DA CHE PARTE STARE?
NOI LO SAPPIAMO!
MANIFESTAZIONE
NAZIONALE PER LA PALESTINA
TORINO, 10
MAGGIO 2008
English
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“Gaza collasserà – ha
dichiarato il presidente del Comitato
popolare contro l'assedio, Jamal al-Khoudari – e questo è colpa
del mondo intero. Si devono intraprendere azioni immediate per
esercitare pressioni sull'occupazione, affinché si ponga fine
alla crisi”.
La situazione in cui versa la popolazione palestinese si aggrava
di
giorno in giorno: dall’assedio/embargo contro la striscia di Gaza alle
incursioni aeree e di terra dell’esercito israeliano in tutti i
territori occupati, dalla costruzione del Muro dell’Apartheid alle
condizioni di vita dei profughi e dei palestinesi residenti in Israele,
le autorità israeliane commettono continui crimini di guerra e
contro i diritti civili, ignorando decine di risoluzioni dell’ONU e
costringendo milioni di persone in condizioni di vita disastrose.
Ogni giorno i soldati ai Check-Point impongono umiliazioni ad anziani,
donne e bambini, riducendo il tempo quotidiano a disposizione dei
palestinesi per lavorare, studiare, fare politica, progettare il
futuro. La penuria e in molti casi l’assenza di viveri e combustibile
produce una situazione di povertà intollerabile, mentre le
condizioni igieniche nei campi profughi continuano ad essere
raccapriccianti.
Israele attua un vero e proprio politicidio – il tentativo di
distruggere la soggettività sociale e politica stessa
palestinese, anche con episodi di pulizia etnica – nei confronti di una
popolazione smembrata, umiliata, oppressa, occupata. Ai palestinesi
viene impedita ogni forma di organizzazione e di resistenza, di
dissenso e di manifestazione. E’ sufficiente la protesta più
pacifica perché l’esercito usi i lacrimogeni o spari sulla
folla, mentre ogni azione militante viene punita con rappresaglie di
massa. E’ la contabilità macabra e razzista delle guerre del XXI
secolo: per un morto o un prigioniero israeliano dovranno morire o
essere arrestati centinaia di palestinesi o libanesi.
In questo contesto di brutale prevaricazione, le istituzioni
internazionali tacciono, la stampa dei paesi occidentali censura e
minimizza, i governi europei e nordamericani stipulano e rinserrano
alleanze economiche, diplomatiche e militari con i governi israeliani.
Neanche le armi non convenzionali e le scandalose distruzioni causate
dalla guerra contro il Libano del 2006 impedirono a tutti i governi del
G8 di proclamare la loro fedeltà all’alleato di ferro in
medioriente.
Secondo la stessa logica, le istituzioni italiane si schierano
apertamente ad ogni livello: dal Presidente della Repubblica ai governi
di questi anni, dalle istituzioni locali a quelle militari o
commerciali, l’alleanza strategica con Israele non viene mai messa in
discussione, nonostante il tributo di sangue della popolazione
palestinese. Da Silvio Berlusconi a Walter Veltroni, da Sergio
Chiamparino a Giuliano Ferrara, da Gianfranco Fini ai principali
giornalisti televisivi e della carta stampata, nessuno si sottrae al
rito della solidarietà incondizionata alle politiche del grande
alleato, rinnovato anche dalla parte più conformista del ceto
intellettuale; e un Berlusconi raggiante per la vittoria elettorale
annuncia che il primo viaggio diplomatico del nuovo governo avrà
come meta Israele.
Come se non bastasse, in quest’anno in cui i palestinesi vivono il
lutto nel presente e nella memoria – il sessantesimo anniversario della
guerra del 1948 – una delle più grandi iniziative culturali
d’Europa, la Fiera internazionale del libro di Torino, sceglie di
invitare Israele come “ospite d’onore”, come ha già fatto quella
di Parigi. Nonostante gli appelli internazionali di scrittori e
intellettuali di tutto il mondo, molti dei quali palestinesi ed anche
israeliani, a revocare questo invito e a chiedere di sostituirlo con la
dedica a una pace giusta, il Comune di Torino ha voluto confermarlo.
Una scelta precisa, una scelta politica, una scelta di parte: non solo
per quello che succede oggi in Palestina, ma perché il ricordo
degli eventi del 1948 si risolve in una “celebrazione” della Nakbah, la
“catastrofe” per il popolo palestinese. 850.000 profughi in fuga, 531
villaggi distrutti, decine di migliaia di morti, e un immane lascito di
sangue e violenza. In molti hanno chiesto, esterefatti, dalle
società arabe e di tutto il mondo: che cosa c’è da
celebrare, da “mettere in vetrina”, da festeggiare?
In questo mondo di guerra globale permanente anche la cultura è
militarizzata, anche gli scrittori devono indossare l’elmetto: è
il prezzo che chiedono le istituzioni politiche dei paesi in guerra in
cambio di carriera, fama e denaro. Ma per i senza fama e i senza
denaro, per i senza terra e i senza pace, quale ospitalità,
quale onore? Per la memoria dei vinti, dei perseguitati e degli
oppressi, in Palestina come in tutto il mondo, quale scranno è
stato allestito?
Ancora una volta spetta ai movimenti sociali e internazionalisti, ai
semplici cittadini, ai lavoratori e agli studenti, anche su
sollecitazione degli appelli che giungono dalla Palestina, prendere
parte per chi subisce la barbarie della guerra e le infamie del dominio
globale capitalista. Per questo è ora di scendere in piazza a
Torino e raggiungere con la nostra protesta il Lingotto, sede della
Fiera del libro, per pretendere
La fine dell’embargo israeliano e delle sanzioni USA e UE contro la
striscia di Gaza
La fine dell’occupazione militare dei territori
La distruzione del Muro dell’Apartheid
Il rispetto della dignità e dei diritti dei palestinesi che
vivono all’interno dei confini israeliani
Il diritto al ritorno di tutti i profughi
La liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi
Nel denunciare inoltre le politiche autoritarie e militariste di
Israele, e le difficoltà che in quel paese incontrano coloro che
fanno propria una cultura politica o una memoria storica differente da
quella ufficiale, manifestiamo per
La fine dell’alleanza diplomatica, economica e militare tra Italia e
Israele
Politiche culturali che accolgano la memoria e le ragioni degli
oppressi e la critica degli oppressori
La piena agibilità politica, in Israele, per i movimenti contro
la guerra e l’occupazione
La piena ed effettiva libertà di ricerca storica nelle
università israeliane
La liberazione di tutti i renitenti israeliani alla leva militare
ISRAELE NON È UN OSPITE D’ONORE!
PALESTINA LIBERA!
CONCENTRAMENTO CORSO MARCONI
TORINO – H 14
10 MAGGIO 2008
ASSEMBLEA FREE PALESTINE – TORINO
Assemblea Free Palestine – Torino
Forum Palestina
Unione Democratica Arabo Palestinese – Italia
International Jewish Solidarity Network
Network Antagonista Torinese
Csoa Askatasuna - Torino
Csa Murazzi - Torino
Collettivo universitario autonomo - Torino
Collettivo studenti autorganizzati - Torino
Comitato di solidarietà con il popolo palestinese – Torino
Comitato Ricordare la Nakbah
International Solidarity Movement – Italia
Rdb – Cub
Confederazione Cobas
Sinistra Critica
Csoa Gabrio - Torino
Partito Comunista dei Lavoratori
Partito dei Comunisti Italiani
Controcorrente Sinistra PRC
Circolo Internazionalista del Lavoratori – Torino
Comitato 18 Giugno – Torino
Partigiani della pace – Torino
Laboratorio occupato del precariato sociale Crash! – Bologna
Movimento Autorganizzato Occupazioni – Bologna
Collettivo universitario autonomo – Bologna
Cso Ex Carcere – Palermo
Collettivo universitario autonomo – Palermo
Csa Dordoni – Cremona
Collettivo autonomo modenese
Comitato con la Palestina nel cuore – Roma
Centro culturale internazionale Casa della pace – Roma
Cpo Rialzo – Cosenza
Csoa A. Cartella – Reggio Calabria
Universitari in movimento – Bari
Gabbiotto Infoshop – Bari
Coa Transiti – Milano
Assemblea milanese per il boicottaggio del salone del libro di Torino
Csa Vittoria - Milano
Social Forum Cecina – Livorno
Spazio Antagonista Newroz – Pisa
Precari autorganizzati - Pisa
Progetto PrendoCasa - Pisa
Collettivo Aula R Scienze Politiche - Pisa
Movimento Antagonista Livornese - Livorno
Csa Godzilla - Livorno
Officina Sociale Rifugio - Livorno
El Chico Malo - Livorno
Area Antagonista Napoletana
Csoa Officina 99 - Napoli
Laboratorio occupato Ska - Napoli
Centro sociale Diego Armando Maradona - Napoli
Associazione Zataar – Genova
Associazione amicizia Sardegna Palestina
Comitato Palestina – Bologna
Associazione di Amicizia italo-palestinese onlus – Firenze
Associazione di Amicizia Italia-Palestina – Brescia
Laboratorio politico “Resistenza universitaria” – Roma
Collettivi universitari – Firenze
Cpa Firenze sud
Rete degli studenti medi – Firenze
Associazione Amicizia Italia-Palestina – Firenze
Collettivo politico Scienze politiche - Firenze
Pmli – Biella
Network autorganizzato – Napoli
Circolo Internazionalista – Napoli
Csoa Terra Terra – Napoli
Collettivo studentesco dell’Orientale – Napoli
Vesuvio zona rossa – Napoli
Action – Roma
ASP Associazione Svizzera Palestina
Associazione Ghassan Kanafani – Lucca
Associazione I Mediterranei – Milano
Associazione Michele Mancino – Roma
Associazione politico-culturale L´altra Lombardia – Su la testa
Associazione Wael Zwaiter
Carc
Centro di Iniziativa Popolare – Roma
Centro popolare occupato La Fucina - Sesto S. Giovanni
Circolo Arci Agorà – Pisa
Collettivo 20 luglio – Palermo
Comitato di solidarietà internazionalista Dino Frisullo
Comitato di sostegno alla resistenza palestinese – Versilia
Comunità araba – Napoli
Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
Coordinamento di solidarietà con l'intifada – Palermo
Coordinamento per l'unità dei comunisti
Coordinamento toscano di solidarietà con la Palestina
Corrispondenze metropolitane – Roma
Gruppo di sostegno al popolo palestinese - Massa e Carrara
Infopal (redazione)
Libreria Gramigna – Catania
Lotta e unità per l’organizzazione proletaria
Militanz CdP – Napoli
Progetto "la Sicilia con la Palestina"
redazione de L'Ernesto
redazione di Resistenze.org
Redazione di Salento Che Fare
Rete dei Comunisti
Rete nazionale Disarmiamoli!
Rete No War Roma e Lazio
Salaam, ragazzi dell'Olivo – Trieste
Comitato Palestina – Varese
Libreria Quarto Stato Aversa - Caserta
Libreria Sabo S.Antimo - Napoli
Libreria Baol - Salerno
Partito di Alternativa Comunista
Associazione Culturale Germogli
Per adesioni: adesioni10maggio@infoaut.org