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sindacali
Rappresentanze Sindacali di Base – Pubblico Impiego
www.rdbcub.it
30 marzo 2007 OGGI MI ALZO E SCIOPERO!
PERCHE'
> Il lavoratore pubblico è bersaglio di una campagna
denigratoria che ha come obiettivo lo smantellamento della p.a.
> Il mio salario è inadeguato, con contratti senza limiti di
tempo e senza garanzie di rinnovo vero e recupero di salario perso per
effetto del caro vita,
> Il mansionismo mi costringe a svolgere il mio lavoro senza alcun
riconoscimento della professionalità acquisita in anni di lavoro.
> I carichi di lavoro sono aumentati in modo indiscriminato negli
ultimi 15 anni per effetto del reiterato blocco delle assunzioni.
> La mobilità selvaggia contenuta nel "memorandum" spiana la
strada ai processi di destrutturazione della p.a.
> Misurato nella produttività con criteri improponibili da
applicare a chi deve erogare servizi sociali
> Mi scippano la liquidazione trasformandola in capitale di rischio
senza controllo diretto
> Per i lavoratori precari non sono state previste le minime risorse
necessarie per attivare seri processi di stabilizzazione.
Giù le mani dalla pubblica amministrazione!
Fermiamo questo scempio!
Apriamo nel paese una stagione di lotte e mobilitazioni capace di
rilanciare nuove politiche in materia di stato sociale, garanzie
costituzionali, pubblica amministrazione
Riappropriamoci della dignità di lavoratori pubblici
> La mobilità selvaggia contenuta nel "memorandum" spiana la
strada ai processi di destrutturazione della p.a.
> Misurato nella produttività con criteri improponibili da
applicare a chi deve erogare servizi sociali
> Mi scippano la liquidazione trasformandola in capitale di rischio
senza controllo diretto
> Per i lavoratori precari non sono state previste le minime risorse
necessarie per attivare seri processi di stabilizzazione.
Giù le mani dalla pubblica amministrazione!
Apriamo nel paese una stagione di lotte e mobilitazioni capace di
rilanciare nuove politiche in materia di stato sociale, garanzie
costituzionali, pubblica amministrazione
Riappropriamoci della dignità di lavoratori pubblici
Manifestazione nazionale a Roma
piazza della repubblica ore 9,30
Gli strumenti della Politica governativa
FINANZIARIA
La manovra finanziaria già fissa gli obiettivi della riforma
della P.A. che in parte si realizzano nel provvedimento stesso e in
parte si rimandano ad altri atti normativi sottraendoli all’attenzione
dell’opinione pubblica.
SANITÀ: aumentano i costi e si riducono le prestazioni spingendo
i cittadini verso i privati; si paga due volte un’assistenza che poi
dovrà essere ricomprata dai privati. Ma il lavoro sporco lo
fanno le regioni che attivano le manovre di rientro o contenimento
della spesa sanitaria chiudendo ospedali, servizi, posti letto,
producendo mobilità, disagio lavorativo legato alla continua
riduzione degli organici e ricorso al precariato, sempre più
sfruttato e sempre meno garantito.
PREVIDENZA TFR-TFS : la liquidazione trasformata in capitale di
rischio, in mano a promotori finanziari che la utilizzeranno senza
controllo diretto da parte dei lavoratori. La tua buonuscita in mano a
fondi di investimento la cui unica garanzia è la trasformazione
di CGIL CISL UIL in soggetti finanziari senza alcun legame con i
lavoratori, utili solo per garantire le dimensioni dei fondi pensione.
SPESE MILITARI: in continua ascesa, gli elevati costi del personale in
missione, conteggiati nei costi del personale della P.A.,
contribuiscono al grido di allarme sulla spesa pubblica. Si
costruiscono basi militari nel paese senza il consenso delle
popolazioni utilizzando anche risorse pubbliche negate per la pubblica
amministrazione.
CUNEO FISCALE: si tagliano i servizi sociali e i bilanci della P.A. per
dare in regalo alle imprese miliardi di euro sottoforma di minori oneri
fiscali, accentuando sempre di più lo squilibrio nella
redistribuzione della ricchezza prodotta.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: disimpegno dello stato dal territorio; con la
riduzione e l’accorpamento di uffici ed enti, prevedendo la riduzione
degli organici per effetto della soppressione di uffici periferici.
Creazione di esuberi che portano a mobilità e espulsione.
Soluzioni inesistenti per i precari, riduzione per il personale di
supporto al 15% dell’organico, blocco delle assunzioni.
IL CONTRATTO DI LAVORO è devastato e, ormai ad oltre un anno
dalla scadenza, gli aumenti previsti e finanziati sono 15 euro lordi
per il 2006 ( vacanza contrattuale), 26 euro per il 2007, 50 euro per
il 2008, una perdita dell’1,7% del potere di acquisto.
ENTI LOCALI E REGIONI completano il lavoro con blocco dei contratti
decentrati, ridimensionamento degli uffici e degli organici a fronte di
un aumento delle tasse locali.
La RdB/CUB P.I. è già impegnata a contrastare i primi
effetti provocati dalle politiche di smantellamento
In tutti i settori del pubblico impiego si stanno sviluppando sul
terreno vertenziale momenti di lotta e conflittualità diffusa.
È necessario che i lavoratori pubblici comprendano che
l’unificazione delle singole vertenze è il presupposto per
sconfiggere il piano di devastazione della P.A. voluto dal governo,
confindustria e da cgil, cisl e uil.
MEMORANDUM
Un patto esoterico con cgil cisl uil ai quali vengono garantiti fondi
pensione con il tfs e il monopolio della rappresentanza sociale. Si
sancisce lo smantellamento della P.A. introducendo criteri di
valutazione come la produttività d’impresa per dimostrare
l’inefficienza della macchina pubblica. Lo smantellamento delle
relazioni sindacali, relegate a mero strumento di realizzazione delle
politiche governative, cerca di nascondere il dissenso intorno al
processo di riforma.
La riduzione degli uffici e degli organici si realizza attraverso la
deregolamentazione del rapporto di lavoro e l’annullamento della
trattativa locale. Attua la mobilità selvaggia senza regole con
la funzione di spingere gli operatori a lasciare l’impiego. Mentre da
una parte si crea una dirigenza tecnocratica come strumento acritico di
gestione della nuova P.A. dall’altra si usa l’associazionismo
finanziato dal governo, per creare le condizioni sociali per la
realizzazione di un forte isolamento e criminalizzazione dei dipendenti
pubblici.
AUTHORYTY PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un’entità esterna alla P.A. che esautora le relazioni sindacali
e introduce una gestione autoritaria e senza contraddittorio, un vero e
proprio golpe istituzionale che porta il governo dell’amministrazione
pubblica fuori da essa. Gli strumenti di intervento si realizzano con
l’ulteriore misurazione di produttività legata all’erogazione di
salario aggiuntivo che assume dimensioni spaventose comprese tra il 30%
e richieste di spingerlo fino al 50%. La finta opposizione di cgil cisl
uil a questa proposta nasce dalla necessità di salvare le
apparenze mentre in realtà si propongono di svolgere le funzioni
dell’authority con modelli di cogestione subordinata.
PRECARI
Le risorse per la promessa stabilizzazione sono praticamente
inesistenti e il rischio di essere espulsi è estremamente reale.
Per il 2007 potranno essere utilizzati 120 milioni di euro del fondo
2004 e le risorse della finanziaria 2005 per precari a tempo
determinato (TD) con anzianità triennale negli ultimi 5 anni;
basta fare la domanda, ma se finiscono i fondi? E questo vale solo per
agenzie fiscali, parastato ministeri con l’esclusione di enti locali e
sanità che sono i comparti con il più alto numero di
precari e contratti atipici.
Per il 2008 e il 2009 è disponibile solo il 40 % delle risorse
provenienti dai pensionamenti dell’anno precedente; con l’innalzamento
dell’età pensionabile è facile capire cosa succede. I
precari con contratto formazione lavoro potranno essere stabilizzati
solo se ci saranno disponibilità di posti nelle piante
organiche, che invece vogliono rivedere per ridurle.
Non va certo meglio per le assunzioni dei lavoratori a tempo
determinato cui sono riservate il 20 % delle risorse derivanti dai
pensionamenti dell’anno precedente.
Che pubblica amministrazione abbiamo?
La P.A. e i dipendenti pubblici vivono un diffuso disagio operativo e
funzionale, risultato di una strategia di progressivo abbandono della
funzione sociale e devastazione dell’organizzazione degli uffici e del
lavoro. La sottostima dei costi reali, definiti sprechi, ha determinato
il mancato finanziamento dei servizi e l’impossibilità che
questi svolgano la loro funzione sociale.
Il ricorso agli appalti in maniera indiscriminata ha di fatto costruito
pezzi crescenti di P.A. aventi natura privata che opera ormai in
maniera parallela a quella pubblica. La conseguenza è stata il
ricorso al precariato e alle nuove forme di lavoro rendendo superflui i
lavoratori a tempo indeterminato e inutili i servizi pubblici ormai
svuotati delle proprie funzioni. Ciò ha permesso la creazione di
un nuovo sistema di finanziamento indiretto ai partiti attraverso
società legate alla politica e associazioni temporanee di
impresa che nascondono la prassi del subappalto.
I servizi pubblici si sono riempiti di portaborse e trasformati in
riserva indiana per il sottobosco politico, così che, fallita
l’esperienza diretta in politica, i "trombati" si sono trasformati in
dirigenza apicale inefficiente e connivente con i governi.
La normativa e i regolamenti continuano ad essere vetusti, mai
semplificati realmente, anzi complicati da competenze e nuove procedure
macchinose che ricadono sulle spalle degli utenti e degli operatori.
L’organizzazione del lavoro continua ad essere basata sul mansionismo e
sulla frantumazione dei processi di produzione delle prestazioni in una
varietà infinita di profili professionali spesso sovrapponibili
e con conflitti di competenza.
TUTTO QUESTO NON PUO' ESSERE ATTRIBUITO A NOI PERCHE'
La P.A. non ha mai smesso di funzionare ed ha erogato i suoi servizi
grazie a
NOI "FANNULLONI" DIPENDENTI PUBBLICI CHE:
> ci siamo sempre sostituiti ad uno stato volutamente assente, fino
a farsi parte dirigente assumendo in proprio la responsabilità
di snellire procedure a scapito di mansionari e regolamenti;
> ci siamo, in alcuni casi, fatti carico di comprare in proprio,
senza rimborso, gli strumenti di lavoro (carta, toner ecc.);
> abbiamo proposto e ci siamo battuti per un ordinamento
professionale, rifiutato dal governo, sostituendo al mansionismo
ottocentesco la professionalizzazione degli operatori, accorpando
mansioni e figure professionali per formare dipendenti pubblici capaci
di gestire i provvedimenti nella loro interezza annullando la
frantumazione dei processi;
> ci siamo opposti alle esternalizzazioni dequalificate e
dequalificanti per mantenere l’unicità della P.A. e della
propria funzione;
> abbiamo combattuto una flessibilità che soddisfa unicamente
le esigenze di potere gerarchico per contrapporre ad essa l’esercizio
della nostra professionalità, che consente di operare in
autonomia con la garanzia di qualità;
> ci siamo opposti al ricorso a forme di precariato selvaggio che ha
costruito una generazione di lavoratori/cittadini senza diritti,
garanzie, salari decenti e dal lavoro invisibile.
... EPPURE IL GOVERNO
A fronte di un aumento della ricchezza prodotta e delle corrispondenti
maggiori entrate fiscali, non prevede alcun investimento sul piano dei
servizi sociali né tanto meno nei confronti dei salari.
Utilizza campagne di diffamazione dei dipendenti pubblici e,
approfittando dello scontento sociale per le volute inefficienze della
P.A., si appresta ad assestare un colpo mortale alla macchina statale.
Ci propone tagli di uffici e servizi per un risparmio di 2-3 punti di
P.I.L. per finanziare il taglio del cuneo fiscale e la
competitività delle aziende italiane.
Procede ad esternalizzazioni selvagge e prive di qualunque garanzia di
qualità.
Procede alla aziendalizzazione della P.A., già fallita in
sanità, assumendo a modello l’impresa e trasformando i servizi
in prodotti da vendere e da comprare.
TUTTO CIO' NON E' PIU' TOLLERABILE
IL TUO FUTURO LAVORATIVO E I TUOI BISOGNI DI UTENTE DIPENDONO DALLA
CAPACITA' DI RISPOSTA DEI LAVORATORI PUBBLICI
partecipiamo in massa allo sciopero e alla manifestazione