione delle bande criminali dedite allo strozzinaggio", peccato che entrambe le posizioni siano state utilizzate per annientare e distruggere identità politiche e culturali non affini alla supremazia del Duce o del Kaiser (il comunismo nel primo caso, l'ebraismo, la cultura ROM e gli omosessuali nel secondo).
Infine, nell'ultimo "punto fermo", FN definisce chiaramente la propria visione dell'economia e del mondo produttivo. Inutile dire che il modello di riferimento è quello delle Corporazioni (tra l'altro fallito, proprio per diversità di vedute, all'interno dello stesso partito fascista, anche se fu riesumato - ma solo simbolicamente - durante la Repubblica Sociale), recepito nella sua funzione principale, ovvero quale miglior garanzia per "la sicurezza e la pace sociale".
FN vuole costruire "strutture di tipo autenticamente corporativo che si profilino come elemento di organizzazione del lavoro e di valorizzazione della proprietà": in poche parole, strumenti di controllo sociale, gerarchici e centralizzati, per indebolire il conflitto di classe ed incanalarlo verso il consenso al regime. Perché organizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori uniti nel comune (?!?) interesse per la produzione nazionale e quindi associati in un'unica corporazione, eliminerebbero (secondo una teoria mai del tutto provata) ogni fondamento allo scontro tra capitale e forza lavoro e devierebbero le energie della classe salariata dalla lotta di classe verso trascendenti aspirazioni nazionaliste.
Una teoria che oltretutto, anche dentro lo Stato fascista, non ha mai trovato pieno consenso poiché disegnata, su misura e con intelligenza, a pieno vantaggio delle classi dominanti: che manterrebbero comunque la proprietà sui mezzi di produzione, con in più, il dominio completo sulla coscienza della forza lavoro.
Il programma di Forza Nuova, a prima vista, potrebbe anche non turbare: i messaggi antichi che contiene sembrano non conciliarsi con il "pensiero unico" del XX e del XXI secolo. Una forza integralista, nazionalista e protezionista non potrebbe, infatti, avere spazi politici nell'era della globalizzazzione dei mercati e delle economie statali: tuttavia, come giustamente ha fatto osservare l'assemblea della rete di Contropiani, anche questi contenuti sono funzionali alla costruzione di una modello razionale di sfruttamento, fondato sulla completa integrazione della forza lavoro nell'economia capitalista.
La costruzione di muri e di frontiere per impedire la libera circolazione delle persone mira a distruggere i diritti di cittadinanza universali ed a produrre una classe sociale estremamente ricattabile (appunto gli "immigrati clandestini") ed assoggettabile, anche attraverso i campi di detenzione, al ricatto occupazionale. L'istigazione all'odio razziale, che si autoriproduce nell'orgoglio nazionalista e nell'integralismo cattolico, non è altro che il tentativo di innescare una falsa coscienza nelle masse dei lavotori indigeni e, quindi, una competizione "al massimo ribasso" sul piano dei diritti e del trattamento economico.
Il fatto che anche Forza Nuova, a parole, dica di voler contrastare i processi "globalizzazzione" non significa che anche questa va iscritta tra le forze ed i movimenti che si muovono per contrastare i vertici delle organizzazioni mondiali dell'economia: il protezionismo che promuove è finalizzato al mantenimento della "purezza etnica" dei popoli europei e non ad una critica contro lo smantellamento progressivo dei diritti di cittadinanza universali, in contro-tendenza rispetto alla piena libertà, di cui godono le multinazionali, di far circolare le proprie merci. Forma di protezionismo che, appunto, si concilia perfettamente con le strategie del WTO, dell'OCSE, del FMI e della BM.
La crescita di questa forza, la sua capacità organizzativa (hanno sedi in 13 regioni d'Italia) ed i contatti che sta cercando di sviluppare con gli altri gruppi nazionalisti europei (quello di Haider in primis, ma anche quello di Le Pen in Francia e altri gruppi spagnoli, tedeschi e irlandesi) devono sicuramente turbare e indurre alla riflessione tutta la sinistra italiana ed europea: non si tratta di un evento anomalo e accidentale, prodotto di una fase di crisi profonda della partecipazione politica, bensì di chiari e precisi segnali di accelerazione del processo di accentramento della finanza mondiale e del controllo sulla forza lavoro. I lager per immigrati clandestini sono già una realtà, come è già evidente il tentativo di innalzare una guida spirituale cristiana (grazie alle politiche neo-imperialiste di Karol Woytla) sull'intera umanità. L'anti-fascismo, così come all'indomani della seconda guerra mondiale anche oggi deve fondarsi su una critica globale dell'organizzazione sociale nell'economia capitalista: per questo motivo la mobilitazione di oggi contro FN, non può prescindere dalle mobilitazioni di giugno contro il vertice del Comitato Scientifico del WTO - detto anche OCSE - e da tutti gli altri appuntamenti mondiali che da qui in avanti verranno proposti.

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