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La manifestazione di quest’anno in solidarietà alla lotta del popolo palestinese assume un particolare rilevanza perché si inserisce in un contesto politico nuovo caratterizzato dalla vittoria elettorale di Hamas alle elezioni legislative del 25 gennaio 2006.
Dal momento in cui Hamas ha vinto democraticamente le elezioni, Israele, gli USA e l’UE anziché prendere atto della volontà popolare hanno iniziato il tentativo di ignorare il risultato manipolando la realtà, a dettare condizioni e a minacciare il popolo palestinese solo perché ha esercitato il diritto di voto, scegliendo una soluzione che non piace ad Israele, agli USA e all’UE.
Infatti, l’attuale gruppo dirigente uscito vincitore alle elezioni non è subalterno agli USA e non è implicato in episodi di corruzione.
Come ha dichiarato
Khalid Mashaal, leader della resistenza
nonché esponente di Hamas: “Siamo
puniti solo perché resistiamo all’oppressione e vogliamo
giustizia. Chi
minaccia di imporre sanzioni sono le stesse potenze che sono causa
delle nostre
sofferenze e continuano ad appoggiare gli oppressori
incondizionatamente. Noi,
le vittime, siamo penalizzati mentre i nostri oppressori sono premiati.
Gli USA
e l’UE potevano sfruttare il successo di Hamas per aprire un nuovo
capitolo
nelle relazioni con i Palestinesi, gli Arabi ed i Musulmani e per
capire meglio
un movimento che è stato visto finora quasi sempre con l’occhio
dell’occupante
sionista.”
Di fronte alle
posizioni di rifiuto al dialogo da parte di
Israele, sia da parte degli USA e dell’UE la risposta dei palestinesi
è questa: “…i vostri tentativi di
farci
rinunciare ai nostri diritti o alla nostra lotta sono inutili. Il
nostro
popolo, che ha già sacrificato migliaia di martiri, i milioni di
rifugiati che
aspettano da quasi 60 anni di ritornare nella loro patria e i nostri
9000
prigionieri politici e di guerra detenuti nelle carceri israeliane non
hanno
fatto questi sacrifici per ottenere il nulla.”
Di fronte
alle menzogne dei governi occidentali e di Israele che tendono a
dipingere
Hamas solo come un’organizzazione dedita al terrorismo, da parte dei
futuri
governanti della Palestina troviamo invece una notevole
responsabilità,
autorevolezza e lucidità politica nel definire le reali condizioni in cui è inserito l scontro
tra
stato di Israele e palestinesi, riprendiamo sempre dalle dichiarazioni
di
Khalid Mashaal “Il nostro messaggio ad Israele è questo: non vi
combattiamo perché siete
di una certa religione o cultura. Gli ebrei hanno vissuto con i
musulmani per
13 secoli in pace ed armonia; gli ebrei sono, per la nostra religione,
“il
popolo del libro” ; il nostro conflitto con voi è politico non
religioso. Non
abbiamo problemi con gli Ebrei che non ci sono ostili, ma con quelli
che
vengono nella nostra terra, si impongono con la forza, distruggono la
nostra
società e cacciano la nostra gente.Non riconosceremo mai a
nessuna potenza il
diritto di toglierci la terra e negarci il diritto ad uno stato
sovrano. Non
riconosceremo mai la legittimità di uno stato sionista sul
nostro territorio
per rimediare i peccati di qualcun altro o risolvere i problemi di
qualcun
altro. Ma se volete accettare la proposta di una tregua di lunga
durata, siamo
pronti a negoziare. Hamas stende la sua mano in segno di pace a chi
è veramente
interessato ad un pace basata sulla giustizia.”
.
Il messaggio che sia i
Palestinesi rifugiati nei campi
profughi, sia quelli che vivono nei Territori Occupati hanno dato ad
una nostra
delegazione che si è recata in Siria e in Palestina è il
seguente:
La lotta dei
palestinesi è strettamente legata alla lotta
antimperialista delle masse arabe in medioriente ed in particolare alla
lotta
di resistenza anti-USA del popolo iracheno.
.·
.VIVA
LA RESISTENZA PALESTINESE ED IRACHENA
.·
.PALESTINA
LIBERA
.·
.IL
MURO DELL’APARTHEID VA ABBATTUTO
.· .BOICOTTARE I PRODOTTI ISRAELIANI E TUTTE LE ATTIVITA’ CULTURALI E SPORTIVE ISRAELIANE NEL MONDO
.· .ISOLARE POLITICAMENTE ED ECONOMICAMENTE QUESTO STATO OPPRESSORE
.· RIMETTERE
AL CENTRO DELL’INIZIATIVA POLITICA LA MOBILITAZIONE AL FIANCO DEL
POPOLO
PALESTINESE
.·
.LIBERTA’
PER I 9000 PRIGIONIERI POLITICI
.·
.DIRITTO
AL RITORNO PER TUTTI I PROFUGHI PALESTINESI
.·
.LOTTIAMO
PER AFFERMARE LA VERITA’ SULLA QUESTIONE PALESTINESE A FRONTE DELLE
MENZOGNE
DEI MEDIA E DEI GOVERNI FILO-ISRAELIANI E FILO-USA.
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Milano, 18 febbraio 2006
L’ALTRA LOMBARDIA – SU LA TESTA
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Sul
sito www.laltralombardia.it sono pubblicati documenti sulla
questione
palestinese e sulle elezioni appena
svolte. Inoltre è pubblicato
l’appendice di
approfondimento a questo comunicato.
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