COMUNICATO STAMPA di GIORGIO RIBOLDI
(Coordinamento Nazionale Slai Cobas e Componente Rsu Regione Lombardia)

Milano, 14 gennaio 2004

L’ACCORDO AZIENDALE ALL’ATM DI MILANO, CHE SOLO I CONFEDERALI HANNO FIRMATO, NON CHIUDE LA QUESTIONE. ANZI ORA PIU’ CHE MAI E’ NECESSARIO PROSEGUIRE COMPATTAMENTE GLI SCIOPERI PER RIAPRIRE LA TRATTATIVA NAZIONALE FINO AL COMPLETO RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI INDICATI DALLE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI NEI DEPOSITI ATM.
NO ALLO SCAMBIO SALARI-PRODUTTIVITA’

L’ACCORDO DI MILANO DI OGGI E’ UN ACCORDO-TRUFFA E CERCA DI DIVIDERE I LAVORATORI MILANESI DAL RESTO DELLA CATEGORIA ED E’ UN GRIMALDELLO PER SMANTELLARE L’UNITARIETA’ DEI TRATTAMENTI SALARIALI
NO A NUOVE GABBIE SALARIALI

LA MOBILITAZIONE E GLI SCIOPERI CONTINUANO

SOLIDARIETA’ ATTIVA E MILITANTE AI TRANVIERI IN SCIOPERO E IN LOTTA

LA LOTTA CONTINUA FINO AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI E SI GENERALIZZERÀ ANCHE CON ALTRE FORME DI LOTTA

LO SCIOPERO DEI TRANVIERI E’ SOLO L’INIZIO DI UNA LOTTA PIU’ GENERALE PER AUMENTI SALARIALI DI TUTTE LE CATEGORIE, PER BLOCCARE LA CONTRORIFORMA DELLE PENSIONI E PER LA CADUTA DEL GOVERNO BERLUSCONI-PREVITI

ESTENDERE LO SCIOPERO AD ALTRE CITTA’ E ALLE ALTRE CATEGORIE  DI   LAVORATORI

LA MOBILITAZIONE DEI TRANVIERI MILANESI costituisce l’inizio della lotta di tutti i lavoratori contro il crescente impoverimento, contro l’erosione continua dei salari, contro l’accentuarsi delle ingiustizie sociali e della corruzione del sistema e contro uno stato e un governo, rappresentato dalla banda di fuorilegge del “governo” Berlusconi-Previti, che ha costruito la sua legittimità internazionale partecipando alle guerre di aggressione contro l’IRAQ, l’Afghanistan e il Kosovo.
I TRANVIERI NON STANNO VIOLANDO ALCUNA NORMA. Sono il governo, l’ATM, Albertini e De Corato ad essere spudoratamente fuori legge.
I TRANVIERI STANNO LOTTANDO PER RIAPPROPRIARSI DI DIRITTI SALARIALI ACQUISITI E SANCITI DA PRECISI ACCORDI CHE SONO VIOLATI DALLA CONTROPARTE, DAL GOVERNO E DAL COMUNE DI MILANO. Infatti ricordiamo che i tranvieri sono in sciopero autorganizzato per :
- Far rispettare l’adeguamento salariale calcolato sull’inflazione programmata annuale, così come previsto, peraltro, dagli accordi di concertazione del 1993 più volte contestati dai lavoratori.
- Recuperare gli arretrati del 2002-2003 pari a circa 3000 euro.
- Riapertura della trattativa per il Contratto Nazionale, garantendo la presenza dei soggetti sindacali effettivamente rappresentativi dei lavoratori. Non ci potrà essere alcuna trattativa senza la presenza del coordinamento dei sindacati autorganizzati ed extra-confederali, i cui militanti sono stati decisivi nell’organizzare questo livello di scontro.
Questi sono obiettivi minimi e ragionevoli, che essendo stati disattesi, hanno costretto i lavoratori ad adottare forme di lotta radicali per farsi ascoltare.
Tutte le avanguardie, i soggetti, le strutture autonome, i COBAS (Comitati di Base) e i vari collettivi che si  costituiscono in queste circostanze di scontro sociale, sono i soggetti con cui la controparte ed il nemico di classe devono fare i conti. La mediazione sociale, la concertazione e le politiche di moderazione salariale e subordinazione sociale sono state fatte saltare.
Bisogna andare fino in fondo allargando la solidarietà e il fronte di lotta!
COSTRUIAMO CONSIGLI UNITARI OVUNQUE, DEMOCRATICAMENTE ELETTI E PRESCINDENDO DALL’APPARTENENZA ALLE SINGOLE SIGLE SINDACALI
Trattare solo con CGIL-CISL-UIL-CISAL-UGL non serve, perché ormai rappresentano solo una minoranza dei tranvieri!
- Nel caso si dovesse manifestare qualsiasi forma di repressione contro i tranvieri, prepariamoci affinché scatti tempestivamente uno sciopero generale di solidarietà, fino al ritiro dei provvedimenti.
- Eventuali precettazioni possono e potranno essere annullate nei fatti e rese ininfluenti e inefficaci, se si mantiene questo  livello di partecipazione e di unità fra tutti i lavoratori del trasporto e non solo!
Non facciamoci intimidire! Non abbiamo nulla da perdere
- La lotta dei tranvieri rappresenta una prima fase della riscossa di tutti i lavoratori salariati e stipendiati, a partire da quelle categorie che non hanno ancora rinnovato il contratto o che comunque sono in sofferenza salariale, come i metalmeccanici, le autonomie locali, gli insegnanti, la sanità e molte altre, vittime della moderazione salariale degli ultimi 15 anni!
- Sia ripristinata la scala mobile o un meccanismo analogo che garantisca l’adeguamento salariale al costo della vita.