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manifestazione di Vicenza
documentazione internazionale


COMUNICATO STAMPA
NO DAL MOLIN: GLIELE ABBIAMO SUONATE

Volevano mettere in scena una città accondiscendente, che
si piega alla volontà statunitense e accoglie con
bandierine e sorrisi la nuova base militare al Dal Molin;
avevano preparato tutto con criterio: la banda militare sul
palco, le autorità cittadine invitate a sedersi in prima
fila, la claque del signor Cattaneo pronta a scattare
sull’attenti e applaudire le performances di quella che
hanno pomposamente definito “l’orchestra
dell’amicizia”. E poi transenne, check point, metal
detector e perquisizioni per far si che il pubblico fosse
totalmente embedded, come piace a loro.

Ebbene, hanno fatto una figuraccia. Perché i vicentini non
hanno accettato la provocazione e ha nno disertato
l’esibizione; perché l’enorme apparato di sicurezza
messo in piedi ha restituito l’immagine di una banda
assediata, costretta ad esibirsi sotto la protezione di
cordoni di polizia e transenne; perché i cittadini
contrari al Dal Molin hanno suonato un’altra musica con le
proprie pentole, le proprie trombe, i propri tamburi e i
propri fischietti. Quella musica che per mesi hanno fatto
finta di non sentire, ma che ieri ha rovinato l’iniziativa
propagandistica con la quale comando statunitense ed
amministrazione comunale speravano di rifarsi il look.

L’”Orchestra dell’Altrocomune” ha riscosso
l’ennesimo successo; un’esibizione serena, colorata, che
ha evidenziato ancor di più il nervosismo degli
organizzatori del concerto militare. Un nervosismo evidente
quando dalla claque pro-base si sono levati insulti ed
ingiurie contro i tanti cittadini che, ancora una volta,
hanno esposto le proprie bandiere per esprimere il p roprio
dissenso verso la costruzione di una nuova base di guerra.

Volevano fare un regalo alla città? Ebbene, hanno
dimostrato ancora una volta la loro arroganza verso la
cittadinanza. Perquisizioni e metal detector per poter
accedere ad un concerto: è questo il significato che
coloro che vorrebbero imporci la nuova base danno al termine
libertà. Ieri sera è stato impedito ai cittadini
vicentini di esprimere, con bandiere e magliette, la propria
avversità al progetto statunitense.

Ma, ancora una volta, non ci sono riusciti. Non sono
riusciti a costruire un falso palcoscenico con figuranti
rigorosamente selezionati; non sono riusciti a costruire una
falsa approvazione, un consenso che sanno bene di non avere.
Ed il Sindaco, co-organizzatore dell’evento, non se
l’è sentita di presentarsi a Piazzale della Vittoria:
gli è chiaro, evidentemente, che ovunque vada sarà
contestato.

Insomma, la protesta è stata un successo, il concerto
della banda militare un fallimento; se ne facciano una
ragione coloro che vorrebbero imporci la nuova base: la
comunità vicentina non si è affatto arresa e
continuerà a battersi per un futuro senza basi di guerra.

E' possibile vedere il video dell'iniziativa all'indirizzo
http://www.youtube.com/watch?v=s73vmJV0WdE


Presidio Permanente, Vicenza, 7 maggio 2007