INSORGERE !

Oreste Scalzone

“Insorgere : sollevarsi contro l’autorità”.
“Insorto : rivoltoso, che si è ribellato”.

Ma potremmo anche chiamarli ammutinati. E’ straordinaria la capacità che hanno gli “uomini di potere” di aggiungere al danno la beffa: sul finire degli anni 70 in Italia,  insorti  per noi era aggravante, e non di poco!
Significava  stato d’eccezione , presunzione di colpevolezza,
responsabilità penale anche  oggettiva , aggravanti, carceri e regimi
speciali. Ma si negava all’ insorto   la qualità di  Nemico 
riducendolo a folle criminale e/o “marionetta” mossa da qualche “puparo”
occulto. Oggi, si mena scandalo quando qualcuno parla di  insorti  : si
riscopre che questa è qualifica nobile, e le si oppone quella di
“teppaglia”.Così  il Ministro francese degli Interni li aveva chiamato
ripetutamente quei giovani, prima, anche nei giorni immediatamente precedenti la tragedia che ha fatto scoccare la scintilla...

Nell’immediato, si sono sollevati alle retate di polizia da anni scatenata

nelle banlieues; contro giornate spese sul marciapiede davanti agli squallidi falansteri della deportazione dei poveri, più o meno ‘ad ammazzare il tempo’ come nel cortile di prigione ; contro una razionalità economica  che li riduce in uno stato di “rota”tra lo stridore del martellamento pubblicitario e la realtà di uno squallore senza uscita ; contro una  legalità  che li asfissia , e una Legge che li disprezza e li umilia.

Beninteso, la  tolleranza zero  è un indice del carattere de-li-rante di

certe politiche. Quella di Sarkozy, come quella di Cofferati, o del sindaco

“giacobino” e “nazional-comunista” di Montreuil. Ma il problema va ben oltre questi personaggi alla cui volontà dispotica o interesse personale non può essere ricondotto il tutto. Se questa corsa incrudelita e stolta alla guerra dall’alto contro il basso continua con questi ritmi e forme c’è da prevedere una catastrofe generalizzata che comincia dal “mentale”, ben più rapida e squassante di quelle previste sul piano ecologico!

Ogni establishement, ha le sue specificità, Qui in Francia c’é il metodo

dell’ assimilazione , della standardizzazione dei  Valori della

Repubblica  ; nel mondo anglosassone il modello del “mercato comunitarista”, del  mosaico  : ciascuno nel suo ghettocol “divide et impera” e il sistema di gerarchie di capi e kapò a organizzare contenimento, ordine, e in particolare il circolo vizioso del crimine: società , oltretutto, criminogena come non mai...

 

Io ho imparato a diffidare dei “tifosi”, che spargono culti ed epopee ed esultano in stretta proporzione alla distanza geografica dei miti di cui sono sempre in cerca...

Così un certo  terzomondismo  manifesta un relativismo etico, che porta alla corrività con episodî  stragistici  per poi trovare che, in una sommossa in città, chi spacca una vetrina non può che essere un “provocatore” da perseguire penalmente... 

 

Non è che “potrebbe esplodere”. Bisogna piuttosto pensare, “e come potrebbe  non esplodere ?”.

Sarkozy a Parigi ha risposto alla morte di 52 africani  per quattro incendi di stabili fatiscenti, mandando la polizia a sgombrare di forza e – senza neanche il pretesto dell’  insalubrità  -- scatenando rastrellamenti di sans papiers alle uscite dei metro’.

Roba da far prudere le mani alla gente più pacifica... Roba da far venire ancor più cattivi pensieri ai paranoici del  Complotto: sembra quasi una Krivendicazione del repulisti permesso dagli incendi !

Tutto vero. Ma, a New Orléans? E a Ceuta e Melilla ? Certo che i miti

spagnoleschi di tanto benpensantismo delle sinistre, innamorate di Zapatero e del giudice Garzon danno anch’essi il voltastomaco... D’altronde, il clero musulmano – compresi gli   islamisti ultrà  -- in questi giorni sta pesantemente giocando al “pompieraggio” dell’ondata tumultuosa di sabotaggio e di “terra davvero bruciata. Chissà che non ci sia chi pensi a un armistizuio nella  guerra di civiltà , proponendo di coalizzarsi contro i  sub-sahariani  ?